01.11.2019
Governo – Il Parlamento di Bucarest si pronuncerà lunedì sulla fiducia al governo liberale proposto dal premier designato Ludovic Orban, che richiede 233 voti a favore. Orban ha firmato, a tal fine, accordi e intese politiche con l’USR, l’UDMR, il PMP, l’ALDE e le minoranze nazionali. Il PSD e Pro Romania, invece, ambedue di sinistra, hanno annunciato che non parteciperanno alla seduta del Parlamento. Il Governo Orban dovrebbe sostituire il governo socialdemocratico sfiduciato di Viorica Dancila. Ludovic Orban ha optato per una formula governativa con meno ministeri – 16. Le urgenze sull’agenda del futuro Esecutivo sono la designazione del candidato della Romania per la carica di commissario europeo, l’ultima manovra bis del 2019 e la costruzione del bilancio per il 2020.
România Internațional, 01.11.2019, 16:27
Governo – Il Parlamento di Bucarest si pronuncerà lunedì sulla fiducia al governo liberale proposto dal premier designato Ludovic Orban, che richiede 233 voti a favore. Orban ha firmato, a tal fine, accordi e intese politiche con l’USR, l’UDMR, il PMP, l’ALDE e le minoranze nazionali. Il PSD e Pro Romania, invece, ambedue di sinistra, hanno annunciato che non parteciperanno alla seduta del Parlamento. Il Governo Orban dovrebbe sostituire il governo socialdemocratico sfiduciato di Viorica Dancila. Ludovic Orban ha optato per una formula governativa con meno ministeri – 16. Le urgenze sull’agenda del futuro Esecutivo sono la designazione del candidato della Romania per la carica di commissario europeo, l’ultima manovra bis del 2019 e la costruzione del bilancio per il 2020.
Presidenziali – Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha annunciato, oggi, di aver concluso la spedizione verso le missioni diplomatiche e gli uffici consolari della Romania dei materiali necessari per la votazione allestero alle presidenziali di questo mese. Per gli 835 seggi elettorali che saranno allestiti allestero, il dicastero ha inviato, per il primo turno, 4.483.907 schede e 7.739 timbri. Per la prima volta a questo scrutinio, per evitare le file, lelezione del presidente romeno nei seggi allestero si terrà in tre giorni per ogni turno: l’8, il 9 e il 10 novembre per il primo turno e il 22, 23 e 24 per il secondo. Inoltre, i romeni allestero che si sono registrati on line possono votare anche per corrispondenza. Il presidente dellAutorità Elettorale Permanente, Constantin-Florin Mituleţu-Buică, ha dichiarato, oggi, che la somma totale per le presidenziali 2019 ammonta a circa 150 milioni di euro, la più alta stanziata finora.
Radio Romania 91- Il 1 novembre, Radio Romania festeggia il suo 91/o anniversario. In questo giorno, nel 1928, l’allora Società di Diffusione Radiotelefonica mandava in onda il suo primo Qui Radio Bucarest, parole pronunciate dal primo presidente dell’istituzione, il fisico Dragomir Hurmuzescu, il padre della radiofonia romena. In occasione di questo anniversario, stasera, presso la sala concerti di Radio Romania, si è svolto un concerto dell’Orchestra Nazionale Radio. Inoltre, nell’atrio della sala concerti può essere visitata, fino al 5 novembre, la mostra di foto Afghanistan: volti della guerra, del corrispondente di Radio Romania Attualità, Ilie Pintea.
Turismo – Gli arrivi turistici nelle strutture ricettive in Romania, nei primi nove mesi del 2019, sono ammontati a 10,449 milioni, in crescita del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo rilevano i dati resi pubblici oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica. Secondo la fonte, nel periodo analizzato, sul numero totale degli arrivi, quelli dei turisti romeni sono stati pari al 79,8%, il resto del 20,2% essendo turisti stranieri. Per quanto riguarda i turisti stranieri, la maggior parte sono arrivati dall’Europa – il 74,4%, di cui l’85% dai Paesi Ue.
Proteste dei minatori – I minatori di due miniere della Valle del Jiu (centro-ovest) continuano la protesta avviata lunedi’, quando circa un centinaio di persone si sono asserragliate sottoterra. I protestatari sono scontenti dei licenziamenti previsti per l’inizio del prossimo anno, con la chiusura delle miniere. Essi minacciano di scendere in sciopero della fame se le loro rivendicazioni non saranno prese in considerazione, e hanno chiesto la presenza sulla Valle del Jiu della premier sfiduciata, Viorica Dăncilă. I minatori sollecitano una legge atta a garantire la tutela sociale dopo il licenziamento. Le due miniere sono entrate, a fine dicembre 2017, nel programma di chiusura ed ecologizzazione.