05.02.2019
Finanziaria – Entro fine anno, il deficit di bilancio in Romania potrebbe sfiorare la soglia del 3% del PIL, nelle condizioni di una sopravvalutazione delle entrate incassate dall’IVA e dai contributi sociali. Lo affermano gli esperti del Consiglio Fiscale di Bucarest, secondo i quali, nell’eventualità di sviluppi macroeconomici meno favorevoli rispetto alle previsioni in base alle quali è stata elaborata la Finanziaria, il livello del 3% potrebbe essere superato. D’altra parte, anche l’agenzia di valutazione finanziaria Fitch considera non realistico l’obiettivo di deficit di bilancio proposto dal governo romeno, e troppo ottimiste le previsioni sulle quali poggia la Finanziaria 2019. Ad esempio, la Fitch prevede una crescita economica del 3,2%, rispetto al 5,5% previsto dal progetto di bilancio, che anticipa inoltre un’inflazione del 2,8% e un deficit del 2,5% del PIL. Il documento è stato criticato anche dall’opposizione di destra.
România Internațional, 05.02.2019, 17:08
Romania2019.eu – Dal 6 all’8 febbraio, i ministri della Giustizia e dell’Interno dell’UE partecipano alla riunione informale del Consiglio Giustizia e Affari Interni, organizzata a Bucarest dalla Presidenza romena del Consiglio UE. L’agenda include anche temi prioritari per la Presidenza romena del Consiglio UE, come la migrazione, la lotta al terrorismo o la cooperazione tra le forze di polizia. A Bucarest saranno presenti i comissari europei per Affari interni, Giustizia e Unione della Sicurezza – Dimitris Avramopoulos, Vera Jourova e Julian King, il coordinatore antiterrorismo dell’UE, Gilles de Kerchove, il presidente di Eurojust, Ladislav Hamran, il direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle, e il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri.
Diplomazia – A margine della riunione ministeriale UE – Lega degli Stati Arabi svoltasi a Bruxelles, il ministro degli Esteri romeno, Teodor Melescanu, si è intrattenuto in incontri bilaterali con gli omologhi d’Egitto, Iraq, Libano e Yemen su aspetti riguardanti le prospettive delle relazioni con questi stati, con particolare riguardo all’intensificazione della cooperazione in campo politico-economico e settoriale. Melescanu ha espresso la preoccupazione nei confronti dell’escalation delle violenze nello Yemen, ribadendo l’impegno della Romania in tutte le azioni UE volte a individuare una soluzione politica al conflitto nella regione. Il capo della diplomazia romena ha ribadito il sostegno di Bucarest per l’unità, l’integrità e la sovranità del Libano, nonchè per le iniziative europee e internazionali destinate al consolidamento della stabilità di questo stato.
Procura europea – L’ex procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione di Romania, Laura Codruta Kovesi, è la prima opzione della commissione che ha selezionato le proposte per la carica di procuratore capo europeo. La Kovesi è seguita dalle nomine di Francia e Germania. La procedura di selezione del procuratore capo europeo non dipende dal Paese di origine del candidato, trattandosi di un procedimento esclusivamente europeo. La nuova Procura Europea collaborerà con l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF) ed avrà competenze nelle cause collegate a reati contro il buget dell’UE, come la corruzione oppure le frodi con fondi europei. Laura Codruta Kovesi è stata dimessa dalla carica di capo della DNA lo scorso anno, in seguito a una decisione della Corte Costituzionale. In precedenza, il presidente Klaus Iohannis aveva respinto la proposta di revoca inoltrata dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ritenendola ingiustificata.
Influenza – Sono 82 i decessi provocati dall’influenza stagionale in Romania. Mercoledì scorso, le autorità di Bucarest hanno dichiarato ufficialmente l’epidemia d’influenza, ammonendo che il virus continuerà a circolare anche nel mese di febbraio. Gli specialisti raccomandano popolazione di vaccinarsi, di rispettare l’igiene e di evitare i luoghi affollati.
Elezioni Moldova – Le elezioni politiche del 24 febbraio sono un test cruciale per lo sviluppo democratico della Moldova e, in tal senso, è importante che i cittadini si presentino alle urne. Lo ha dichiarato l’ambasciatore statunitense a Chisinau, Dereck J. Hogan, ribadendo l’appello di Washington al governo moldavo di assicurare elezioni libere, corrette e trasparenti, cui tutti i candidati possano partecipare in condizioni eque, senza il timore di molestie o intimidazioni. L’ambasciatore americano ha sostenuto che la volontà del popolo espressa nel risultato delle elezioni deve essere rispettata. Quattro partiti potrebbero entrare nel nuovo Parlamento di Chisinau in seguito alle politiche del 24 febbraio. Un sondaggio indica come favoriti i filorussi del presidente Igor Dodon, con quasi il 49% dei consensi, seguiti da un’alleanza elettorale della destra pro-europea, con circa il 25%, e dal Partito democratico (centro-sinistra) ora al governo, con il 14%. In concomittanza con le elezioni si terrà anche un referendum sulla riduzione del numero di deputati da 101 a 61, nonchè sulla possibilità di essere revocati dai cittadini.