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04.03.2025 (aggiornamento)

NATO: il segretario generale Mark Rutte ringrazia la Romania per il contributo fornito a livello alleato/ Economia: incontro tra il presidente ad interim Ilie Bolojan e rappresentanti degli investitori stranieri

04.03.2025 (aggiornamento)
04.03.2025 (aggiornamento)

, 04.03.2025, 19:41

NATO – Il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, ha avuto una conversazione telefonica con il segretario generale dell’Alleanza Nord Atlantica, Mark Rutte, il quale ha ringraziato la Romania per il contributo fornito a livello alleato, ha accolto con soddisfazione ‘aumento del bilancio stanziato da Bucarest alla difesa e ha ribaditol’impegno della NATO e degli Stati Uniti per la difesa collettiva e per l’articolo 5, informa l’Amministrazione Presidenziale. Dal canto suo, il presidente Bolojan ha sottolineato che la NATO resta il principale garante della sicurezza della Romania e che l’articolo 5 è il provvedimento che dissuade nel modo più efficiente eventuali minacce o attacchi contro gli stati alleati. Per quanto riguarda la situazione in Ucraina, è stata sottolineata la necessità di una pace giusta e duratura, nonché l’importanza di mantenere il sostegno fornito al paese confinante con la Romania.

 

Azioni ibride – Il Ministero degli Esteri romeno afferma che le recenti dichiarazioni dei servizi speciali russi “sono ridicole e del tutto infondate”. Stando alla diplomazia di Bucarest, le affermazioni fanno parte di una serie di azioni ibride lanciate dalla Federazione Russa con lo scopo di  minare la democrazia in Romania. L’insieme di queste attività, che includono messaggi pubblici, campagne di influenza e interferenze con i processi democratici, hanno lo scopo di diminuire la fiducia nelle autorità e criticare l’adesione della Romania all’UE e alla NATO, sottolinea il MAE.  Il servizio di informazioni esterne russo (SVR) ha sostenuto in un comunicato che dietro la decisione di muovere accuse contro il candidato alla presidenza Călin Georgescu, sospettato di legami o almeno affinità con la Russia, ci sono in modo evidente i leader dell’Unione Europea.

 

Investimenti – In un incontro con il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, i rappresentanti degli investitori stranieri hanno sottolineato la necessità dell’attuazione di riforme volte a ridurre la burocrazia, migliorare l’efficienza amministrativa e creare un quadro fiscale sostenibile. Secondo l’Amministrazione Presidenziale, durante l’incontro è stata discussa la necessità di investimenti strategici in infrastrutture, istruzione, sanità e settori a valore aggiunto come hub tecnologici, produzione di biometano e data center.  Sul tavolo dell’incontro anche temi come l’aumento degli investimenti nell’economia nazionale, considerando l’importanza della stabilità politica, la prevedibilità fiscale e il  mantenimento di un clima favorevole per gli investitori. Dal canto suo, il presidente ad interim Ilie Bolojan ha riaffermato l’impegno della Romania per la continuazione del percorso euroatlantico, spiegando  che il quadro offre sicurezza agli investitori e contribuisce allo sviluppo a lungo termine dell’economia. L’Amministrazione Presidenziale precisa inoltre che il capo dello stato ha sottolineato che lo sviluppo economico della Romania dipende da attrazione degli investimenti, accesso alla tecnologia moderna e apertura verso i mercati internazionali.

 

Difesa UE – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha proposto la creazione di un nuovo fondo per quasi 800 miliardi di euro destinato agli investimenti nella difesa dell’Unione Europea. Le somme saranno spese per sostenere l’Ucraina e per “assumere una maggiore responsabilità per la sicurezza europea”, ha spiegato il capo della Commissione. La presidente della Commissione Europea ha proposto anche un margine di manovra più ampio agli stati membri nel rispetto delle regole solitamente rigide dell’UE su debito e deficit per quello che riguarda le spese destinate alla difesa, nonchè la possibilità di riallocare i fondi destinati allo sviluppo regionale per gli investimenti militari. Da Bucarest, il primo ministro Marcel Ciolacu ha accolto con favore le proposte riguardanti l’esenzione delle spese per la difesa dalla procedura relativa ai disavanzi eccessivi, sottolineando che la Romania ha sempre sostenuto questa soluzione. “L’Europa deve essere preparata a sostenere la propria sicurezza, come proposto anche dalla presidente von der Leyen, attraverso la proposta ReArm Europe”, ha sottolineato Marcel Ciolacu in un post sui social.

 

Energia – L’energia della Romania deve essere sicura, accessibile e pulita. Lo ha affermato il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja a Bruxelles, dove sta esaminando insieme agli esponenti europei il tema della rinegoziazione del PNRR, nonchè l’estensione del periodo di transizione per le centrali a carbone. In un post sui social, Burduja ha spiegato che la Romania si sta adoperando per non perdere neanche un euro di questo denaro, una risorsa indispensabile per le riforme e gli investimenti nel settore energetico del paese.

 

Moldova- L’Unione Europea stanzierà quest’anno alla Repubblica di Moldova un aiuto aggiuntivo di 60 milioni di euro per il  rafforzamento delle sue capacità di difesa. Lo ha annunciato a Chișinău, il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, precisando che, all’interno dello Strumento europeo per la pace, creato per sostenere le capacità di difesa di vari paesi, la Repubblica di Moldova è il secondo beneficiario, con stanziamenti per quasi 37 milioni. Il presidente del Consiglio Europeo si è recato a Chișinău a tre anni dalla presentazione della domanda di adesione della Repubblica di Moldova all’Unione Europea.

 

Terremoto – Ricorrono oggi 48 anni dal più grave terremoto che ha colpito la Romania. Il sisma del 4 marzo 1977, di magnitudo 7,2 della scala Richter, ha provocato la morte di 1.570 persone, la maggior parte a Bucarest, causando danni materiali stimati all’epoca ad oltre due miliardi di dollari. Circa 230.000 abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate e centinaia di unità economiche sono state definitivamente chiuse. Gli specialisti avvertono che, in caso di un terremoto simile a quello del 1977, solo a Bucarest potrebbero crollare centinaia di edifici. Ogni anno in Romania si registrano più di 100 terremoti di magnitudo superiore a 3 della scala Richter.

 

04.03.2025
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