05.03.2024 (aggiornamento)
Parlamento Europeo mostra dedicata al Tesoro della Romania rimasto in Russia da oltre 100 anni/Diplomazia: la presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, a Bucarest
Newsroom, 05.03.2024, 20:13
Tesoro – La Banca Centrale di Romania assieme all’eurodeputato Eugen Tomac hanno organizzato al Parlamento Europeo una mostra sul Tesoro romeno spedito in Russia più di cento anni addietro e non ancora restituito al nostro Paese. Si tratta di un caso unico nella storia, e Bucarest vuole portarlo all’attenzione dell’Unione Europea come un altro esempio di violazione del diritto internazionale da parte di Mosca. La prossima settimana, il Parlamento Europeo dovrebbe chiedere la riparazione di questa ingiustizia, attraverso una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi politici. Si tratta di circa 91 tonnellate di oro, opere, manufatti e documenti d’archivio, che furono inviati a Mosca nel 1916 e 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, quando gran parte del Paese era occupato dalle Potenze Centrali. Ulteriormente, dopo la rivoluzione bolscevica del 1918, l’Unione Sovietica e poi la Federazione Russa rifiutarono di restituire il tesoro, ad eccezione di opere d’arte e di altri valori culturali. La mostra organizzata al Parlamento Europeo presenta le prove legali, i documenti storici riguardanti l’invio del Tesoro romeno a Mosca, nonché gli impegni della Russia di restituirlo su richiesta del nostro Paese.
Romania-Moldova – Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha incontrato a Bucarest l’omologa della confinante Repubblica di Moldova, Maia Sandu. In precedenza, la Sandu ha avuto discussioni con il primo ministro, Marcel Ciolacu, contesto nel quale il premier romeno ha riconfermato il suo fermo sostegno al percorso europeo di Chisinau. Gli incontri precedono il Congresso del Partito Popolare Europeo (PPE), che si svolge dal 6 al 7 marzo a Bucarest. Guidato da Iohannis prima di diventare presidente, il PNL (oggi al governo assieme al PSD) si annovera tra le formazioni politiche affiliate al PPE. Il presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha dichiarato oggi a Bucarest di sostenere la decisione di avere “un esponente proveniente da un Paese dell’Europa Centrale o Orientale” alla guida dell’UE nel prossimo mandato. Oltre 1.500 rappresentanti del Partito Popolare Europeo, tra cui 13 capi di stato e di governo, si trovano in Romania per partecipare al congresso di questa formazione politica nei prossimi due giorni.
Politica – La Camera dei Deputati ha bocciato la mozione semplice inoltrata dalle opposizioni USR e Forza della Destra contro il ministro delle Finanze, il liberale Marcel Boloș. Nel testo della mozione i promotori accusano il ministro di aver introdotto un’imposta del 10% sui congedi di malattia, solo per coprire i buchi del bilancio statale, senza rispettare la legislazione secondo cui, tra il momento dell’introduzione di una nuova tassa e il momento della sua applicazione, devono trascorrere almeno 6 mesi. Dal canto suo, il ministro ha respinto le accuse, spiegando che il sistema sanitario è sottofinanziato e che il Governo, attraverso le misure adottate, ha cercato di scoraggiare i congedi di malattia inutili, retribuiti meglio del periodo di attività.
Narcotraffico – In Romania, i trafficanti di stupefacenti ad alto rischio non potranno più ricevere la sospensione condizionale della pena, mentre il traffico di sostanze psicoattive sarà punito con una pena compresa tra 3 e 10 anni di carcere. La bozza di un ddl in questo senso è stato adottato dalla Camera dei Deputati, con ruolo decisionale. I deputati hanno sottolineato che il fenomeno del consumo di stupefacenti è stato a lungo ignorato e che per combatterlo sono necessarie nuove misure: scanner di frontiera, centri di disintossicazione o centri di prevenzione.
OCSE – Il primo ministro Marcel Ciolacu ha dichiarato che nel 2026 le autorità di Bucarest riusciranno a raggiungere uno degli obiettivi più importanti, quello dell’adesione della Romania all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Per raggiungere questo traguardo, è necessario attuare le riforme nel PNRR, ha spiegato il premier. Nell’OCSE si trovano i paesi più sviluppati al mondo, che detengono il 70% della produzione e del commercio globale, nonchè il 90% degli investimenti diretti.
Giustizia e Affari Interni – Presente al Consiglio Giustizia e Affari Interni a Bruxelles, il ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, ha ribadito che la Romania merita di essere ammessa a pieno titolo nell’area Schengen, non solo con le frontiere marittime e aeree, come avverrà alla fine di questo mese. La Romania consoliderà Schengen e non è affatto giusto continuare ad avere un’integrazione solo parziale, ha sottolineato Predoiu. La Romania è riuscita a ridurre la migrazione di circa il 60% l’anno scorso, mentre al confine con la Serbia, grazie ad un programma pilota, solo 40 persone hanno attraversato illegalmente il confine, ha precisato il ministro. D’altra parte, il ministro austriaco degli Interni, Gerhard Karner, il cui governo ostacola l’ingresso della Romania in Schengen, ha affermato che Vienna non ha fretta di prendere una decisione per quello che riguarda i confini terrestri.
Inquinamento – Secondo una piattaforma che fornisce informazioni indipendenti sull’inquinamento atmosferico globale, Bucarest occupa la 35esima posizione nella classifica delle capitali più inquinate a livello mondiale. La capitale della Romania è superata da alcune città europee, tra cui Berlino, Istanbul, Bruxelles o Varsavia. Al primo posto tra
Tennis – Il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha ridotto da 4 anni fino a nove mesi la pena per doping decisa contro la tennista Simon Halep. La romena, ex numero uno WTA, potrà tornare sul campo, visto che la sospensione provvisoria è iniziata il 7 ottobre 2022. La decisione del TAS, pubblicata sul sito del tribunale, è definitiva. Ricordiamo che la tennista ha sempre affermato di aver assunto un integratore contaminato e nelle udienze di febbraio si era rivolta a un esperto francese specializzato in farmacologia, tossicologia e biologia. L’Agenzia Internazionale per l’Integrità nello Sport aveva dichiarato lo scorso settembre che Simona avrebbe violato intenzionalmente le norme antidoping, decidendo una sospensione per 4 anni.