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La settimana 30/09 – 06/10/2018

Dibattito nel PE sulla situazione dello stato di diritto in Romania/ Il negoziatore capo dellUE per la Brexit, in Romania/ Un ex ministro del Turismo e lex capo della DIICOT, fermate in Costa Rica/ Referendum per la revisione della Costituzione

La settimana 30/09 – 06/10/2018
La settimana 30/09 – 06/10/2018

, 05.10.2018, 18:49

La situazione dello stato di diritto in Romania è stata esaminata dal Parlamento Europeo questa settimana, soprattutto le recenti modifiche alle leggi sulla giustizia, apportate dalla coalizione PSD-ALDE di Bucarest. A Strasburgo è stata invitata anche la premier romena, Viorica Dăncilă. La Commissione Europea segue con preoccupazione gli ultimi sviluppi in Romania, ha dichiarato il primo-vicepresidente Frans Timmermans all’inizio del dibattito. Ha aggiunto che il nostro Paese ha fatto dei passi indietro per quanto riguarda la riforma del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione, evocando le controverse modifiche apportate dalla maggioranza di sinistra alle leggi sulla Giustizia e la rimozione di Laura Codruta Kovesi dalla carica di procuratore-capo della DNA, istituzione la cui attività aveva determinato una valutazione positiva nell’ultimo rapporto MCV. L’indipendenza del sistema giudiziario e la sua capacità di contrastare la corruzione sono fondamentali per una Romania forte nell’UE, ha sottolineato Frans Timmermans. In replica, Viorica Dăncilă ha affermato che un sistema di giustizia funzionale va costruito in primo luogo per i cittadini, non per magistrati, politici o istituzioni. Ha aggiunto poi di non essere venuta a Strasburgo per rendere conto, ma per rispetto nei confronti delle istituzioni europee, e che si aspetta che la Romania sia trattata come gli altri stati membri. La premier romena ha accennato anche al Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Viorica Dăncilă: Questo meccanismo è fallito nella missione per la quale è stato creato e chiedo ufficialmente che ci si dica chi ha redatto i rapporti MCV, chi ha fornito i dati e chi ha omesso per negligenza o in malafede queste realtà inconcepibili nell’UE.”

Viorica Dăncilă ha difeso, d’altra parte, la Gendarmeria romena, accusata di aver agito in maniera sproporzionata alle proteste antigovernative del 10 agosto di Bucarest. Nella sua opinione, le forze dell’ordine sono intervenute esattamente come hanno fatto strutture simili di altri stati europei. In seguito all’intervento brutale delle forze dell’ordine, sono state inoltrate 770 querele penali da parte delle persone che hanno subito danni, mentre più capi della Gendarmeria sono sotto inchiesta penale. I dibattiti a Strasburgo hanno generato diverse reazioni da parte degli eurodeputati romeni, che hanno o criticato la posizione espressa dal primo-vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, o si sono rimproverati a vicenda, oppure hanno criticato aspramente l’attuale Esecutivo romeno. Anche in Romania, le posizioni dei rappresentanti dei partiti parlamentari sono state del tutto opposte. I leader dei partiti al governo, PSD e ALDE, hanno salutato il discorso della premier, mentre il PNL e l’USR, all’opposizione, hanno affermato che Viorica Dăncilă abbia presentato una realtà parallela.



Il negoziatore capo dell’UE per la Brexit, Michel Barnier, si è incontrato, a Bucarest, con i principali leader politici romeni. E’ stato analizzato lo sviluppo dei negoziati e le successive tappe nel processo di ritiro della Gran Bretagna dall’UE. Il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato l’importanza del mantenimento dell’unità dei 27 stati membri UE nei negoziati sulla Brexit. Dal canto suo, il negoziatore capo dell’Unione per la Brexit ha ricordato che la Romania, da stato che ricoprirà la presidenza del Consiglio UE nel primo semestre dell’anno prossimo, avrà un ruolo importante nello svolgimento dei negoziati sui futuri rapporti tra l’Unione e il Regno Unito. Anche la premier Viorica Dăncilă ha sottolineato che la Romania tratta con particolare attenzione la Brexit, perché pensa alla numerosa comunità romena di Gran Bretagna. La premier ha aggiunto che la Romania seguirà con attenzione le modalità in cui vengono implementati i provvedimenti dell’accordo, di modo che tutti i cittadini romeni residenti in Gran Bretagna vi possano continuare ad abitare, lavorare e studiare, nelle stesse condizioni come finora. I romeni sono la seconda più numeorsa minoranza in Gran Bretagna, dopo i polacchi.



La Polizia Romena ha confermato che l’ex ministra del Turismo Elena Udrea e l’ex capo della DIICOT (la Procura antimafia romena), Alina Bica, sono state fermate in Costa Rica. Loro si trovano al momento in custodia cautelare per due mesi in attesa del processo di estradizione, ma avevano inoltrato richieste di asilo in Costa Rica. Udrea e Bica erano indagate, sorvegliate e monitorate dalle autorità costaricane, ed erano inseguite a livello internazionale tramite Interpol in seguito alle condanne ricevute in Romania. Considerata a lungo la persona più influente tra quelle del gruppo di fiducia dell’ex presidente Traian Basescu, Udrea è stata condannata in via definitiva dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, a 6 anni di carcere, per tangenti e abuso d’ufficio. La stessa Corte ha condannato in via definitiva Alina Bica a 4 anni di carcere, in un fascicolo in cui è accusata di favoreggiamento del delinquente.



Quasi 19 milioni di elettori sono attesi alle urne, sabato e domenica, al referednum per la revisione della Costituzone, nel senso della ridefinizione della famiglia come il matrimonio liberamente acconsentito tra un uomo e una donna, e non tra coniugi, come attualmente. Il progetto di revisione è stato votato nel Parlamento. A livello nazionale sono organizzati oltre 18.600 seggi elettorali. I romeni della diaspora voteranno presso 378 seggi. Più della metà sono allestiti presso le missioni diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti culturali, mentre i restanti in altre location. La maggior parte si trovano in Italia, Spagna, Moldova, USA, Gran Bretagna, Francia e Germania. Il referendum è valido se si presentano alle urne almeno il 30% delle persone iscritte sulle liste elettorali permanenti e sarà approvato se le opzioni validamente espresse rappresentano almeno il 25% delle persone iscritte sulle liste.

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