Sguardo sulla settimana 24 febbraio-2 marzo 2013
Politica: CC, statuto parlamentari non conforme a legge fondamentale /Giustizia: revocati due membri del Consiglio Superiore della Magistratura /Schengen: adesione Romania, di nuovo sullagenda /Papa: Benedetto XVI saluta anche in romeno
Leyla Cheamil, 01.03.2013, 13:13
Motivo di dissensi tra la maggioranza social-liberale di Bucarest e l’Opposizione democratico-liberale e populista, le ultime modifiche apportate allo Statuto dei parlamentari sono state dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale. L’Opposizione ha contestato la legalità del prolungamento da 15 a 45 giorni del termine entro il quale un parlamentare può attaccare una decisione di incompatibilità dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità nei suoi confronti, che lo costringerebbe a rassegnare le dimissioni. L’Opposizione ritiene che il nuovo statuto conferisca, in questo modo, ai parlamentari una superimmunità e crei una diferenziazzione rispetto ad altre categorie di dignitari, sottoposte al controllo di integrità. Anche il capo dello stato Traian Basescu ha criticato le modifiche allo statuto perchè non rispetterebbero gli standard europei. In seguito alla decisione di incostituzionalità della Corte Costituzionale, la Legge sullo Statuto dei parlamentari sarà rinviata all’esame Parlamento.
Per la prima volta nella storia della giustizia romena, due membri del Consiglio Superiore della Magistratura sono stati revocati dall’incarico. La decisione è stata presa nei confronti dei giudici Alina Ghica e Cristi Danilet dopo che i magistrati di più tribunali hanno protestato contro il ripetuto rinvio della loro revoca, decisa dalla maggioranza dei tribunali romeni. Gli esponenti delle associazioni hanno rimproverato ai due membri del Consiglio Superiore della Magistratura di non rappresentare gli interessi professionali dei magistrati. I due giudici hanno reagito, attaccando la decisione di revoca all’Alta Corte di Cassazione e Giustizia.
Il premier romeno Victor Ponta ha chiesto, questa settimana, ai ministri romeni incaricati di gestire la problematica Schengen di continuare gli sforzi diplomatici e politici, a prescindere dal fatto che verrà o meno presa una decisione in merito al Consiglio Giustizia e Affari Interni del prossimo 7-8 marzo di Bruxelles. In visita ufficiale a Copenaghen, martedì, il premier romeno è stato rassicurato dalla sua collega danese, Helle Thorning Schmidt, che la Romania può contare sul sostegno dell’Esecutvo danese nel processo di adesione allo spazio di libera circolazione europeo. Il tema dell’adesione della Romania a Schengen è stato affrontato anche ad Amsterdam dal presidente del Senato romeno Crin Antonescu. Lingresso di Romania e Bulgaria a Schengen è stato rinviato diverse volte in seguito ai riserbi espressi da certi stati Ue sui progressi dei due Paesi nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione. L’Olanda è uno degli ultimi Paesi ad essersi opposti all’adesione della Romania, ponendo come requisito un rapporto positivo della Commissione Europea sui progressi nel campo della giustizia. Stando a Crin Antonescu, l’Aja non si opporrà più all’adesione della Romania, eventualmente a due tappe, e non la condiziona più al Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Gli esponenti olandesi hanno ammesso il fatto che la Romania è pienamente preparata dal punto di vista tecnico ad aderire. L’adesione della Romania all’Area Schengen è stata affrontata anche dal presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa Jean-Claude Mignon che ha effettuato, all’inizio della settimana, una visita ufficiale a Bucarest, in occasione dei 20 anni da quando la Romania è diventata membro del Consiglio d’Europa. “Non credo che, se chiuderemo ermeticamente le frontiere, risolveremo i nostri problemi”, ha sottolineato Mignon a Bucarest. D’altra parte, il capo dello stato romeno Traian Basescu è del parere che la decisione dipende esclusivamente dalla volontà politica degli altri stati membri. Basescu ha raccomandato, nuovamente, alla maggioranza parlamentare di Bucarest di prendere le misure necessarie per rimediare i problemi segnalati nel rapporto della Commissione Europea sulla riforma della giustizia romena.
Dal 1 marzo, la Romania ha cominciato ad effettuare, su raccomandazione della Commissione Europea, test DNA per verificare la presenza di carne equina nei prodotti etichettati come contenenti carne di manzo. La misura è valida per tutti i Paesi membri Ue. Circa un mese fa è stata scoperta ufficialmente, per la prima volta in Gran Bretagna, una massiccia frode che ha colpito numerose aziende del settore agroalimentare in Europa. La frode riguarda prodotti precotti, surgelati o conservati che dovrebbero contenere carne trita di manzo, ma in cui è stata scoperta anche carne di cavallo.
Sentite la gioia di essere amati da Dio! È questa l’esortazione di Benedetto XVI ai fedeli, prima del ritiro dal Pontificato. Annunciata durante una messa in Vaticano, due settimane fa, la sua decisione di rinunciare, per propria volontà, alla guida della Chiesa di Roma nell’ultimo giorno di febbraio, ha colto di sorpresa l’intero mondo, in quanto inedita nella storia della Chiesa Cattolica. 85-enne, Papa Benedetto XVI, ha motivato questa decisione, in apparenza sorprendente, con lo stato di salute che non gli permette più di svolgere il proprio compito. Durante la sua ultima udienza pubblica, davanti a 150 mila fedeli, a Piazza San Pietro, Benedetto XVI si è rivolto alla folla in 11 lingue, tra cui il romeno. “Sia lodato Gesù Cristo! Rivolgo un cordiale saluto ai fedeli di lingua romena, soprattutto a quelli di Oradea. Vi accolgo con gioia e vi auguro che il vostro pellegrinaggio porti buoni frutti a voi e alle vostre comunità. Vi benedico da tutto il cuore!”, ha detto Bendetto XVI ai romeni in piazza.