04.02.2017
Update: Il premier romeno Sorin Grindeanu ha annunciato che il Governo si riunirà domenica in seduta urgente in vista dell’abrogazione del decreto-legge sulla depenalizzazione dell’abuso di ufficio ed altri reati di corruzione, che ha portato alle massicce proteste di piazza degli ultimi giorni, e che successivamente avvierà un dialogo con l’opinione pubblica per trovare una soluzione accettabile per tutti.
România Internațional, 04.02.2017, 16:27
Update: Il premier romeno Sorin Grindeanu ha annunciato che il Governo si riunirà domenica in seduta urgente in vista dell’abrogazione del decreto-legge sulla depenalizzazione dell’abuso di ufficio ed altri reati di corruzione, che ha portato alle massicce proteste di piazza degli ultimi giorni, e che successivamente avvierà un dialogo con l’opinione pubblica per trovare una soluzione accettabile per tutti.
Bucarest – A Bucarest, per il quinto giorno consecutivo, decine di migliaia di persone hanno continuato le proteste in strada contro il decreto-legge con cui il Governo PSD-ALDE mira alla modifica dei Codici penali. La scorsa notte, centinaia di migliaia di romeni sono scesi, nuovamente, in piazza, nella capitale Bucarest e in altre città romene, nonchè all’estero, per esprimere la loro opposizione ai provvedimenti del decreto, di cui affermano che esonera dalla responsabilità penale per reati di corruzione politici importanti e funzionari dell’amministrazione centrale e locale. Il leader socialdemocratico Liviu Dragnea ha accennato ad una possibile abrogazione del controverso decreto-legge, come modalità per mitigare la situazione tesa in Romania, dopo che anche i sostenitori del PSD hanno annunciato di voler scendere in piazza, scontenti del fatto che l’Esecutivo non sarebbe lasciato applicare il programma di governo. Dal canto suo, il copresidente dell’Alleanza Liberali e Democratici, Călin Popescu Tăriceanu, afferma che l’abrogazione del decreto consentirà l’avvio di una discussione seria con ampi segmenti della società. Tăriceanu propone agli interessati — partiti, rappresentanti della società civile, del mondo economico — di sedersi al tavolo dei negoziati. Il ministro romeno degli Esteri, Teodor Meleşcanu, ha annunciato che si recherà all’inizio della prossima settimana a Bruxelles per discutere con rappresentanti della Commissione Europea della situazione creata in Romania in seguito all’adozione del decreto-legge sulla modifica dei Codici Penali. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha segnalato alla Corte Costituzionale un conflitto giuridico, di natura costituzionale, tra il Governo, da una parte, e il sistema giudiziario e il Parlamento, dall’altra. Il Consiglio Superiore della Magistratura, l’Avvocato del Popolo e il Procuratore Generale contestano, dal canto loro, i provvedimenti del decreto legge. Hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione in Romania le ambasciate degli Usa, del Belgio, del Canada, della Francia, della Germania, dell’Olanda, della Gran Bretagna e della Svezia, le quali ammoniscono che le azioni del Governo rischiano di intaccare gravemente i partenariati con la Romania, basati su valori comuni, specifici all’Ue e alla NATO. In una dichiarazione a Radio Romania, il portavoce del Dipartimento americano di Stato, Mark Toner, ha precisato che gli Usa raccomandano al Governo di Bucarest di rinunciare alle recenti misure atte a minare lo stato di diritto e a ridurre la responsabilità penale per reati finanziari e di corruzione.
Bucarest – Le Commissioni budget-finanze riunite del Parlamento di Bucarest continuano, oggi, le discussioni sulla bozza della Finanziaria 2017. Il rapporto va stilato entro domani sera, affinchè la bozza sia inviata lunedi allesame della plenaria. A nome del Governo PSD-ALDE, il ministro delle Finanze, Viorel Ştefan, ha dato assicurazioni che la bozza rispetta le direttrici stabilite nel programma di governo, tra cui labbassamento dellIVA dal 20 al 19%, e leliminazione dellimposta sul reddito per le pensioni inferiori o pari a 2000 lei (circa 400 euro). Il budget punta su una crescita economica del 5,2%, su un deficit di al massimo 3% e sul rispetto degli impegni assunti dalla Romania tramite lo stanziamento del 2% del Pil alla Difesa. LOpposizione di destra ritiene, invece, che le stime sui redditi su cui è costruita la bozza della Finanziaria 2017 siano sopravvalutate.
Berlino — Il presidente romeno, Klaus Iohannis, è stato insignito della Medaglia San Giorgio ad un evento organizzato dal Teatro dell’Opera di Dresda (Germania), per il suo costante impegno politico a favore del progetto europei e dei suoi valori”. Stando ad un comunicato di oggi dell’Amministrazione Presidenziale di Bucarest, il presidente ha precisato di ricevere la medaglia a nome dell’intera Romania” e di dedicarla all’amicizia romeno-tedesca”. Lui stesso etnico tedesco, Iohannis ha affermato che l’Europa deve mostrare al mondo un atteggiamento politico più determinato e un maggiore impegno nella soluzione dei problemi con cui si confronta, al fine della difesa delle fondamenta del progetto europeo e della democrazia. Tra le personalità insignite di questa onorificenza anche Christian Wulff, ex presidente della Germania, Günther Oettinger, ex commissario europeo, José Manuel Barroso, ex presidente della Commissione Europea, e Jean-Claude Juncker, ex premier del Lusssemburgo e presidente in carica dell’Esecutivo comunitario.
Sighet – Al Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Resistenza di Sighet (nord-ovest della Romania) si sono tenute, oggi, celebrazioni commemorative per i 64 anni dalla morte del grande politico romeno Iuliu Maniu. È stata celebrata una messa comune da preti uniati (confessione di Iuliu Maniu) e ortodossi (confessione maggioritaria in Romania). La personalità politica del leader del Partito Nazional-Contadino romeno, premier nel periodo interbellico e membro dellAccademia Romena, è stata ricordata con una serie di relazioni e discorsi. Militante per la riunificazione nazionale, promotore dei principi democratici, oppositore del nazismo e del comunismo, Maniu è stato arrestato nel 1947 dal regime-marionetta insediato dagli occupanti sovietici ed è morto, nel 1953, ad 80 anni, nel carcere di Sighet, in cui erano stati buttati la maggior parte degli ex dignitari democratici. (traduzione di Adina Vasile)