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Sguardo sulla settimana 3-9 marzo 2013

Schengen: ingresso Romania, ripreso entro fine anno /Politica: Camera boccia mozione opposizione /Romania – Ungheria: consultazioni dei ministri degli Esteri a Bucarest/Calcio: Steaua batte il Chelsea campione dEuropa

Sguardo sulla settimana 3-9 marzo 2013
Sguardo sulla settimana 3-9 marzo 2013

, 08.03.2013, 15:49


L’adesione della Romania e Bulgaria all’Area Schengen è stata rinviata un’altra volta. Riuniti a Bruxelles, i ministri degli Interni e della Giustizia degli Stati Ue hanno deciso che il tema dell’ingresso della Romania e Bulgaria nell’Area Schengen sia ripreso entro fine anno, per una soluzione a due tappe. Alcuni Paesi hanno condizionato l’adesione al prossimo rapporto della Commissione Europea sulla giustizia romena, che verrà reso pubblico a dicembre. Presente al Consiglio Giustizia e Affari Interni di Bruxelles, il ministro degli Interni romeno Radu Stroe ha dichiarato che Bucarest si è proposta di modificare nel successivo periodo la strategia per l’adesione, cominciando assieme alla Bulgaria, un’offensiva nell’ambito della quale avrà consultazioni dirette con tutti gli Stati membri Schengen, soprattutto con quelli che esprimono ancora dei riserbi — Germania, Olanda e Finlandia.



Il Governo presieduto da Victor Ponta si è confrontato con la prima mozione semplice dell’attuale Legislatura inoltrata dall’Opposizione democratico-liberale, sulla situazione dell’azienda chimica Oltchim di Ramnicu Valcea (sud), tra le più grandi nell’est europeo. La Camera dei deputati ha bocciato la mozione che accusava il Governo di non essere riuscito a risolvere i problemi dell’azienda entrata in insolvenza. I firmatari chiedevano le dimissioni del ministro delle Finanze Daniel Chitoiu e di quello dell’Economia Varujan Vosganian, ritenuti responsabili dell’insolvenza dell’Oltchim e della stagnazione del processo di privatizzazione. La maggioranza parlamentare attribuisce, invece, le difficoltà di Oltchim ai precedenti governi democratico-liberali, presieduti da Emil Boc e Razvan Ungureanu. Lo scorso autunno, è fallito il tentativo di privatizzare il pacchetto azionistico di maggioranza dell’azienda, i cui debiti ammontano a centinaia di milioni di euro.



Il ministro degli Esteri dell’Ungheria, Paese confinante con la Romania, János Martonyi, ha effettuato, lunedì e martedì, una visita a Bucarest, in occasione del decimo anniversario della firma della “Dichiarazione sulla cooperazione e il partenariato strategico romeno-ungherese per l’Europa del XXI secolo”. Stando a Martonyi, ambo i Paesi sono interessati a mantenere il partenariato strategico, nonostante le varie tensioni tra Bucarest e Budapest. “Dal nostro punto di vista, il partenariato strategico tra la Romania e l’Ungheria rappresenta lo sviluppo normale della relazione di buon vicinato e cooperazione tra i due stati”, ha affermato, dal canto suo, il capo della diplomazia romena Titus Corlatean. I due ministri hanno esaminato l’andamento delle relazioni bilaterali e le priorità di cooperazione nell’ambito del partenariato strategico bilaterale, discutendo anche delle modalità concrete per portare avanti i progetti comuni, compresi quelli riguardanti la tutela delle minoranze nazionali nei due Paesi. Il capo della diplomazia romena ha sottolineato cha l’assunzione di un’identità da parte di una minoranza nazionale non deve violare la legge dello stato che la ospita. La visita del ministro ungherese a Bucarest ha fatto seguito a una serie di tensioni tra i due Paesi, generate da più dichiarazioni delle autorità di Budapest a favore dell’issare della bandiera della cosiddetta Contrada dei sekleri, che includerebbe tre province della Romania centrale abitate da una maggioranza ungherese o in cui l’etnia è numerosa, su edifici pubblici del Paese, fatto vietato dalle autorità romene.



Il Governo romeno intende porre la fiducia in Parlamento su una serie di correzioni alle normative riguardanti la restituzione delle proprietà nazionalizzate dal regime comunista. Entro il 12 aprile, la Romania dovrà rispondere alla sollecitazione della Corte Europea per i Diritti Umani, la quale chiede misure per la soluzione dei problemi, dopo aver ricevuto numerose querele da cittadini romeni scontenti delle decisioni o della mancanza di risposta delle autorità romene in simili cause. La Corte ha ammonito che, se non verranno fatte correzioni alle normative, imporrà allo Stato romeno risarcimenti sostanziosi. Finora, lo Stato romeno ha pagato risarcimenti per un valore di 5 miliardi di euro e dovrà pagare altri 16 miliardi. “Voglio che il 19 marzo sia chiuso questo capitolo della storia della Romania, e mi auguro che sia fatto nella più equa maniera possibile. È per la prima volta che uso questo strumento costituzionale, e non ho nessuna intenzione di utilizzarlo nel successivo periodo. Voglio che sia una decisione assunta da tutte le forze politiche responsabili”, ha dichiarato in merito il premier romeno Victor Ponta. Stando al nuovo progetto di legge, gli ex proprietari delle case confiscate dal regime comunista cui non potranno essere fatte restituzioni in natura riceveranno dei punti con valore nominale di un leu, rapportato al valore della casa, con cui potranno acquistare, all’asta, immobili e terreni agricoli messi in vendita dallo Stato.



Vittoria storica della rappresentativa romena di calcio Steaua di Bucarest, che ha sconfitto, in casa, per 1-0, il Chelsea, negli ottavi di finale di Europa League. I campioni d’Europa sono stati battutti da un calcio di rigore segnato da Raul Rusescu. Il match di ritorno con il Chelsea è programmato per il 14 marzo a Londra.

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