03.12.2014
Bucarest — Il ministro con delega al bilancio, Darius Vâlcov, ha affermato che la parte romena non proporrà alcun aumento delle tasse e delle imposte durante i negoziati con il FMI e la Commissione Europea. La missione congiunta di esperti del Fondo e della Commissione resterà a Bucarest fino al 10 dicembre per discutere con le autorità romene sulla bozza della finanziaria per il 2015. Intanto il Governo ha annunciato un’ultima manovra di bilancio per il corrente anno.
România Internațional, 03.12.2014, 16:59
Bucarest — La Romania ha registrato una crescita economica dell’1,8% nel terzo trimestre dell’anno rispetto al precedente, mentre nei primi nove mesi l’avanzo del PIL è ammontato al 2,8%. Lo rilevano i dati provvisori resi pubblici oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica (INS). I maggiori contributi all’aumento del PIL nel periodo 1 gennaio – 30 settembre 2014, rispetto allo stesso periodo del 2013, lo hanno avuto l’industria – il 30,3% del PIL e il settore delle informazioni e delle comunicazioni — il 5,2%. Contributi negativi sono stati determinati invece dalla diminuzione del volume di attività nell’edilizia, dalle intermediazioni finanziarie e dalle assicurazioni. A metà novembre, i dati dell’INS indicavano che l’economia romena è riuscita ad evitare la recessione tecnica, perché il PIL nel primo trimestre è salito dello 0,5%.
Bucarest – La Romania si piazza al 69-esimo posto, come anche l’anno scorso — il peggior risultato tra i Paesi dell’UE — nella classifica sull’indice di percezione sulla corruzione. Lo ha reso noto l’organizzazione Transparency International nel rapporto annuo pubblicato oggi e valido per 175 Paesi. Allo stesso posto si piazzano anche Brasile, Bulgaria, Grecia, Italia e Senegal. I Paesi considerati i più corrotti del mondo sono Sudan, Corea del Nord e Somalia, mentre Danimarca, Nuova Zelanda e Finlandia sono ritenute le meno corrotte. La corruzione è aumentata in Cina, Turchia e in altri Paesi con una forte crescita economica, avverte l’organizzazione. Il rapporto della Transparency International punta sulle difficoltà affrontate da alcuni Paesi emergenti nella lotta alla corruzione.
Bruxelles — Il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha incontrato oggi a Bruxelles, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Aurescu ha affermato che l’Alleanza Nord-Atlantica deve mantenere all’attenzione la sicurezza del Mar Nero, anche tramite la continuazione delle esercitazioni congiunte, dello scambio di informazioni e di valutazioni. Inoltre il capo della diplomazia di Bucarest ha ribadito la disponibilità della Romania ad ospitare elementi di comando e controllo della NATO sul territorio nazionale. Sempre a Bruxelles, Bogdan Aurescu ha svolto colloqui anche con il collega francese, Laurent Fabius, concordando sull’organizzazione, tra i ministeri degli esteri di Bucarest e Parigi, di un meccanismo di consultazioni costanti su temi connessi agli affari europei e alla sicurezza. Il ministro Aurescu ha partecipato a Bruxelles alla prima riunione della coalizione internazionale di lotta all’organizzazione jihadista lo Stato Islamico. La Romania ha espresso il suo impegno a sostenere gli sforzi della coalizione, soprattutto tramite misure fi aiuto umanitario. La partecipazione alla coalizione non prevede una componente militare.
Bucarest — Il ministro dell’Ambiente romeno, Attila Korodi, ha convocato oggi il Comitato ministeriale per le situazioni d’urgenza in vista dell’analisi di tutte le informazioni relative all’incidente verificatosi nella centrale nucleare di Zaporižžja, nel sud-est dell’Ucraina, a circa 500 chilometri dalla Romania. Alla maggiore centrale nucleare dell’Europa si è verificato un guasto tecnico il 28 novembre, ma non ci sono rischi di radiazione, è del parere il ministro ucraino dell’energia, Volodymyr Demcishin, il quale ha reso noto che la centrale riprenderà la normale attività il 5 dicembre prossimo. L’Istituto di Radioprotezione e Sicurezza Nucleare della Francia ha annunciato, dal canto suo, che l’incidente non rappresenta un pericolo per la popolazione o per l’ambiente. Nel 1986, in Ucraina si è verificata la maggiore catastrofe nucleare della storia: un’esplosione alla centrale di Chernobyl ha provocato una nuvola radioattiva che ha colpito l’Ucraina, la Russia, la Bielorussia e l’Europa.
Bucarest — La Romania si annovera tra i Paesi con la benzina più cara nel mondo. Lo rileva uno studio realizzato dall’agenzia Bloomberg, che analizza il prezzo della benzina in 61 stati, prendendo in considerazione il prezzo medio e la somma necessaria dal reddito medio giornaliero per un gallone di benzina. La Romania si piazza al 30-esimo posto nel top degli stati analizzati dalla Bloomberg, e, dal punto di vista del potere d’acquisto, all’11-esimo posto. Il Paese con la benzina più cara del mondo è la Norvegia, dove 1 litro costa quasi 2 euro, mentre la Venezuela è il Paese con la benzina meno costosa — 1 centesimo al litro. Prezzi inferiori a quelli praticati in Romania ci sono in Bulgaria, Lituania, Estonia e Ungheria.
Bucarest — I procuratori romeni anticorruzione hanno annunciato oggi il deputato democratico-liberale Cătălin Teodorescu che sarà indagato sotto controllo giudiziario. I procuratori hanno imposto il controllo giudiziario dopo che la Camera dei Deputati aveva bocciato, in precedenza, la domanda della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) di via libera alla custodia cautelare nei confronti di Teodorescu. I deputati hanno, invece, approvato una simile domanda nei confronti di Marko Attila, dell’Unione Democratica Magiari di Romania. Sia Cătălin Teodorescu, che Marko Attila sono indagati in una causa su un risarcimento concesso per un terreno sopravalutato a Bucarest, in cui è messo sotto accusa anche il procuratore capo della DNA, Alina Bica, attualmente in custodia cautelare. I danni sono stimati ad oltre 60 milioni di euro.
Chisinau — I leader dei partiti pro-europei del Parlamento della Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona) continuano i colloqui sulla formazione del nuovo esecutivo. Alle politiche di domenica, i partiti Liberale Democratico, Democratico e Liberale, dell’attuale coalizione governativa, hanno ottenuto insieme 55 sui 101 seggi di deputati. Il Governo di Chisinau spera di ottenere per la Moldova lo statuto di candidato all’adesione all’UE nel 2017 e quello di membro dell’Unione nel 2020. Gli altri 46 seggi sono andati all’opposizione pro-russa di sinistra. I comunisti chiedono la rinegoziazione degli accordi di associazione e libero scambio con Bruxelles, mentre i socialisti vorrebbero la rinuncia all’iter europeo e l’ingresso nell’unione doganale controllata dalla Russia. (traduzione di Gabriela Petre)