05.05.2020
Giustizia – Lex procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione di Bucarest, Laura Codruţa Kovesi, ha vinto alla Corte Europea dei Diritti dellUomo (CEDU), il processo in cui ha contestato la decisione, del 2018, relativa alla revoca del suo incarico. Secondo la CEDU, la Romania ha violato i diritti dellex procuratore capo rimuovendola prima della conclusione del suo mandato. La procedura di sospensione della Kovesi si è svolta su iniziativa dellallora ministro della giustizia, Tudorel Toader. Toader ha sostenuto che la Kovesi abbia tergiversato fascicoli, superato i propri doveri d’ufficio, manifestato un comportamento autoritario e discrezionale e abbia rifiutato di comparire alle audizioni nel Parlamento. Il rapporto del ministro Toader ha ricevuto parere negativo da parte CSM. Tuttavia, Tudorel Toader ha interessato la CCR e, in seguito alla decisione della Corte, il presidente Klaus Iohannis è stato costretto a firmare il decreto di rimozione di Laura Codruţa Kovesi. Il capo dello stato ha dichiarato oggi che la credibilità della CCR, intaccata comunque dalle decisioni controverse prese negli ultimi anni, è ora fortemente scossa”. Il presidente ha aggiunto che una decisione della CEDU senza precedenti come questa non potrà restare senza conseguenze. Dal canto suo, il ministero della Giustizia ha annunciato che proporrà al governo la rimozione di Toader dalla posizione di membro della Commissione di Venezia, come conseguenza della decisione della CEDU. Kovesi, attualmente procuratore capo europeo, ha dichiarato che la sentenza della CEDU rappresenta “una vittoria per tutti coloro che hanno sostenuto la giustizia negli ultimi anni”.
România Internațional, 05.05.2020, 20:00
Giustizia – Lex procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione di Bucarest, Laura Codruţa Kovesi, ha vinto alla Corte Europea dei Diritti dellUomo (CEDU), il processo in cui ha contestato la decisione, del 2018, relativa alla revoca del suo incarico. Secondo la CEDU, la Romania ha violato i diritti dellex procuratore capo rimuovendola prima della conclusione del suo mandato. La procedura di sospensione della Kovesi si è svolta su iniziativa dellallora ministro della giustizia, Tudorel Toader. Toader ha sostenuto che la Kovesi abbia tergiversato fascicoli, superato i propri doveri d’ufficio, manifestato un comportamento autoritario e discrezionale e abbia rifiutato di comparire alle audizioni nel Parlamento. Il rapporto del ministro Toader ha ricevuto parere negativo da parte CSM. Tuttavia, Tudorel Toader ha interessato la CCR e, in seguito alla decisione della Corte, il presidente Klaus Iohannis è stato costretto a firmare il decreto di rimozione di Laura Codruţa Kovesi. Il capo dello stato ha dichiarato oggi che la credibilità della CCR, intaccata comunque dalle decisioni controverse prese negli ultimi anni, è ora fortemente scossa”. Il presidente ha aggiunto che una decisione della CEDU senza precedenti come questa non potrà restare senza conseguenze. Dal canto suo, il ministero della Giustizia ha annunciato che proporrà al governo la rimozione di Toader dalla posizione di membro della Commissione di Venezia, come conseguenza della decisione della CEDU. Kovesi, attualmente procuratore capo europeo, ha dichiarato che la sentenza della CEDU rappresenta “una vittoria per tutti coloro che hanno sostenuto la giustizia negli ultimi anni”.
COVID-19 – I parrucchieri, gli studi odontoiatrici e i musei, chiusi a causa della crisi sanitaria provocata dal nuovo coronavirus, riapriranno in Romania il 15 maggio prossimo e gli spostamenti allinterno delle località saranno consentiti senza la necessità di un’autocertificazione. Sono alcune delle misure di allentamento presentate ieri dal presidente romeno, Klaus Iohannis, il quale ha confermato che lo stato di emergenza non sarà prorogato e sarà sostituito dallo stato di allerta per consentire alle autorità di tenere sotto controllo la situazione. Daltra parte, il numero delle vittime è salito a 841 e i contagi hanno superato 13.800, 325 in più rispetto a ieri. Aumenta in modo significativo anche il numero delle guarigioni a quasi 5.500, pari a quasi il 40% del totale dei casi. Il Ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha parlato di una curva dei contagi di tipo “lineare”, il cui picco potrebbe essere raggiunto verso la fine di questa settimana. Secondo il Gruppo di Comunicazione Strategica del governo, quasi 2.400 cittadini romeni residenti allestero sono risultati positivi al nuovo coronavirus, la maggior parte in Italia. 96 connazionali allestero hanno perso la vita dallinizio dellepidemia.
Economia – Il presidente romeno Klaus Iohannis ha discusso oggi con i rappresentanti dellambiente imprenditoriale delle misure di rilancio dell’economia, affetta dalla situazione generata dalla pandemia di coronavirus. Dopo l’incontro, il presidente ha dichiarato che si punta su un ampio aumento degli investimenti pubblici in tutti i tipi di infrastruttura, con un forte accento sui prodotti romeni. Il Governo ha concordato con la CE affinché tutti i fondi europei non rimborsabili disponibili in questo momento possano essere assegnati con priorità ai programmi di sostegno alle compagnie e ai grandi progetti di infrastruttura. Il capo dello stato ha inoltre precisato che avrà luogo una riapertura “graduale” dei settori economici colpiti e che la priorità sarà la tutela della salute dei romeni. Ieri, il primo ministro Ludovic Orban ha presentato più misure in campo economico, tra cui il pagamento di una parte degli stipendi da parte dello stato con una percentuale che potrebbe raggiungere il 41,5% e un programma dedicato alle grandi aziende. Dal canto suo, il ministro delle finanze, Florin Citu, ha stimato che leconomia romena avrà una ripresa rapida. Citu ha spiegato che lattuale crisi è diversa da quella del 2008 e che le misure adottate dal governo, come il pagamento della cassa integrazione, hanno contribuito al mantenimento dei posti di lavoro.
Turismo – I pernottamenti nelle strutture alberghiere romene sono diminuiti di quasi il 70% a marzo 2020, rispetto allo stesso mese del 2019. Lo rilevano i dati forniti dallIstituto Nazionale di Statistica, secondo cui la durata media del soggiorno a marzo 2020 è stata di 2 giorni per i turisti romeni e di 2,1 giorni per i turisti stranieri. Inoltre, secondo lINS, rispetto a marzo 2019, a marzo di questanno, gli arrivi dei visitatori stranieri che sono passati per le dogane romene sono diminuiti di oltre il 50% (circa 410 mila persone), mentre le partenze allestero dei romeni di quasi il 56% (653 mila persone).
Eurostat – Secondo i dati resi pubblici dall’Eurostat, uno su tre residenti dellUE (il 32%) non era in grado di fronteggiare nel 2019, costi finanziari imprevisti, come la necessità di un intervento chirurgico, un funerale, la sostituzione di unauto o di una lavatrice. Lo rilevano i dati resi pubblici oggi dall’Eurostat. Tra gli Stati membri dellUE, la maggior parte delle persone che non possono permettersi tali spese si trovano in Croazia (il 52%), Lettonia (il 50%), Grecia e Cipro (entrambe con il 48%), Lituania (il 47%) e Romania (il 44%). Al polo opposto si piazzano la Danimarca (il 23%), la Repubblica Ceca e i Paesi Bassi (con il 22%). Secondo lEurostat, le quote più elevate si registrano tra le persone singole, il 40% dei celibi non sarebbe in grado di far fronte a spese impreviste e, in particolare, il 56% delle persone non sposate ma che hanno figli. Le quote più basse si riscontrano nelle famiglie formate da due adulti di cui solo il 25% non sarebbe in grado di far fronte a spese impreviste.