05.04.2014

Bucarest — Il Tribunale di Bucarest ha accettato la contestazione dell’ex ministro liberale della Cultura, Mircea Diaconu, contro la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di bocciare la sua candidatura alle europee del prossimo 25 maggio. La motivazione dell’Ufficio era stata che Diaconu non può ricoprire una carica pubblica fino al 2015, dopo che l’Agenzia Nazionale per l’Integrità aveva scoperto, due anni fa, che Diaconu si trova in uno stato di incompatibilità. Ulteriormente, Mircea Diaconu si era dimesso dal Partito Nazional-liberale ed aveva annunciato di candidarsi come indipendente. L’Ufficio Elettorale Centrale ha bocciato le candidature di nove partiti e alleanze elettorali e di sette candidati indipendenti.

România Internațional, 05.04.2014, 16:37

Bucarest — Il Tribunale di Bucarest ha accettato la contestazione dell’ex ministro liberale della Cultura, Mircea Diaconu, contro la decisione dell’Ufficio Elettorale Centrale di bocciare la sua candidatura alle europee del prossimo 25 maggio. La motivazione dell’Ufficio era stata che Diaconu non può ricoprire una carica pubblica fino al 2015, dopo che l’Agenzia Nazionale per l’Integrità aveva scoperto, due anni fa, che Diaconu si trova in uno stato di incompatibilità. Ulteriormente, Mircea Diaconu si era dimesso dal Partito Nazional-liberale ed aveva annunciato di candidarsi come indipendente. L’Ufficio Elettorale Centrale ha bocciato le candidature di nove partiti e alleanze elettorali e di sette candidati indipendenti.

Bucarest — Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha annunciato di aver preso nota con sorpresa dei commenti della diplomazia russa su alcune recenti dichiarazioni della parte romena sulla situazione nella confinante Ucraina. Il dicastero ribadisce che la Romania ha sostenuto e continua a sostenere, assieme ai suoi partner nellUe e nella Nato, la necessità di rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Bucarest valuta che la tentazione del Ministero russo degli Esteri di trasferire la grave crisi attraversata attualmente dalla Federazione Russa nella sua relazione con la comunità europea ed euroatlantica nella zona dei rapporti bilaterali con la Romania è infondata e rappresenta un errore. Ieri, Mosca aveva criticato le dichiarazioni del presidente romeno Traian Basescu e del ministro degli Esteri romeno, Titus Corlatean, sulla situazione in Ucraina, dopo l’annessione dalla Russia della Penisola della Crimea, atto definito da Bucarest un’aggressione.

Bucarest — Un elemento di crescita economica della Romania nei prossimi anni sarà la capacità di esportazione fuori dall’Ue. Lo ha dichiarato, a Bucarest, il commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale, Dacian Ciolos. Il commissario europeo ha affermato che esiste una grande domanda di prodotti europei sui mercati emergenti fuori dall’Unione e ha fatto l’esempio dei Paesi asiatici, soprattutto della Cina. Le sue dichiarazioni arrivano dopo che il rapporto 2014 della Società Accademica Romena ha rilevato che l’economia romena non ha fatto concorrenza in modo efficace nell’Ue e che il commercio intracomunitario ha contribuito all’aumento del deficit commerciale della Romania.

Bucarest — Il premier romeno, Victor Ponta, ha lasciato intendere che potrebbe ritirarsi dalla politica dopo le presidenziali di quest’anno. Ponta ha postato su Facebook l’annuncio che, il prossimo novembre, dopo le presidenziali, desidera lasciare spazio nella politica ad altre persone, più giovani, e che si propone di dedicarsi di più alla famiglia. In precedenza, Ponta (42 anni), diventato premier nel 2012, aveva dichiarato che non intende candidarsi alla presidenza e che desidera restare premier. Sia i sondaggi demoscopici sugli intenti di voto, che le dichiarazioni dei suoi colleghi socialdemocratici lasciano però capire che Victor Ponta sarebbe il candidato meglio collocato nelle preferenze da parte del Partito Socialdemocratico alle presidenziali.

Bucarest — Domani sono previste proteste contro l’esplorazione e lo sfruttamento dei gas di scisto attraverso la fratturazione idraulica in 60 località della Romania, ma anche all’estero, dove saranno organizzate da membri della diaspora romena. Stando ad un comunicato stampa delle ong ecologiste, i partecipanti chiederanno al Parlamento e all’Esecutivo di Bucarest di vietare per legge la fratturazione idraulica nell’esplorazione e nello sfruttamento degli idrocarburi e di annullare le decisioni governative di via libera agli accordi sullo sfruttamento dei gas di scisto. Negli ultimi mesi, nella zona concessionata alla compagnia americana Chevron, nell’est della Romania, si sono verificati diversi incidenti tra i militanti ecologisti e i gendarmi. I dimostranti ammoniscono che la fratturazione idraulica inquina la falda freatica e provoca piccoli terremoti. Dal canto loro, le autorità romene affermano che lo sfruttamento dei gas di scisto può contribuire all’indipendenza energetica della Romania e sospettano l’implicazione delle autorità russe e della compagnie russa Gazprom nel fomentare le proteste.

Chisinau — Il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, e quello della Commissione Europea, José Manuel Barroso, effettueranno visite in Moldova (repubblica ex sovietica, a maggioranza romenofona, confinante con la Romania), su invito del premier moldavo Iurie Leanca. Stando ad un comunicato del Governo pro-occidentale di Chisinau, i due esponenti comunitari analizzeranno, in questa occasione, le prospettive d’integrazione europea della Moldova. D’altra parte, nel Senato americano è stata promossa una risoluzione che ammonisce su un’invasione russa in Moldova ed esorta Mosca a ritirare i suoi soldati e l’arsenale militare da questo Paese. La risoluzione riguarda la regione separatista pro-russa Transnistria (nell’est della Moldova) uscita de facto dal controllo delle autorità moldave nel 1992, in seguito ad un conflitto armato con un bilancio di centinaia di morti e conclusosi con l’intervento delle truppe russe da parte dei separatisti.

Bucarest — Una nave battente bandiera ungherese, con minerali ferrosi a bordo, è affondata, oggi, nel canale navigabile Danubio-Mar Nero, nel sud-est della Romania. I vigili hanno tentato per ben 12 ore di estinguere l’incendio scoppiato a bordo, il più probabile per un cortocircuito. Nessuno dei 7 membri dell’equipaggio è rimasto ferito, ma il canale è stato inquinato con idrocarburi. Stando alle autorità, il recupero della nave durerà circa due settimane. Il canale resta navigabile, con certe restrizioni, nella zona dell’incidente.

Bucarest — Al via a Sebeş, nel centro della Romania, la costruzione di una nuova fabbrica del consorzio automobilistico tedesco Daimler, dove saranno creati oltre 500 posti di lavoro. La produzione di scatole del cambio inizierà nel 2016 e la fabbrica funzionerà a piena capacità nel 2017. Lo hanno precisato i rappresentanti del consorzio, che stanzierà 300 milioni di euro per la nuova fabbrica. All’investimento contribuisce anche lo stato romeno, con oltre 37 milioni di euro, di cui il Governo afferma che torneranno al bilancio di stato come tasse e imposte.

(traduzione di Adina Vasile)