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05.12.2018

UE – La premier romena Viorica Dăncilă ha dichiarato, oggi, a Bruxelles, dopo la riunione congiunta del Governo romeno e della Commissione Europea, che i membri dell’Esecutivo europeo sono convinti che la Romania può esercitare con successo la Presidenza del Consiglio UE. La premier romena ha aggiunto che la Romania desidera una presidenza ambiziosa ed ha menzionato che l’incontro dell’Esecutivo romeno con il Collegio dei Commissari si iscrive nella serie di incontri di preparazione per l’assunzione da parte della Romania della Presidenza di turno del Consiglio UE il 1 gennaio 2019. A Bruxelles, Viorica Dăncilă e la sua squadra di Governo hanno presentato l’agenda e le priorità di Bucarest alla presidenza dell’UE. Dal canto suo, il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, ha dichiarato che il Governo romeno è pronto ad assumersi la Presidenza. D’altra parte, Juncker ha precisato che tra l’Esecutivo romeno e la Commissione ci sono ancora divergenze per quanto riguarda lo stato di diritto, ma queste non sono collegate alla Presidenza del Consiglio UE, bensì alla relazione bilaterale. Il capo dell’Esecutivo europeo ha ricordato che la Romania ha davanti un momento importante, ossia il fatto che il 29 marzo 2019, la Gran Bretagna lascerà l’UE. Allo stesso tempo, vanno stabilite le direttrici del futuro quadro finanziario, ma anche 257 dossier che devono essere esaminati in soli 4 mesi, visto che il prossimo maggio inizia la campagna per le europee. Inoltre, Jean Claude Juncker ha espresso la speranza che la Romania aderisca a Schengen entro la fine dell’attuale mandato della Commissione Europea, ad ottobre 2019.

05.12.2018
05.12.2018

, 05.12.2018, 17:39

UE – La premier romena Viorica Dăncilă ha dichiarato, oggi, a Bruxelles, dopo la riunione congiunta del Governo romeno e della Commissione Europea, che i membri dell’Esecutivo europeo sono convinti che la Romania può esercitare con successo la Presidenza del Consiglio UE. La premier romena ha aggiunto che la Romania desidera una presidenza ambiziosa ed ha menzionato che l’incontro dell’Esecutivo romeno con il Collegio dei Commissari si iscrive nella serie di incontri di preparazione per l’assunzione da parte della Romania della Presidenza di turno del Consiglio UE il 1 gennaio 2019. A Bruxelles, Viorica Dăncilă e la sua squadra di Governo hanno presentato l’agenda e le priorità di Bucarest alla presidenza dell’UE. Dal canto suo, il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, ha dichiarato che il Governo romeno è pronto ad assumersi la Presidenza. D’altra parte, Juncker ha precisato che tra l’Esecutivo romeno e la Commissione ci sono ancora divergenze per quanto riguarda lo stato di diritto, ma queste non sono collegate alla Presidenza del Consiglio UE, bensì alla relazione bilaterale. Il capo dell’Esecutivo europeo ha ricordato che la Romania ha davanti un momento importante, ossia il fatto che il 29 marzo 2019, la Gran Bretagna lascerà l’UE. Allo stesso tempo, vanno stabilite le direttrici del futuro quadro finanziario, ma anche 257 dossier che devono essere esaminati in soli 4 mesi, visto che il prossimo maggio inizia la campagna per le europee. Inoltre, Jean Claude Juncker ha espresso la speranza che la Romania aderisca a Schengen entro la fine dell’attuale mandato della Commissione Europea, ad ottobre 2019.



Istruzione — I risultati del progetto “La Romania Istruita”, promosso dal presidente romeno, Klaus Iohannis, sono stati sottoposti, oggi, al dibattito pubblico. Secondo l’Amministrazione Presidenziale, il progetto rappresenta la più ampia e durevole consultazione pubblica svolta finora nel campo delle politiche pubbliche sull’istruzione, cui hanno partecipato oltre 10 mila persone. Le priorità del progetto, lanciato nel 2016, riguardano la carriera didattica, il management educativo, l’equità, le scuole di arti e di mestieri, l’insegnamento universitario, la valutazione degli allievi e degli studenti e l’educazione della prima infanzia. Sempre oggi, è stato lanciato anche il sito del progetto, dove i risultati sono disponibili per la consultazione e dove gli interessati sono invitati a trasmettere opinioni e suggerimenti.



Commemorazione — I romeni hanno commemorato, oggi, il loro ultimo re, Michele I, spentosi il 5 dicembre del 2017, nella sua residenza in Svizzera, a 96 anni. Una cerimonia religiosa, organizzata dalla famiglia, si è svolta alla necropoli reale di Curtea de Argeş (sud), dove riposano tutti i re di Romania. I senatori di Bucarest hanno osservato un minuto di raccoglimento alla memoria di Re Michele I. “È un gesto di normalità nel Centenario della Grande Romania, quando dobbiamo dimostrare rispetto per la storia e per gli uomini che l’hanno scritta”, ha dichiarato il promotore dell’iniziativa, il senatore liberale Mario Oprea. “È stata la persona che più ho ammirato e rispettato tra tutte quelle che ho conosciuto nella mia vita”, ha confessato anche lo scrittore e politologo Stelian Tănase, il quale ha lanciato, a Bucarest, il volume “Conversazioni con Re Michele”, la trascrizione fedele di 12 dialoghi che ha avuto nel 2005 con l’ex sovrano romeno.



Nato — Il capo della diplomazia romena, Teodor Meleşcanu, ha partecipato, oggi, a Bruxelles, per il secondo giorno, alla riunione ministeriale della NATO. L’incontro ha debuttato con una sessione di lavoro dedicata alla problematica dei Balcani Occidentali, cui ha partecipato anche l’Alto Rappresentante dell’UE, Federica Mogherini. Il ministro romeno ha sottolineato l’importanza di un messaggio unitario e di un’azione sinergica tra NATO e UE per quanto riguarda la regione, che la Romania continuerà a sostenere con fermezza anche durante l’esercitazione della presidenza del Consiglio UE. La sessione finale è stata dedicata alla situazione in Afghanistan. Teodor Meleşcanu ha sottolineato che la Romania continuerà ad avere una posizione attiva e una presenza significativa nel teatro operativo afghano anche l’anno prossimo. Sempre oggi, il ministro romeno ha avuto un incontro con Wess Mitchell, assistente del segretario di stato degli USA per gli affari europei ed euro-asiatici. I due esponenti hanno discusso dei rapporti bilaterali (politici, economici e di sicurezza), degli sviluppi nella regione del Mar Nero, nonché delle modalità di gestione delle sfide nella zona.



Turismo – Oltre 10 milioni di visitatori stranieri sono stati registrati ai valichi di confine della Romania nei primi 10 mesi dell’anno, in crescita del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo i dati pubblicati, oggi, dall’Istituto Nazionale di Statistica. Quasi il 50% dei visitatori provengono dai Paesi UE, la maggior parte da Bulgaria, Ungheria, Germania, Italia, Polonia, Francia e dal Regno Unito. D’altra parte, ai valichi di confine si sono registrati oltre 18,3 milioni di partenze per l’estero dei turisti stranieri, in crescita del 6,3% rispetto a gennaio-ottobre 2017. Per le partenze all’estero, i più utilizzati sono stati i mezzi di trasporto stradali.



Accordo — Radio Romania e Radio France hanno concluso un accordo di collaborazione per 4 anni. Il documento è stato firmato, a Parigi, dai presidenti delle due radio pubbliche, Georgică Severin e Sibyle Veil. Il progetto è volto a rafforzare i legami durevoli tra la Romania e la Francia tramite attività culturali e scambi di giornalisti. Il presidente della Società Romena di Radiodiffusione, Georgică Severin, ha sottolineato che la Romania è rimasta una promotrice della francofonia e della francofilia nell’est dell’Europa. Stando a Georgică Severin, presto, Radio Romania firmerà un simile accordo con la RAI ed è in una fase avanzata di negoziati per firmare un partenariato pure con la BBC.



Multe — Nove compagnie assicurative di Romania sono state multate dal Consiglio della Concorrenza per aver concordato i propri atteggiamenti sul mercato in vista dell’aumento delle tariffe delle polizze RC Auto. E’ stata inoltre multata l’Unione Nazionale delle Società di Assicurazione e Riassicurazione di Romania. Una parte delle compagnie multate hanno reso pubblico che contesteranno in tribunale la decisione del Consiglio della Concorrenza.



Sondaggio — Quasi il 73% dei cittadini della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) considerano che le cose vadano in una direzione sbagliata, secondo un sondaggio demoscopico presentato a Chişinău. Metà di loro sono preoccupati soprattutto a causa dei prezzi, della povertà e del futuro dei bambini. Lo stesso sondaggio rileva che oltre il 60% degli intervistati non sono contenti della situazione economica della Moldova. La maggior parte dei cittadini pensano che per migliorare la situazione sia necessario cambiare il potere e contrastare la corruzione. Il 70% degli intervistati hanno dichiarato di fidarsi della chiesa e il 40% dei comuni. Lo studio è stato realizzato in tutta la Moldova, su un campione di 1115 persone. Stando agli autori, il margine d’errore è del 3%.

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