La settimana 31/01 – 04/02/2022
Proroga dello stato di allerta in Romania/ Una nuova sessione parlamentare a Bucarest/ Più militari americani in Romania/ Riunione del gruppo B9 a Bucarest
Daniela Budu, 04.02.2022, 14:21
Proroga dello stato di allerta in Romania
Lo stato di allerta viene prorogato in Romania di altri 30 giorni, a cominciare dal 7 febbraio. Resta in vigore la maggior parte delle restrizioni. Una modifica importante è che avranno accesso ai supermercati dei grandi centri commerciali anche le persone senza certificato COVID, cioè non vaccinate, che non hanno avuto la malattia o non esibiscono il risultato negativo di un tampone. Il Ministero della Salute ha cambiato le regole sull’isolamento delle persone rilevate positive al COVID-19. Il periodo di isolamento è stato abbassato da 10 a 7 giorni per i non vaccinati e da 7 a 5 giorni per i vaccinati. La Romania ha superato, martedì, il maggior numero di contagi dall’inizio della pandemia di coronavirus — 40.000 nuovi casi di COVID-19 in 24 ore. Tuttavia, le autorità hanno annunciato che nessuna provincia ha superato la soglia del 75% dal punto di vista del numero di letti occupati nelle strutture ospedaliere in cui vengono curati pazienti COVID-19. Secondo le nuove regolamentazioni, nelle scuole e negli asili l’attività didattica continuerà in presenza dappertutto nel Paese, anche se il numero dei bambini infettati è maggiore rispetto alle precedenti ondate della pandemia. Quanto al certificato verde, per il momento è valido sul territorio della Romania anche per chi ha superato nove mesi dalla seconda dose di vaccino. All’ingresso nel Paese, però, è valido solo con la dose booster se sono passati più di nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale. La Romania si allinea in questo modo alle norme europee, valide dal 1° febbraio. Le persone non vaccinate, che non hanno avuto la malattia oppure non esibiscono in risultato negativo al tampone COVID staranno in quarantena solo 5 giorni dall’ingresso in Romania.
Una nuova sessione parlamentare a Bucarest
Il Parlamento ha celebrato, giovedì, in una seduta solenne, il 15/o anniversario dell’adesione della Romania all’UE. Nei discorsi si è accennato alla situazione attuale a livello internazionale e alle sfide di sicurezza, al bisogno di solidarietà e unità tra i Paesi comunitari, come pure al mantenimento del progetto europeo in attualità. Il premier Nicolae Ciucă ha sottolineato che la stabilità, la prosperità e la sicurezza della Romania sono garantite dall’appartenenza all’UE e alla NATO: “L’unità e la solidarietà europea e transatlantica sono l’unica opzione valida per poter gestire efficacemente le sfide e valorizzare le opportunità”. I rappresentanti dei gruppi parlamentari hanno affermato che l’adesione della Romania all’UE è stato uno degli avvenimenti più importanti nella storia del Paese. Il presidente del Senato, Florin Cîţu, è del parere che “tramite le riforme che si è assunta, la Romania è un attore europeo che può garantire la continuità nel sostenere la stabilità e la prevedibilità del sistema fiscale”. Stando al presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, a 15 anni dall’adesione all’UE, c’è bisogno di “una nuova agenda europea per la Romania, che garantisca lo sviluppo del Paese e l’utilizzo delle opportunità disponibili a livello europeo nell’interesse dei romeni”. Martedì, il Senato e la Camera dei Deputati di Bucarest hanno iniziato la prima sessione parlamentare ordinaria di quest’anno. Sono attese decisioni su progetti importanti come il tetto massimo applicato ai prezzi dell’energia e la compensazione delle bollette per i consumatori domestici. Nell’agenda c’è anche la legge sull’offshore, che sbloccherebbe lo sfruttamento del gas naturale nel Mar Nero.
Più militari americani in Romania
Circa mille militari americani arriveranno nel prossimo periodo in Romania dalla Germania, mentre circa 2.000 saranno mandati dagli USA in Polonia e Germania. Secondo il Pentagono, si tratta di missioni temporanee volte a consolidare la difesa degli alleati europei, nel contesto delle tensioni con la Russia, che ha ammassato truppe importanti al confine con l’Ucraina. Quanto ai militari inviati in Romania, si tratta di un battaglione di attacco e di un’unità di fanteria organizzati per essere dispiegati a breve termine. Gli effettivi si aggiungeranno ai circa 900 militari americani di stanza abitualmente in Romania e alle strutture mandate periodicamente per esercitazioni militari congiunte. Bucarest ha salutato l’iniziativa degli USA, affermando che avrà un ruolo importante di deterrenza nell’eventualità di sviluppi negativi della situazione di sicurezza nella regione e di rafforzamento delle capacità difensive dell’Esercito. D’altronde, il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha espresso di recente il suo sostegno all’aumento della presenza militare della NATO e degli USA in Romania e nella zona del Mar Nero. Da parte sua, la Russia ha definito distruttiva la decisione del Pentagono di inviare truppe supplementari nell’Europa dell’Est. Il Cremlino lo ritiene una misura ingiustificata, che aumenta le tensioni militari e diminuisce la possibilità di una decisione politica.
Riunione del gruppo B9 a Bucarest
A Bucarest, si è svolto giovedì, un round di consultazioni del gruppo Bucarest 9 sul tema della situazione di sicurezza preoccupante vicino all’Ucraina e nella regione del Mar Nero. Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha richiamato l’attenzione che c’è bisogno di equilibrio tra il nord e il sud del fianco est della NATO: “La presenza alleata sul fianco orientale dell’Alleanza, compresa la parte meridionale, dove si trova la Romania, se paragonata all’attuale presenza russa in prossimità dell’Ucraina e nella regione del Mar Nero, è ovviamente una presenza più volte inferiore. Quindi non si può assolutamente parlare di un dispiegamento di forze alleate che rappresenti una sfida per la Russia.” Invitato speciale alla riunione, il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha spiegato che la presenza francese e quella americana in Romania sono perfettamente complementari e Parigi ritiene che il rafforzamento della posizione di difesa e deterrenza possa portare alla distesa della situazione. Alle consultazioni ha partecipato anche il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba. D’altronde, nel contesto del 30/o anniversario dell’allacciamento di rapporti diplomatici tra la Romania e l’Ucraina e della situazione di sicurezza nella regione e nella zona del Mar Nero, il presidente Klaus Iohannis ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo ucraino, Volodymyr Zelenski. I due esponenti hanno parlato della situazione della sicurezza nella zona del Mar Nero e delle iniziative di Kiev per il consolidamento della cooperazione con i Paesi partner della regione, nonché dell’implementazione da parte dell’Ucraina della strategia di integrazione europea.