03.10.2015
Bucarest – Auguri dal presidente romeno Klaus Iohannis al popolo della Germania, in occasione della Giornata dell’Unità Tedesca. La Romania e la Germania sono stati amici e partner. Auspichiamo un percorso comune accanto a questo attore di prima importanza a livello globale, nel beneficio di entrambi i Paesi e della costruzione europea, ma soprattutto dei nostri cittadini, ha scritto in un post su Facebook il presidente Iohannis, membro della comunità tedesca di Romania. Il 3 ottobre ricorre il 25/o anniversario della riunificazione delle due Germanie, che ha posto fine alla divisione dell’Europa dopo la seconda Guerra mondiale, aprendo agli stati dell’est la strada verso l’integrazione europea. La riunificazione della Germania è guardata oggi come una conseguenza normale della rivoluzione pacifica tramite cui i cittadini dell’ex Repubblica Democratica Tedesca hanno espresso, nel corso degli anni 1989 e 1990, l’aspirazione alla democrazia. Il momento decisivo è avvenuto con la caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Nel corso del 1990, i due stati tedeschi hanno negoziato il Trattato di unificazione, e l’accordo delle quattro potenze alleate che hanno vinto la seconda Guerra mondiale è stato sancito nel cosiddetto Trattato 2+4, tramite cui la Germania ha riconquistato la sovranità su piano internazionale.
România Internațional, 03.10.2015, 14:14
Amman – Il premier romeno Victor Ponta ha cominciato una visita di due giorni in Giordania, su invito dell’omologo Abdullah Ensour. La visita è volta a riconfermare l’ottimo livello delle relazioni politico-diplomatiche, ma anche in materia di sicurezza tra i due stati. Inoltre, si auspica l’individuazione delle migliori soluzioni per una cooperazione economica altrettanto efficace. Il premier è accompagnato da un’importante delegazione governativa e avrà incontri con le massime cariche di questo Paese, nonchè con un gruppo di imprenditori iracheni le cui compagnie operano in Giordania e Iraq. L’agricoltura, l’energia, la sanità, il turismo e le comunicazioni sono i settori di interesse ai colloqui tra le due delegazioni. L’agenda includerà anche la crisi dei profughi. Lo stato romeno concederà alla Giordania un aiuto umanitario urgente di un milione di lei (circa 250.000 euro). La Romania si affianca cosi agli stati che appoggiano le comunità locali della Giordania, dove si trova la maggior parte dei profughi siriani.
Bucarest – Il premier socialdemocratico Victor Ponta ha ribadito la decisione di non rinunciare alla guida del Governo di Bucarest quanto tempo ha il sostegno della coalizione tra i socialdemocratici, l’Unione nazionale per il progresso della Romania e l’Alleanza dei liberali e dei democratici. In un post su Facebook, il premier ha precisato che i suoi progetti prioritari sono la legge sui salari nel sistema pubblico, la bozza della Finanziaria per il 2016, in cui vanno inclusi anche i provvedimenti del nuovo Codice fiscale, nonchè la nuova normativa sugli acquisti pubblici. Ponta è stato rinviato a giudizio dai procuratori DNA, che lo accusano di falsità in documenti, concorso in evasione fiscale e riciclaggio di denaro, fatti che avrebbe commesso mentre era avvocato. Martedì, il suo Governo ha superato il test di una sfiducia inoltrata dall’opposizione liberale, la quale sostiene che le accuse contro il premier non gli consentissero più di firmare normative o di approvare il budget del Paese, e che il suo rinvio a giudizio ledesse gravemente la credibilità della Romania.
Dublino – In Romania, le politiche pubbliche devono tenere conto dei segnali giunti dai connazionali che vivono all’estero. Lo ha dichiarato a Dublino Angel Tîlvăr, il ministro con delega ai rapporti con i romeni nel mondo nel Governo di Bucarest. Il ministro ha incontrato rappresentanti delle associazioni, dei media in lingua romena e della chiesa romena in Irlanda, ai quali ha detto che i romeni del Paese o dall’estero possono contribuire alla promozione dell’immagine e degli interessi della Romania. Come anche nel corso dei suoi precedenti incontri con i romeni che vivono in Italia, Austria o Portogallo, Tîlvăr ha incoraggiato i connazionali d’Irlanda di stabilire dei target comuni e avviare delle azioni insieme ai cittadini della Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona), affinchè l’appoggio di Bucarest al percorso europeo di Chisinau possa essere esteso anche nelle comunità all’estero.
XXX – L’Alleanza Nord-Atlantica svolge da oggi per un mese la più ampia esercitazione degli ultimi 13 anni, che riunirà 36.000 militari degli stati membri, la Romania compresa, 60 navi e 200 aerei. Le esercitazioni si svolgeranno in contemporanea in aree d’Italia, Portogallo, Spagna, Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo, Canada, Norvegia, Germania, Belgio e Paesi Bassi. Con questa esercitazione, la NATO si prefigge di dimostrare ed estendere la capacità di rispondere alle sfide attuali e future.
Washington – Il segretario di stato al Ministero degli Esteri romeno, Daniel Ionita, si è pronunciato a Washington per una maggiore cooperazione e coordinamento tra la NATO e l’UE. Presente a un forum dedicato alla sicurezza transatlantica, il diplomatico romeno ha valutato che l’aumento della cooperazione e del coordinamento tra le due organizzazioni possa generare una risposta solidale e consistente alle minacce a lungo termine contro la sicurezza comune. Ionita ha portato all’attenzione le evoluzioni nel fianco est della NATO dove, ha spiegato, la Russia ha scelto un approccio concorrenziale, in grado di stimolare i rischi alla sicurezza regionale, tramite l’annessione illegale della Crimea e tramite il sostegno concesso ai separatisti dell’est dell’Ucraina, che confina con la Romania. D’altra parte, Ionita ha messo in risalto l’accordo politico nazionale raggiunto a Bucarest per aumentare il budget stanziato alla difesa al 2% del Pil entro il 2017.
Chisinau – Il sindaco di Chisinau, il liberale filoeuropeo Dorin Chirtoaca, ha sollecitato alla Giustizia di vietare il movimento di protesta dei socialisti e dei populisti filorussi, che hanno bloccato il centro della capitale della Moldova. Ultimamente, l’opposizione di sinistra si è affiancata alle proteste organizzate dalla società civile contro i casi di corruzione al vertice. Le organizzazioni civiche contano su oltre 100.000 partecipanti alla manifestazione in programma domenica, per la quale hanno sollecitato il monitoraggio delle ambasciate e della stampa estera. I protestatari chiedono le dimissioni dei vertici dello stato e la convocazione di elezioni anticipate, sollecitazioni di cui le attuali autorità affermano che butteranno la Moldova in una profonda crisi politica ed economica. Dichiaratamente filo-occidentale, la coalizione governativa tripartita di Chisinau è stata gravemente decredibilizzata in seguito alla misteriosa scomparsa dal sistema bancario dello stato di un miliardo di dollari, cioè circa il 15% del Pil.
XXX – Il governo della Repubblica Ceca propone ai Paesi dell’Europa centro-orientale di inviare polizia ed esercito ad appoggiare l’Ungheria a rafforzare la frontiera Schengen davanti all’ondata di migranti. Il premier ceco Bohuslav Sobotka ha dichiarato che l’idea sarà discussa la prossima settimana dai ministri dell’Interno del Gruppo di Visegrad. Venerdì, la Croce Rossa ha richiamato l’attenzione all’Ungheria e ai Paesi dei Balcani occidentali che la maggioranza dei migranti sono impreparati per l’inverno e che avranno bisogno di vestiti, calzature, e altri materiali di protezione, per evitare il peggioramento della situazione umanitaria. Al momento, responsabili dell’ONU hanno annunciato che il maltempo nel Mediterraneo ha fatto diminuire il flusso di profughi. Il corrispondente di Radio Romania in Ungheria informa che il numero di coloro che entrano dalla Croazia è quasi dimezzato negli ultimi giorni.