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04.05.2020 (aggiornamento)

Misure – Il premier romeno, Ludovic Orban, ha tenuto stasera una conferenza stampa a 6 mesi dall’investitura, un periodo di cui quasi la metà è stata segnata dalla pandemia di coronavirus. Orban ha spiegato che la Romania non è stata preparata per una situazione del genere che ha richiesto sforzi enormi. Il premier ha affermato che le dure misure restrittive adottate hanno determinato un risultato efficace nella lotta contro l’epidemia. La Romania, ha precisato Ludovic Orban, ha raggiunto la capacità di 11 mila test al giorno, effettuati in 60 centri, con un’accuratezza del 100% e che dispone ora di tutti i farmaci necessari per curare la malattia da COVID 19. Il capo dell’esecutivo ha sottolineato che le restrizioni imposte hanno un carattere temporaneo e saranno eliminate gradualmente in funzione dell’evoluzione della situazione medica. Tra gli obiettivi del governo si è annoverato anche il contenimento degli effetti negativi sull’economia e la situazione attuale si presenta meglio delle previsioni degli specialisti. Ludovic Orban ha precisato che attualmente sono in fase di valutazione le risorse e gli strumenti finanziari necessari per la ripresa economica e che i pilastri della crescita saranno gli investimenti pubblici e privati che saranno orientati verso le infrastrutture di trasporto, lenergia, la salute, listruzione, lagricoltura. La Romania è pronta a offrire le condizioni necessarie alle aziende che vorranno trasferire la loro produzione nel nostro Paese.

04.05.2020 (aggiornamento)
04.05.2020 (aggiornamento)

, 04.05.2020, 21:25

Misure – Il premier romeno, Ludovic Orban, ha tenuto stasera una conferenza stampa a 6 mesi dall’investitura, un periodo di cui quasi la metà è stata segnata dalla pandemia di coronavirus. Orban ha spiegato che la Romania non è stata preparata per una situazione del genere che ha richiesto sforzi enormi. Il premier ha affermato che le dure misure restrittive adottate hanno determinato un risultato efficace nella lotta contro l’epidemia. La Romania, ha precisato Ludovic Orban, ha raggiunto la capacità di 11 mila test al giorno, effettuati in 60 centri, con un’accuratezza del 100% e che dispone ora di tutti i farmaci necessari per curare la malattia da COVID 19. Il capo dell’esecutivo ha sottolineato che le restrizioni imposte hanno un carattere temporaneo e saranno eliminate gradualmente in funzione dell’evoluzione della situazione medica. Tra gli obiettivi del governo si è annoverato anche il contenimento degli effetti negativi sull’economia e la situazione attuale si presenta meglio delle previsioni degli specialisti. Ludovic Orban ha precisato che attualmente sono in fase di valutazione le risorse e gli strumenti finanziari necessari per la ripresa economica e che i pilastri della crescita saranno gli investimenti pubblici e privati che saranno orientati verso le infrastrutture di trasporto, lenergia, la salute, listruzione, lagricoltura. La Romania è pronta a offrire le condizioni necessarie alle aziende che vorranno trasferire la loro produzione nel nostro Paese.



COVID-19 – Il numero delle persone che sono morte in Romania a causa del COVID-19 è salito a 818, mentre i contagi hanno superato 13.500 – lo ha reso pubblico, oggi, il Gruppo di Comunicazione Strategica del Governo. La maggior parte dei casi di COVID-19 sono segnalati nella provincia di Suceava e a Bucarest. Il numero dei guariti e dimessi supera 5.200, mentre quello delle persone in quarantena ammonta a 12.830. Per quanto riguarda i connazionali all’estero, i dati comunicati dalle missioni diplomatiche e consolari della Romania indicano oltre 2.300 romeni contagiati dal COVID-19. Circa 100 romeni allestero contagiati dal coronavirus sono morti, di cui la maggior parte in Italia. Il presidente Klaus Iohannnis ha ammonito che la situazione non è migliorata e che l’epidemia non è passata, ma ha ribadito che, dopo il 15 maggio, lo stato di emergenza sarà sostituito dallo stato di allerta. I romeni potranno viaggiare all’interno delle località di residenza senza essere muniti di unautodichiarazione, mentre gli spostamenti in altre località saranno consentiti solo per questioni di lavoro, salute o sport. Saranno riaperti anche gli studi odontoiatrici, le attività di servizi alla personae i musei, ma con la stretta osservanza del distanziamento sociale e l’uso di mascherine e guanti, obbligatorio anche sui mezzi pubblici di trasporto. Le misure di allentamento non sono applicabili alle zone sottoposte alla quarantena, come Suceava (nord-est), Tandarei (sud) e due quartieri di Buzau (sud-est).



Politica – Il direttore del Servizio Romeno di Informazioni, Eduard Hellvig, è atteso domani davanti alla commissione parlamentare di controllo per fornire chiarimenti sulle dichiarazioni del presidente Klaus Iohannis in merito a un possibile accordo tra PSD, UDMR e i leader ungheresi sulla cosiddetta Contrada dei Sekleri nel centro del Paese. La scorsa settimana, una proposta legislativa sull’autonomia di questa zona, l’unica in cui gli ungheresi etnici sono maggioritari e che include le provincie di Harghita, Covasna e una parte di quella di Mures, era stata approvata tacitamente dalla Camera dei Deputati di Bucarest, prima di essere bocciata definitivamente dal Senato. Il presidente Klaus Iohannis ha accusato il PSD – il più importante partito allopposizione, il cui leader ad interim, Marcel Ciolacu, è anche capo della Camera – di aver aiutato l’UDMR a fare passare il ddl. Oggi, il capo dello stato ha precisato di non avere alcun problema con le persone di etnia ungherese, ma ha ribadito le sue accuse relative alla complicità tra il PSD e lUDMR nella promozione di atti normative contrari alla Costituzione. In risposta, Ciolacu ha sporto querela contro il presidente, presso il Consiglio Nazionale per il Contrasto della Discriminazione, accusando il suo modo deliberato e ripetuto di fare dichiarazioni discriminatorie nei confronti del PSD, dei suoi membri e leader.



Multe – Il ministro dell’Interno romeno, Marcel Vela, ha dichiarato oggi che è evidente il fatto che la polizia commette anche abusi nel caso dei controlli sulla libera circolazione durante lo stato di emergenza. Vela ha consigliato coloro che considerano di essere stati multati ingiustamente di rivolgersi alle istituzioni di controllo o di contestare le multe in tribunale. Il ministro dell’Interno ha precisato che non tollera pratiche del genere ed ha attirato lattenzione che lammontare delle multe deve essere proporzionale ai reati. Il ministro ha chiesto che siano utilizzati come metodi di sanzione anche gli avvertimenti, non direttamente le multe. Dalla dichiarazione dello stato di emergenza, lo scorso 15 marzo, le multe ricevute dai cittadini romeni per linosservanza dei provvedimenti imposti dalle autorità ammontano a 120 milioni di euro.



Auto – Gli stabilimenti Dacia, proprietà del gruppo francese Renault di Mioveni, nel sud della Romania, hanno ripreso da oggi lattività, a più di un mese da quando il personale era stato collocato in cassa integrazione a causa della pandemia di coronavirus. Alcune attività erano state già riprese il 21 aprile, su base volontaria. Sempre da oggi, lo stabilimento di Craiova (a sud) del produttore americano Ford riprende gradualmente la produzione.



Morbillo – 119 nuovi casi di morbillo sono stati accertati, la scorsa settimana, in sette provincie della Romania. Secondo il Centro Nazionale per la Sorveglianza e il Controllo delle Malattie Trasmissibili, dall’inizio dell’epidemia di morbillo, nel 2016, il numero totale dei contagi è arrivato a 20.000 e quello delle vittime a 64. Venerdì scorso, l’Unicef ​​ha ammonito che a causa di pandemia del nuovo coronavirus, le campagne di vaccinazione contro il morbillo sono state sospese in 25 Paesi. Questa situazione potrebbe portare a epidemie disastrose nel 2020 e nel futuro – ammonisce l’Unicef. L’organizzazione precisa inoltre che la copertura complessiva con la prima dose di vaccino contro il morbillo è di solo l’86%, notevolmente inferiore al tasso del 95% necessario per prevenire un’epidemia. L’aumento del numero di bambini non vaccinati ha portato a focolai di morbillo allarmanti nel 2019, anche in Paesi con redditi alti come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia.

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