03.03.2015
Bucarest — Il Consiglio Supremo per la Difesa del Paese riunitosi oggi a Bucarest, ha approvato le proposte del premier Victor Ponta sull’ingresso e lo stazionamento sul territorio della Romania, dal maggio al giugno 2015, di forze e mezzi dell’esercito portoghese — quattro aerei F-16 Falcon e il relativo personale, circa 150 militari e civili — in vista dei preparativi e dello svolgimento delle missioni di Polizia Aerea della NATO. D’altra parte i membri del Consiglio hanno affermato che il costante sostegno offerto della Romania all’Ucraina dall’inizio della crisi nel Paese confinante, ha segnato un’apertura senza precedenti delle autorità di Kiev verso la cooperazione bilaterale con la Romania. Inoltre, il Consiglio e del parere che la regione dei Balcani Occidentali debba essere inserita in una visione d’insieme sull’Europa Sud-Orientale, che rafforzi il ruolo strategico della Romania nella zona. Il Consiglio Supremo per la Difesa del Paese si è riunito per la prima volta sotto la direzione del nuovo capo dello stato, Klaus Iohannis.
România Internațional, 03.03.2015, 18:11
Bucarest — Il Consiglio Supremo per la Difesa del Paese riunitosi oggi a Bucarest, ha approvato le proposte del premier Victor Ponta sull’ingresso e lo stazionamento sul territorio della Romania, dal maggio al giugno 2015, di forze e mezzi dell’esercito portoghese — quattro aerei F-16 Falcon e il relativo personale, circa 150 militari e civili — in vista dei preparativi e dello svolgimento delle missioni di Polizia Aerea della NATO. D’altra parte i membri del Consiglio hanno affermato che il costante sostegno offerto della Romania all’Ucraina dall’inizio della crisi nel Paese confinante, ha segnato un’apertura senza precedenti delle autorità di Kiev verso la cooperazione bilaterale con la Romania. Inoltre, il Consiglio e del parere che la regione dei Balcani Occidentali debba essere inserita in una visione d’insieme sull’Europa Sud-Orientale, che rafforzi il ruolo strategico della Romania nella zona. Il Consiglio Supremo per la Difesa del Paese si è riunito per la prima volta sotto la direzione del nuovo capo dello stato, Klaus Iohannis.
Bucarest — Il Servizio Romeno di Informazioni e il Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti continueranno a sviluppare il dialogo e la cooperazione soprattutto nel campo della sicurezza cibernetica, nella lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e alla corruzione e nel controbilanciare le azioni di spionaggio. Lo ha dichiarato il direttore dell’intelligence romena, Eduard Hellvig, durante i colloqui con il direttore del FBI, James Comey. Hellvig ha ricordato che gli ufficiali del SRI hanno beneficiato di stage con i migliori specialisti FBI e l’esperienza accumulata in seguito a questa cooperazione è un contributo importante alla capacità dell’intelligence romena di portare a compimento con successo le sue missioni. Dal canto suo, James Comey ha dichiarato che il partenariato con il Servizio Romeno di Informazioni è tra i migliori che l’FBI ha in tutto il mondo. Il capo del Federal Bureau of Investigation degli USA ha incontrato oggi anche il presidente romeno Klaus Iohannis, il premier Victor Ponta, i capi della Direzione Nazionale Anticorruzione e della Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo e il procuratore generale della Romania.
Bruxelles — La Romania ha incassato quest’anno più di 460 milioni di euro dalla Commissione Europea, il tasso di assorbimento dei fondi europei superando il 52% alla fine del mese di febbraio 2015. Lo ha reso noto il Ministero dei Fondi Europei. Le somme rimborsate alla Romania quest’anno dai fondi strutturali e di coesione sono relative al Programma Operativo Settoriale Trasporto, al Programma Operativo Settoriale Sviluppo delle Risorse Umane e al Programma Operativo Settoriale Regionale. Il Ministro dei Fondi Europei, Eugen Teodorovici, è del parere che la Romania arriverà ad un tasso di assorbimento di circa l’80% alla fine di quest’anno — un anno fondamentale perché è l’ultimo in cui si possano ancora attirare i fondi stanziati per il periodo di programmazione compreso tra il 2007 e il 2013.
Bucarest — Il direttore della Compagnia Nazionale dell’Uranio della Romania, Ioan Moraru, ha rassegnato oggi le dimissioni dopo l’incontro con il ministro dell’energia, Andrei Gerea. I colloqui giungono dopo che centinaia di minatori della miniera di Crucea in Suceava (nord-est) si sono bloccati già da ieri nel sotterraneo. I minatori sono scontenti che l’aumento salariale concordato a fine gennaio con i rappresentanti del governo e della compagnia non è stato osservato. A Crucea c’è l’unica miniera di uranio della Romania, che fornisce anche la materia prima alla Centrale Nucleare di Cernavodă. La miniera funziona da quasi 30 anni.
Ginevra — Il costruttore romeno di automobili Dacia ha presentato oggi alla 85-esima edizione del Salone di Ginevra, le versioni anniversarie in edizione limitata dei modelli prodotti. Le vendite della Dacia, compagnia controllata dalla francese Renault, sono aumentate del 19% l’anno scorso, arrivando a 511.000 auto, il principale mercato essendo la Francia. Il più venduto marchio è Sandero, di cui l’80% viene esportato nell’Europa Occidentale. Al secondo posto, dal punto di vista delle vendite, è Duster, leader essendo i mercati di Romania, Francia e Spagna. Il Salone Automobilistico di Ginevra resterà aperto al pubblico fino al 15 marzo.
Mosca — Migliaia di persone hanno recato oggi un ultimo omaggio al leader dell’opposizione russa, Boris Nemtsov, i cui funerali si sono svolti oggi a Mosca. Nemtsov, uno dei più vocali critici del regime del presidente Vladimir Putin, è stato fucilato e ucciso qualche giorno fa’ nei pressi del Cremlino. Secondo gli inquirenti, l’attacco è stato attentamente pianificato e non è esclusa alcuna variante: il crimine politico volto a “destabilizzare il Paese”, l’ipotesi islamista o un crimine connesso al conflitto in Ucraina, commesso da “elementi radicali”. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha affermato che il politico russo è stato ucciso perché intendeva rendere pubbliche delle prove chiare relative all’intromissione di Mosca nel conflitto separatista in Ucraina. Il presidente americano Barack Obama ha chiesto un’indagine completa sull’uccisione dell’oppositore russo. (traduzione di Gabriela Petre)