06.03.2019
Finanziaria – Il presidente Klaus Iohannis ha deciso di rinviare al riesame del Parlamento la Legge Finanziaria per il 2019, per correzione e miglioramento. In precedenza, il capo dello stato aveva contestato la legge alla Corte Costituzionale, che però, sempre oggi, ha stabilito la costituzionalità della normativa. Rifiutando di commentare la decisione della Corte, il presidente Iohannis ha sottolineato che il bilancio per l’anno in corso è uno della vergogna nazionale, basato su cifre false. L’opinione di Klaus Iohannis è condivisa dall’opposizione parlamentare di destra, che si dichiara d’accordo con il rinvio della legge al Parlamento, argomentando che solo un bilancio realistico salverà l’economia e offrirà fiducia agli investitori. In replica, i socialdemocratici hanno annunciato che la Finanziaria sarà inviata alla promulgazione nella prima forma adottata dal Parlamento, in quanto assicura le risorse necessarie ai settori importanti dell’economia. Il PSD accusa il presidente Iohannis di mentire, precisando che la Finanziaria prevede i maggiori stanziamenti alla sanità mai concessi nella storia della Romania.
România Internațional, 06.03.2019, 17:33
Mozione – Il voto della mozione inoltrata dalle opposizioni PNL e USR contro il ministro della Giustizia, Tudorel Toader è stato riprogammato in mancanza di quorum nella plenaria del Parlamento. I deputati del PSD, al governo, hanno deciso di non partecipare al voto. Il leader socialdemocratico Liviu Dragnea ha spiegato che la situazione di Toader sarà esaminata dalla maggioranza, confermando certe scontentezze nei confronti del ministro, che vanno chiarite insieme ai partner dell’ALDE. Indipendente sostenuto dall’ALDE, Tudorel Toader è stato criticato dai socialdemocratici, nonchè dall’UDMR, che appoggia la maggioranza al Parlamento. L’opposizione liberale sostiene che, non assicurando il quorum al voto della mozione, la coalizione PSD-ALDE esercita pressioni sul ministro Toader al fine di promuovere le modifiche legislative desiderate. Anche se la mozione passa, la decisione finale sulle dimissioni del ministro Toader spetta alla premier Viorica Dancila.
Romania2019.eu – I ministri dell’Interno e della Giustizia, rispettivamente Carmen Dan e Tudorel Toader, partecipano da domani al Consiglio Giustizia e Affari interni, nell’ambito della presidenza romena del Consiglio UE. In materia di Affari interni, la riunione punterà l’attenzione sui temi riguardanti il Regolamento della Polizia di Confine e della Guardia costiera a livello europeo, la riforma del sistema europeo comune di asilo, nonchè la cooperazione dell’UE con gli stati terzi al capitolo migrazione. Venerdì, i ministri della Giustizia saranno aggiornati sulle più recenti azioni destinate all’istituzione della Procura Europea, che avrà il compito di indagare i reati contro il bilancio dell’UE: frode, corruzione o casi di frode sull’IVA transfrontaliera che comportano danni superiori a 10 milioni di euro. L’istituzione con sede a Lussemburgo dovrebbe diventare operativa nel 2020.
Difesa – Due navi da guerra romene partecipano questa settimana, assieme a due navi turche, all’esercitazione Mavi Vatan 19. Stando allo Stato Maggiore delle Forze Navali, si tratta delle più ampie esrecitazioni militari organizzate dalle Forze Navali Turche nel Mar Nero, Marmara, Mediterraneo ed Egeo. Le due navi romene eseguiranno esercitazioni di dissuasione delle minacce asimmetriche nelle acque territoriali romene e internazionali. L’azione rientra nelle misure previste dal partenariato strategico tra la Romania e la Turchia, firmato nel 2011, e contribuisce alla sicurezza e alla stabilità nella regione del Mar Nero. Le operazioni bilaterali di addestramento, che coinvolgono i militari delle Forze Navali Romene, sono parte delle azioni di dissuasione delle minacce e dei rischi alla sicurezza dei Paesi NATO, adottate al vertice di Bruxelles del 2018.
Cittadinanza UE – Nel 2017, 825.000 persone hanno acquisito la cittadinanza di un Paese membro dell’UE, in calo rispetto al 2016. Lo rilevano i dati pubblicati dall’EUROSTAT, secondo cui, solo il 17% sono ex cittadini di un altro stato comunitario, mentre la maggioranza proviene dallo spazio extracomunitario. Tra gli europei, i romeni, i polacchi e i britannici occupano le prime posizioni. Nel 2017, 25.000 romeni hanno acquisito la cittadinanza di un altro stato membro dell’UE. La Romania guida anche la classifica degli stati membri che, nel 2017, hanno concesso la cittadinanza ad un numero di persone superiore all’anno precedente. Quasi 7.000 persone hanno acquisito la cittadinanza romena, in crescita del 50%.