03.03.2017
Bruxelles – A 10 anni dalladesione, la fiducia dei romeni nellUe continua ad essere oltre la media europea (il 52% rispetto al 36%), ma in calo significativo rispetto al momento delladesione, quanto si attestava al 65%. Lo rileva un Eurobarometro reso pubblico oggi. Allo stesso tempo, i romeni restano più ottimisti della media (il 67% rispetto al 50%) sul futuro dellEuropa, anche se lottimismo è in calo rispetto al 2007, quando si attestava al 75%. Il rapporto rileva inoltre che il sostegno alle priorità dellUe resta alto tra i romeni, attestandosi al 55% per quanto riguarda lUnione Economica e Monetaria e al 77% per quanto riguarda la libera circolazione delle persone. Due terzi dei romeni dichiarano di sentirsi europei e si dichiarano a favore di una politica estera comune. I valori che rappresentano al meglio lUe, nella visione dei romeni, sono i diritti umani, la democrazia e la pace.
România Internațional, 03.03.2017, 16:25
Bruxelles – A 10 anni dalladesione, la fiducia dei romeni nellUe continua ad essere oltre la media europea (il 52% rispetto al 36%), ma in calo significativo rispetto al momento delladesione, quanto si attestava al 65%. Lo rileva un Eurobarometro reso pubblico oggi. Allo stesso tempo, i romeni restano più ottimisti della media (il 67% rispetto al 50%) sul futuro dellEuropa, anche se lottimismo è in calo rispetto al 2007, quando si attestava al 75%. Il rapporto rileva inoltre che il sostegno alle priorità dellUe resta alto tra i romeni, attestandosi al 55% per quanto riguarda lUnione Economica e Monetaria e al 77% per quanto riguarda la libera circolazione delle persone. Due terzi dei romeni dichiarano di sentirsi europei e si dichiarano a favore di una politica estera comune. I valori che rappresentano al meglio lUe, nella visione dei romeni, sono i diritti umani, la democrazia e la pace.
Bucarest — La coalizione governativa PSD-ALDE di Bucarest ha deciso, oggi, che la prossima settimana cominceranno le procedure a livello parlamentare per l’occupazione degli incarichi rimasti vacanti in istituzioni importanti dello stato. Il vicepremier Daniel Constantin, copresidente dell’ALDE, ha precisato che si tratta della designazione dei presidenti dell’Istituto Culturale Romeno e dell’Autorità Elettorale Permanente, del vicegovernatore della Banca Centrale e del vicepresidente dell’Autorità di Vigilanza Finanziaria. Allo stesso tempo, egli ha precisato che ci saranno discussioni sulla Società Romena di Radiodiffusione. Daniel Constantin ha menzionato che tutti i partiti faranno proposte e sarà presa una decisione a seconda del Curriculum Vitae di ciascun candidato, essendo ritenuta l’importante l’esperienza e, solo in secondo luogo, l’appartenenza politica. Ricordiamo che all’Autorità Elettorale Permanente, l’incarico di presidente era rimasto vacante dopo le dimissioni di Ana Maria Pătru, arrestata l’anno scorso e indagata per corruzione. Alla Banca Centrale, l’ex vicegovernatore Bogdan Olteanu si è dimesso dopo che, sempre nel 2016, era stato arrestato dai procuratori anticorruzione per reati compiuti prima di essere assunta nell’istituzione.
XXX – I ministri degli Esteri francese e tedesco, Jean-Marc Ayrault e Sigmar Gabriel, hanno affermato in una dichiarazione congiunta, di sostenere lidea di unEuropa a più velocità, che prenda in calcolo “i vari livelli di ambizione” degli stati membri. I due esprimono in questo modo il loro sostegno ad uno dei 5 scenari di lavoro sul futuro dellUe presentati dal presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker. A Bucarest, il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che la Romania non vuole unUnione a più velocità, in quanto simili formule di riconfigurazione potrebbero portare alla disintegrazione del progetto europeo. Si aspetta che le prime direttrici per quanto riguarda il futuro comune dellEuropa siano delineate al vertice del 6 marzo, dei leader di Francia, Italia, Germania e Spagna, di Versailles, e poi al vertice del 25 marzo di Roma. Gli osservatori sottolineano però che a causa delle presidenziali in Francia e delle politiche in Germania, nessuna decisione importante potrà essere presa prima della fine dellanno.
Bucarest – La Romania commemora 40 anni dal devastante sisma del 4 marzo 1977, il più grave a colpire il Paese, sito nella zona di contatto di due placche tettoniche. Il sisma, dalla potenza di 7,2 gradi della scala Richter, ha provocato la morte di 1.570 persone, la gran parte a Bucarest, e danni materiali stimati allepoca ad oltre 2 miliardi di dollari. Sono state distrutte o gravemente danneggiati circa 230.000 abitazioni e 760 negozi. Il sisma ha generato una crisi economica e sociale che, stando agli storici, il regime comunista dellepoca non è riuscito più a superare fino al suo crollo, nel 1989. Gli specialisti ammoniscono che centinaia di edifici potrebbero crollare a Bucarest in seguito ad un sisma simile a quello del 1977. (traduzione di Adina Vasile)