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Retrospettiva degli avvenimenti interni 2015

Lavvenimento del 2015, in Romania, è stato il devastante incendio scoppiato nel club Colectiv di Bucarest, in cui più di 60 persone hanno perso la vita

Retrospettiva degli avvenimenti interni 2015
Retrospettiva degli avvenimenti interni 2015

, 02.01.2016, 07:00

L’avvenimento del 2015, in Romania, è il devastante incendio scoppiato nel club Colectiv di Bucarest, in cui più di 60 persone hanno perso la vita. Nella notte del 30 ottobre, centinaia di giovani che partecipavano ad un concerto rock sono stati vittime dell’incendio scoppiato a causa di uno spettacolo pirotecnico realizzato in condizioni inadeguate, sullo sfondo del sovraffollamento del locale. La solidarietà spontanea della gente, che si è mobilitata facendo uno sforzo umanitario senza precedenti, è stata impressionante. E’ stato dichiarato lutto nazionale per tre giorni e il luogo della tragedia è diventato un enorme altare all’aperto, dove la gente comune, ma anche personalità romene e straniere hanno deposto fiori e hanno acceso candele. Un giorno dopo la tragedia, c’è stata una marcia spontanea del silenzio: circa 10 mila persone di ogni età, vestite in nero, hanno camminato in un silenzio più commovente di un grido di dolore. Non appena finito il lutto nazionale, tre volte più romeni sono scesi di nuovo in strada per esprimere stavolta la rivolta nei confronti della corruzione e dell’indifferenza delle autorità che hanno portato, nella loro opinione a uno dei più gravi disastri a Bucarest negli ultimi decenni. Spiegando che sarebbe un errore ignorare la scontentezza della gente, il premier socialdemocratico Victor Ponta ha rassegnato le dimissioni. Dopo consultazioni con i rappresentanti dei partiti parlamentari e — per la prima volta — della società civile, il presidente Klaus Iohannis ha incaricato il 10 novembre, Dacian Cioloş, già commissario europeo all’agricoltura, a formare un nuovo Governo, senza colore politico, formato da ministri performanti sui quali non ci siano dubbi. Il Governo Cioloş ha ricevuto il voto di investitura del Parlamento il 17 novembre. Circa un mese dopo ha registrato il primo successo, il Legislativo adottando a larga maggioranza le bozze della finanziaria e del budget della previdenza sociale per il 2016. La salute, l’insegnamento, la difesa e gli investimenti sono ritenuti delle priorità. Si auspica, in ugual misura, una crescita economica che sia rispecchiata nel tenore di vita di ciascun romeno. Stando al presidente Iohannis, l’anno a venire deve essere però anche uno del cambiamento tramite la riconquista della fiducia dei romeni nella politica.



Siccome il rinnovamente delle idee, delle pratiche e dei politici non si può realizzare senza lo sradicamento della corruzione, la giustizia romena ha continuato nel 2015 la sua offensiva, svelando l’ampia diffusione del flagello che sta macinando da anni la società. Politici di destra e di sinistra, ai quali l’immunità di cui godevano dava l’illusione di essere al di sopra della legge, oppure ricchi imprenditori che si immaginavano di poter comprare qualsiasi cosa e qualunque persona si sono visti costretti, nel 2015, a dare spiegazioni presso la sede della Direzione Nazionale Anticorruzione. Sulla lista dei condannati si sono ritrovati pezzi grossi tra ex ministri, parlamentari, sindaci, consiglieri locali e provinciali, procuratori, giudici, notai, poliziotti, generali dell’esercito o dell’Interno, alti funzionari dello stato o direttori di compagnie o di altre istituzioni pubbliche.



A livello esterno, la Romania si è detta solidale con gli altri Paesi dell’UE che si è confrontata nel 2015, con la maggiore ondata di profughi dopo la seconda Guerra Mondiale. Da una parte, Bucarest ha accettato di ospitare sul territorio romeno più di quattro mila profughi provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa. D’altra parte, si è detta a favore di una soluzione della crisi nei Paesi d’origine dei migranti. Dopo il massacro dello scorso gennaio nella redazione del settimanale satirico parigino Charlie Hebdo e dopo gli attentati dello scorso novembre a Parigi, rivendicati dall’organizzazione terroristica Stato Islamico e tra le cui numerose vittime ci sono stati anche due romeni, la Romania si è affiancata alle misure adottate dalla comunità internazionale per cercare di prevenire altri simili orrori. Sarebbe da aggiungere che il 1 dicembre, a Bucarest è stato attivato il Comandamento della Divisione Multinazionale del Sud-Est. L’attivazione di questa struttura della NATO di comando e controllo è avvenuta dopo che a settembre, sempre a Bucarest, è diventata operativa l’Unità di Integrazione delle Forze NATO. Inoltre, il 18 dicembre, è stato annunciato che lo scudo antimissile di Deveselu, nel sud della Romania, è diventato operativo, i suoi elementi principali essendo pronti.



Non possiamo finire la retrospettiva degli avvenimenti in Romania nel 2015 senza ricordare il Festival Internazionale di musica classica George Enescu che, organizzato ogni due anni, ha portato a Bucarest, dal 30 agosto al 20 settembre, 7 tra le migliori orchestre del mondo, circa 2.500 artisti stranieri e 500 romeni. Non sono stati delusi neanche gli appassionati di sport! La nazionale femminile di pallamano della Romania ha vinto il bronzo al Campionato Mondiale in Danimarca. In Inghilterra, alla Coppa mondiale di rugby, i romeni hanno fatto spettacolo: nella partita contro il Canada, hanno capovolto il punteggio dallo 0-15 al 17-15, realizzando la più spettacolare ripresa in una partita di tutta la storia della Coppa. Il tennista romeno Horia Tecău, e il suo partner, l’olandese Jean-Julien Rojer, sono saliti al primo posto nella gerarchia del doppio maschile ATP, dopo aver vinto il torneo di Wimbledon e l’ATP World Tour Finals. Inoltre, dopo una pausa di 8 anni, la Romania si è qualificata al Campionato Europeo di Calcio che sarà ospitato in Francia nel 2016. Il 10 giugno, i tricolori giocheranno la prima partita contro i rappresentanti del Paese-ospite. Sarà la prima volta che la Romania apre un torneo finale. (traduzione di Gabriela Petre)

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