03.04.2020 (aggiornamento)
Coronavirus – Altre 11 persone affette dal COVID-19 hanno perso oggi la vita in Romania, facendo salire a 133 il numero dei decessi. Lo riferisce il Gruppo di Comunicazione Strategica. Fino ad oggi, sono stati accertati 3.183 contagi, di cui 283 persone sono guarite e dimesse. 221 romeni all’estero sono contagiati dal COVID-19, per la maggior parte in Spagna (129) e Italia (57), ma anche in Francia (14), Germania (8) e Gran Bretagna (4), Namibia (2), Indonesia (2). Un singolo caso per Paese anche in Tunisia, Irlanda, Lussemburgo, Belgio e Stati Uniti. 25 romeni all’estero hanno perso la vita a causa del COVID-19. Il Gruppo di Comunicazione Strategica informa, inoltre, che un volo delle Forze Aeree Romene ha portato ieri dalla Turchia 100.000 mascherine di protezione tipo FFP2 e FFP3, acquistate dallo Stato romeno, destinate, a seconda delle necessità, al personale medico e alle squadre operative di intervento.
România Internațional, 03.04.2020, 19:10
Preparazione unità sanitarie – Il Governo di Bucarest ha deciso che, durante la pandemia di COVID-19, tutte le unità sanitarie nel subordine dellle autorità locali passeranno sotto il coordinamento del Ministero della Sanità. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Nelu Tătaru, precisando che sarà trasferita anche l’attività di nomina o revoca delle persone che ricoprono cariche dirigenziali. Il ministro ha aggiunto che sono stati stanziati oltre 19 milioni di euro per 13 istituti e ospedali provinciali, destinati all’acquisto di attrezzature mediche ed equipaggiamenti di comunicazione di emergenza: sistemi di tipo Real Time PCR, sistemi di preparazione automatica dei prelievi, ventilatori polmonari altamente performanti. Altri 39 milioni di euro verranno stanziati nei prossimi giorni, ha detto ancora Nelu Tătaru.
Appello presidente – Il presidente Klaus Iohannis si è appellato nuovamente oggi ai romeni di rispettare strettamente le disposizioni delle autorità sul contenimento del COVID-19. La Romania è entrata nella tappa più difficile dell’epidemia e seguiranno settimane difficili, che saranno critiche per il sistema sanitario, ha detto Klaus Iohannis. Il capo dello stato ha rinnovato anche l’appello rivolto ai connazionali all’estero, di non rientrare quest’anno per la Pasqua, celebrata dai cattolici il 12 aprile e una settimana dopo dagli ortodossi, maggioritari in Romania.
Multe emergenza – Entrata oggi in vigore in Romania l’ordinanza d’urgenza del Governo che aumenta le multe per la trasgressione del regime dello stato d’assedio e di emergenza. Le multe inflitte alle persone fisiche che non rispettano i provvedimenti delle ordinanze militari sono comprese tra i 2.000 e i 20.000 lei ( circa 415 euro – 4150 euro) lei, rispetto al livello minimo valido finora, rispettivamente di 100 lei (circa 20 euro) e massimo di 5.000 de lei (circa 1035 euro). Per le persone giuridiche, le multe saliranno dai 1000 lei (circa 205 euro) ai 10.000 de lei (2050 euro) e potranno arrivare il tetto di 70.000 lei (quasi 14.500 euro). Inoltre, le persone che non osservano i provvedimenti legali potranno incorrere anche sanzioni complementari, come il sequestro dei beni destinati, utilizzati o risultati dalla contravvenzione o la sospensione temporanea dell’attività.
Leggi – Il Parlamento di Bucarest ha adottato tre ddl sulla sospensione del rimborso dei prestiti bancari, sulla cassa integrazione e sulla concessione di agevolazioni fiscali ai contribuenti, alle persone fisiche e giuridiche. La seduta si è tenuta online e il voto è stato espresso per telefono. Il primo ddl, inoltrato dall’opposizione socialdemocratica, prevede la sospensione su richiesta del rimborso dei prestiti bancari, misura che sarà applicata senza interessi e penalità. I socialdemocratici affermano che il documento corregge gli errori dell’ordinanza d’urgenza sullo stesso tema. I liberali, al governo, affermano che attaccheranno il ddl alla Corte Costituzionale, sostenendo che si tratta di provvedimenti populisti che fanno pressione sul bilancio dello stato. I liberali contesteranno alla Corte Costituzionale anche la legge che stabilisce la proroga di tre mesi, su richiesta, del pagamento dei contributi di previdenza sociale e dei servizi di pubblica utilità per i dipendenti in cassa integrazione. Ha ottenuto, invece, il consenso di tutte le formazioni politiche il ddl che propone la corresponsione del 75% dello stipendio lordo ai dipendenti colpiti dalla riduzione o dall’interruzione dell’attività.
Finanziamento Banca Mondiale – Il governo romeno ha avviato l’accesso alla linea di assistenza finanziaria pre-approvata, per un valore di 400 milioni di euro, concessa dalla Banca Mondiale negli sforzi di contenere il diffondersi del COVID – 19. Il finanziamento è destinato a consolidare i servizi di interventi e il sistema sanitario, nonchè a minimizzare le perdite nei settori pubblico e privato e a proteggere i cittadini e la qualità del tenore di vita, in generale. La Romania ha beneficiato di questo tipo di assistenza pre-approvata – Catastrophe Deferred Drawdown Option, negoziata dal governo con la Banca Mondiale nel 2018. Un pacchetto di finanziamento veloce per un valore di 14 miliardi di dollari è messo a disposizione dalla BM ai Paesi emergenti, per accorciare i tempi della ripresa.
Elezioni amministrative – Il Governo di Bucarest rinvierà quasi sicuramente le elezioni amministrative di giugno, in quanto l’epidemia di coronavirus ha escluso le migliori condizioni di svolgimento per un simile esercizio democratico. Lo ha dichiarato il premier liberale Ludovic Orban. In stato di emergenza dal 16 marzo, la Romania ha imposto la quarantena la scorsa settimana. Le amministrative erano programmate a giugno e le politiche sono previste a novembre. Il picco dell’epidemia è atteso tra il 20 aprile e il 1 maggio, con rischi minori di diffusione nel successivo periodo, ha spiegato il primo ministro, precisando che, in seguito alle consultazioni che svolgerà con gli altri partiti, deciderà quando sarà possibile convocare le elezioni nelle migliori condizioni, a seconda dell’evoluzione dell’epidemia. Intanto, il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha precisato che i divieti di circolazione potrebbero essere tolti gradualmente, a partire da metà maggio.
UE – Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha partecipato oggi in videoconferenza alla riunione informale dei ministri degli Esteri dell’UE, incentrata sulla risposta internazionale alla pandemia di COVID-19. Nel suo intervento, il capo della diplomazia romena ha spiegato che, nel contesto della crisi generata da questa pandemia, va seguita da vicino l’applicazione delle misure di coordinamento consolare necessarie per facilitare il rimpatrio dei cittadini UE dai Paesi terzi, nonchè per superare le difficoltà derivanti da certe restrizioni di circolazione, soprattutto per quanto riguarda il trasporto merci, la mobilità di lavoro transfrontaliero e il transito dei cittadini comunitari che vogliono rientrare nei Paesi di origine da altri stati UE. Bogdan Aurescu si è inoltre pronunciato per un approccio solidale e coordinato anche attraverso il sostegno attivo del ruolo dell’ONU e la continuazione della collaborazione con partner come gli USA, il Giappone e la Corea del Sud, che possiedono expertise e risorse per gestire la crisi generata dal COVID-19. Il ministro romeno ha espresso apprezzamento per l’appoggio concesso dalla CE ai Paesi dei Balcani occidentali e del Partenariato orientale nella gestione della pandemia. Per quanto riguarda il sostegno della Romania a certe sollecitazioni puntuali rivolte dalle autorità di Chisinau, il ministro ha spiegato che facilitare il transito attraverso la Romania di cittadini della confinante Moldova, trasporto merci, compresi prodotti medici dal nostro Paese, rientra negli impegni di Bucarest nei loro confronti. Infine, in riferimento al contrasto dei messaggi falsi, Bogdan Aurescu ha sottolineato che vanno utilizzati tutti gli strumenti comunitari nel settore, compresa la comunicazione dinamica, trasparente e diretta con i cittadini. L’UE deve promuovere messaggi strategici a sostegno dei valori democratici che stanno alla base delle società europee, ha detto ancora il ministro romeno.