03.03.2021 (aggiornamento)
Coronavirus – Il numero delle persone vaccinate contro il COVID-19 in Romania ha superato la soglia simbolica di un milione. Il livello è stato raggiunto a due mesi dallinizio della campagna vaccinale nazionale, più rapidamente di quanto inizialmente stimato dalle autorità. Il primo ministro Florin Cîţu ha affermato che la Romania si piazza al terzo posto in Europa in termini di immunizzazione ed ha stimato che la vaccinazione della popolazione generale potrebbe iniziare alla metà di questo mese. Daltra parte, continua ad aumentare il numero dei contagi in Romania. Secondo i dati annunciati oggi pomeriggio dal Gruppo di Comunicazione Strategica, nelle ultime 24 ore, sono stati accertati 4.278 nuovi casi di infezione dal coronavirus. Il numero delle persone contagiate in Romania dallinizio della pandemia supera 812.000, mentre il bilancio totale delle vittime è di oltre 20.500. Al momento, sono 1.032 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive, un livello paragonabile a quello di metà gennaio. Sempre più provincie tornano allo scenario rosso, imposto dalla rilevazione negli ultimi 14 giorni di almeno tre casi di COVID-19 per ogni mille abitanti. Da ieri, Ilfov (sud) si aggiunge alle provincie che hanno superato la soglia – Cluj, Maramureş e Timiş – con un incidenza superiore a cinque su mille. Il sindaco della maggiore città della parte occidentale del Paese, Timişoara, Dominic Fritz, ha annunciato la possibilità che sia dichiarata la quarantena nella città, poiché il tasso d’infezione continua a salire e non ci sono più posti liberi negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva.
România Internațional, 03.03.2021, 19:23
Coronavirus – Il numero delle persone vaccinate contro il COVID-19 in Romania ha superato la soglia simbolica di un milione. Il livello è stato raggiunto a due mesi dallinizio della campagna vaccinale nazionale, più rapidamente di quanto inizialmente stimato dalle autorità. Il primo ministro Florin Cîţu ha affermato che la Romania si piazza al terzo posto in Europa in termini di immunizzazione ed ha stimato che la vaccinazione della popolazione generale potrebbe iniziare alla metà di questo mese. Daltra parte, continua ad aumentare il numero dei contagi in Romania. Secondo i dati annunciati oggi pomeriggio dal Gruppo di Comunicazione Strategica, nelle ultime 24 ore, sono stati accertati 4.278 nuovi casi di infezione dal coronavirus. Il numero delle persone contagiate in Romania dallinizio della pandemia supera 812.000, mentre il bilancio totale delle vittime è di oltre 20.500. Al momento, sono 1.032 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive, un livello paragonabile a quello di metà gennaio. Sempre più provincie tornano allo scenario rosso, imposto dalla rilevazione negli ultimi 14 giorni di almeno tre casi di COVID-19 per ogni mille abitanti. Da ieri, Ilfov (sud) si aggiunge alle provincie che hanno superato la soglia – Cluj, Maramureş e Timiş – con un incidenza superiore a cinque su mille. Il sindaco della maggiore città della parte occidentale del Paese, Timişoara, Dominic Fritz, ha annunciato la possibilità che sia dichiarata la quarantena nella città, poiché il tasso d’infezione continua a salire e non ci sono più posti liberi negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva.
Giustizia – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato oggi che il 2020 è stato un anno di resilienza, non solo per il sistema giudiziario, ma per tutte le istituzioni statali, che hanno avuto bisogno di nuove idee e soluzioni, ma anche di pratiche innovative. Presente allAlta Corte di Cassazione e Giustizia di Bucarest, in occasione della presentazione del rapporto d’attività dellistituzione, il capo dello Stato ha affermato che il riesame delle leggi in materia non può essere rinviato ed ha auspicato che i controversi interventi legislativi promossi negli ultimi anni dallex potere socialdemocratico vengano corretti. Iohannis ha affermato che l’adeguamento del volume di attività, lammodernamento delle infrastrutture dei tribunali e la collaborazione nel sistema giudiziario sono aspetti che richiedono lattenzione dei fattori decisionali. Stasera, gruppi e associazioni civiche hanno organizzato una protesta davanti al Tribunale di Bucarest, dopo la decisione finale di non riavviare le indagini sul fascicolo “10 agosto 2018”, relativo alle proteste della diaspora contro l’allora governo socialdemocratico, concluse con lintervento in forza dei gendarmi. I rappresentanti delle associazioni civiche hanno annunciato che faranno causa allo Stato alla CEDU.
Bilancio – La Commissione Europea ha adottato una serie di linee guida generali per gli stati membri sulle politiche di bilancio nel prossimo periodo. Tenuto conto della situazione di crisi, lEsecutivo comunitario mantiene disattivati i limiti del patto di stabilità fiscale, ma attira lattenzione che gli stati con un deficit elevato devono applicare politiche fiscali più caute. Il documento sarà completato e dettagliato con raccomandazioni economiche e strutturali specifiche per ogni Paese membro nel pacchetto primaverile del semestre europeo, previsto per maggio. Si stima che i limiti imposti al deficit potrebbero essere ripresi solo nel 2023. Paolo Gentiloni, il commissario alleconomia, ha sottolineato che la lotta contro il COVID-19 non è ancora stata vinta e che sarà ancora necessario il sostegno statale. La Commissione insiste che le politiche di bilancio tengano conto dellimpatto del meccanismo di recupero che, nel caso della Romania. potrebbe significare un’infusione di oltre 30 miliardi di euro nelleconomia entro il 2026.
Istruzione – Secondo un sondaggio World Vision Romania condotto in 14 province, le carenze nell’apprendimento accumulate dagli studenti delle aree rurali durante il periodo della scuola online sono notevoli. Quasi la metà degli insegnanti intervistati stima che i loro studenti abbiano perso tra l11% e il 45% della materia. Inoltre, circa un terzo degli insegnanti afferma che i voti degli studenti sono diminuiti. In più, unampia percentuale di professori sostiene che c’è bisogno di una guida standardizzata per recuperare la materia e che l80% ha bisogno di istruzione digitale. Lo studio è stato condotto tra il 5 e il 12 febbraio, in 74 scuole.