La settimana 5-11.04.2015
IVA: in calo per gli alimenti/UE: visita a Bucarest del vicepres. della CE, Valdis Dombrovskis/Parlamento: statuto modificato/Russia-Nato-Romania: guerra delle dichiarazioni
Corina Cristea, 10.04.2015, 17:35
Il Governo di Bucarest ha deciso che l’Iva sugli alimenti, le bibite e i servizi di pubblica alimentazione sia ridotta dal 24 al 9%, a partire dal 1 giugno, sei mesi prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice Fiscale. Il motivo dell’entrata in vigore più rapida di questa misura sono gli introiti al bilancio superiori alle aspettative. Lo ha precisato il premier Victor Ponta. Per il resto dei prodotti e servizi il calo sarà dal 24 al 20%, dal primo gennaio del 2016. I calcoli del Governo mostrano che anche se il calo dell’Iva per alimenti e bibite determinerà perdite di circa 5 miliardi di lei agli introiti al bilancio dello stato, la popolazione disporrà di più soldi per il consumo. Il Governo ritiene che la misura stimolerà il consumo e implicitamente la crescita economica, ma gli economisti ammoniscono che la riduzione dell’IVA porterà ad una crescita del deficit di bilancio.
La Commissione Europea stima che i piani del Governo romeno di rilassamento fiscale avranno effetti economici negativi. La posizione è stata espressa, a Bucarest, dal vicepresidente della CE, Valdis Dombrovskis, commissario europeo per la moneta europea e il dialogo sociale. Il commissario ha valutato, d’altra parte, che la Romania ha compiuto progressi considerevoli per quanto riguarda gli equilibri macroeconomici.
“Per quanto riguarda la situazione in Romania, direi che l’economia si sta sviluppando, dobbiamo notare che la Romania ha attuato riforme sostanziose nell’ambito del programma di finanziamento internazionale, sia in termini di deficit di bilancio che di conto corrente. Vanno continuate le riforme strutturali legate alla privatizzazione delle imprese statali, all’efficienza dell’amministrazione pubblica o ad un miglior utilizzo dei fondi europei”, ha detto Valdis Dombrovskis.
Il commissario europeo ha partecipato, a Bucarest, al lancio del programma europeo “Garanzie per la Gioventù”, grazie al quale 400 mila giovani romeni saranno sostenuti con soldi comunitari, nei prossimi 4 anni, a trovare posti di lavoro pagati decentemente.
I parlamentari di Bucarest hanno modificato il proprio Statuto di modo che il perseguimento penale, il fermo e la custodia cautelare di un deputato o senatore possano essere approvati con il voto della maggioranza dei presenti alla seduta della Camera che esamina una simile richiesta inoltrata dai procuratori. La modifica mette lo statuto degli eletti in accordo con la Legge fondamentale, come richiesto dalla Costituzione, la precedente variante creando discriminazione tra le due Camere. Di recente, la Direzione Nazionale Anticorruzione ha chiesto il via libera al fermo e alla custodia cautelare, con l’accusa di concorso in abuso d’ufficio, del senatore socialdemocratico Dan Sova. La maggioranza dei presenti hanno votato a favore, ma la direzione del Senato ha deciso che la richiesta della DNA fosse bocciata, in quanto non riunita una maggioranza del numero totale dei senatori. Ciò sebbene, nel caso dei deputati, simili richieste sono state approvate con il voto della maggioranza semplice dei presenti.
La Corte Costituzionale della Romania ha ammesso la contestazione del Consiglio Superiore della Magistratura e ha constatato che esiste un conflitto di natura costituzionale tra il Pubblico Ministero e il Senato romeno, creato dal rifiuto di quest’ultimo di redigere e pubblicare la decisione che attesta l’esito del voto nella plenaria de Senato sulla richiesta della DNA di fermo e custodia cautelare di Dan Sova, ex ministro dei Trasporti. Il Tribunale supremo ha deciso che il Senato ha l’obbligo a redigere la decisione adottata nella plenaria del 25 marzo, a comunicare la decisione alle autorità pubbliche competenti e a pubblicarla sulla Gazzetta Ufficiale. D’altra parte, i giudici dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia hanno ammesso la richiesta della DNA di proroga di 30 giorni del mandato di custodia cautelare nei confronti del sindaco sospeso del rione 5 della capitale Bucarest, Marian Vanghelie, indagato per corruzione. E l’ex capo dell’Agenzia Nazionale per l’Integrità, Horia Georgescu, arrestato per 30 giorni, il 18 marzo, è stato rinviato a giudizio assieme ad altre 11 persone con l’accusa di sopravalutazione di immobili nel periodo in cui ricoprivano incarichi presso l’Autorità per la Restituzione delle Proprieta, con danni di 84 milioni di euro.
La Romania è un alleato di fiducia della Nato, e la Nato difende tutti gli alleati contro qualsiasi minaccia. Lo ha reso noto, mercoledi’, l’Alleanza Nord-atlantica, rispondendo cosi’ alle affermazioni del Ministero russo degli Esteri contro Bucarest. L’alleanza ritiene che Mosca, che ha violato il diritto internazionale e non ha rispettato i suoi impegni previsti nell’atto fondatore NATO-Russia con le sue azioni aggressive in Ucraina, continui a fare affermazioni provocatorie, prive di fondamento, inadeguate e che non contribuiscono alla stabilità e prevedibilità in Europa. Stando al dicastero russo, il governo romeno sacrificherebbe la sicurezza della regione accettando il dispiegamento di forze militari della Nato sul suo territorio. Il premier romeno Victor Ponta ha salutato la reazione della Nato alla posizione del ministero russo degli Esteri e ha dichiarato che la Romania, stato Nato, prenderà solo quelle decisioni che ritiene corrette e opportune per gli obiettivi di sicurezza nazionale e della Nato. La posizione espressa dalla Nato sui commenti del portavoce del Ministero degli Esteri russo riflette pienamente la posiziione della Romania. Lo ha affermato dal canto suo, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu.
(traduzione di Adina Vasile)
