02.01.2021
Covid – 19 – Sono quasi 12.000 i romeni vaccinati contro il nuovo coronavirus dallinizio della campagna vaccinale nazionale. Dal 27 dicembre, quando è iniziata limunizzazione del personale sanitario, si sono registrate 26 reazioni avverse minori. Lo ha reso noto il Centro di Coordinamento della Campagna Nazionale di Vaccinazione. Le autorità hanno fatto un nuovo appello alla popolazione affinchè si informi da fonti ufficiali sulla campagna vaccinale anti Covid-19 e hanno ammonito sulle false notizie apparse sullargomento. Secondo il Gruppo di Comunicazione Strategica di Bucarest, sono quasi 1200 i contagi segnalati nelle ultime 24 ore in Romania, dove, negli ultimi 10 mesi, sono stati accertati oltre 637 mila contagi. Il totale dei decessi per Covid-19 ha superato 15.900. Nelle terapie intensive sono ricoverate attualmente 1.117 persone contagiate.
România Internațional, 02.01.2021, 17:07
Covid – 19 – Sono quasi 12.000 i romeni vaccinati contro il nuovo coronavirus dallinizio della campagna vaccinale nazionale. Dal 27 dicembre, quando è iniziata limunizzazione del personale sanitario, si sono registrate 26 reazioni avverse minori. Lo ha reso noto il Centro di Coordinamento della Campagna Nazionale di Vaccinazione. Le autorità hanno fatto un nuovo appello alla popolazione affinchè si informi da fonti ufficiali sulla campagna vaccinale anti Covid-19 e hanno ammonito sulle false notizie apparse sullargomento. Secondo il Gruppo di Comunicazione Strategica di Bucarest, sono quasi 1200 i contagi segnalati nelle ultime 24 ore in Romania, dove, negli ultimi 10 mesi, sono stati accertati oltre 637 mila contagi. Il totale dei decessi per Covid-19 ha superato 15.900. Nelle terapie intensive sono ricoverate attualmente 1.117 persone contagiate.
Competenze digitali – Fino al 15 febbraio, in Romania, è sottoposta a consultazione pubblica la Strategia per le competenze digitali, elaborata da un gruppo di esperti. Tra gli obiettivi prefissi, un tasso di alfabetizzazione digitale della popolazione del 90% e la dotazione di tutte le unità scolastiche in Romania di infrastruttura e risorse tecnologiche, adattate ai cambiamenti permanenti. La strategia è disponibile sui siti edu.ro e smart.edu.ro del Ministero dellIstruzione.
Brexit – Il Governo di Bucarest ha lanciato una piattaforma online, allindirizzo brexit.gov.ro, con tutti i dettagli su ciò che cambia nella relazione con la Gran Bretagna, che ha lasciato lUe il 1 gennaio. Una delle modifiche più importanti interessa gli europei che desiderano lavorare oppure studiare nel Regno Unito. Chi desidera lavorare avrà bisogno del visto, che andrà pagato e sarà concesso in base a un punteggio che potrà essere conseguito se il richiedente avrà unofferta di lavoro da parte di unazienda britannica riconosciuta, con un salario annuo minimo di 25.600 lire, e una buona padronanza dellinglese. Gli studenti romeni ed europei, interessati a studiare in Gran Bretagna a partire dal prossimo anno accademico, avranno anche loro bisogno del visto, e le tasse scolastiche saranno notevolmente maggiori. Finora gli studenti europei pagavano le stesse tasse come i colleghi britannici e avevano accesso a crediti bancari per lultimazione degli studi. I cittadini Ue che vogliono visitare la Gran Bretagna per fini turistici non hanno, però, bisogno del visto se il soggiorno non supera i 6 mesi. Inoltre, a partire da oggi, alle persone con condanne penali superiori a un anno di reclusione, può essere rifiutato lingresso in Gran Bretagna.
Agricoltori — I romeni che lavorano all’estero e scelgono di tornare in patria possono accedere a fondi europei per un valore di 40.0000-50.000 euro per aprire imprese agricole tramite la linea di finanziamento “Sostegno all’avviamento d’impresa per i giovani agricoltori”. L’Agenzia per il Finanziamento degli Investimenti Rurali apre ufficialmente una nuova sessione nel periodo 4 gennaio – 4 maggio, che gode di stanziamenti di 20 milioni di euro.
Cereali — La produzione totale di cereali della Romania è calata, l’anno scorso, quasi a metà, rispetto al 2019, in seguito alla siccità pedologica estrema che ha colpito alcune zone agricole del Paese. Secondo il Ministero dell’Agricoltura, la produzione è stata di 17 milioni di tonnellate, rispetto alle 30 milioni di tonnellate del 2019. Il maggiore calo è stato registrato dalla produzione di mais, circa il 45%, mentre per il grano si è registrato un calo di quasi il 41%. L’unica coltura che ha registrato un aumento della produzione nel 2020, il 26% in più rispetto all’anno precedente, è stata quella di segale.