La settimana 30/08- 05/09/2021
Crisi nella coalizione governativa/ Nuova sessione parlamentare a Bucarest/ Contagi da Covid in salita in Romania/ Conto alla rovescia per inizio anno scolastico/ Festival George Enescu
Eugen Coroianu, 04.09.2021, 08:00
Dopo parecchie polemiche, la coalizione governativa di centro-destra di Bucarest è entrata in crisi, in seguito alla decisione del premier liberale Florin Cîţu di revocare mercoledì dall’incarico il ministro della Giustizia, Stelian Ion, dell’USR-PLUS. Il primo ministro spiega che la decisione è stata generata dal rifiuto di un parere favorevole all’ampio programma di infrastrutture Anghel Saligny, di cui il ministro revocato ritiene che presenta molti problemi di costituzionalità e illegalità. Di conseguenza, l’USR/PLUS ha annunciato di ritirare il sostegno politico a Florin Cîţu e ha inoltrato, insieme agli ultranazionalisti dell’AUR, una mozione di sfiducia al Governo di cui fa parte, per provocare la rimozione di Cîţu, al quale i liberali hanno ribadito il sostegno politico. L’UDMR, terza nella coalizione, che si pronuncia per l’attuazione del rispettivo programma infrastrutturale ed è favorevole al mantenimento dell’attuale compagine governativa. I commentatori e alcuni politici hanno inserito nell’equazione della crisi di governo anche altri temi che riguardano la riforma della giustizia e le nomine negli incarichi dirigenziali di alcune strutture sue. Dall’opposizione, il PSD e l’AUR sostengono che il governo Cîţu deve andare a casa. Intanto, il presidente Klaus Iohannis ha firmato i decreti di revoca di Stelian Ion, il cui dicastero è stato assunto ad interim dal ministro dell’Interno liberale, Lucian Bode.
Il primo giorno dell’autunno ha segnato anche l’inizio della nuova sessione del Parlamento di Bucarest. Stando ai suoi dirigenti, la massima priorità della coalizione governativa, annunciata prima della crisi, è il ddl che riguarda i consumatori vulnerabili. Già adottata dal Senato, la normativa è arrivata alla Camera e prevede la concessione di aiuti finanziari statali alle famiglie a basso reddito per coprire parzialmente le bollette di energia elettrica e gas, che minacciano di espolodere d’inverno. Al Senato è attesa una decisione dei leader della coalizione governativa sulla formula di scioglimento della Sezione speciale per l’investigazione dei reati in giustizia, un altro pomo della discordia in seno alla maggioranza. Sempre al Senato, il PSD vuole ora dibattito e adozione urgente del ddl che vieta alle persone coinvolte in reati penali l’accesso alle cariche pubbliche, tema ricorrente per anni nel discorso politico della destra. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato che molte riforme non sono ancora state avviate e che si registrano dei ritardi, chiedendo agli eletti di dimostrare ai romeni rispetto attraverso le loro azioni. Il capo dello stato ha precisato che la popolazione confida poco nel Parlamento perchè i politici non onorano le promesse, per cui la loro agenda va adattata alle reali esigenze dei cittadini. Klaus Iohannis ha inoltre ricordato che la nuova sessione inizia in un contesto nazionale e internazionale complicato, ancora segnato dagli effetti della pandemia da Covid-19.
Infatti, la situazione epidemiologica peggiora da un giorno all’altro in Romania, con il diffondersi della variante Delta. In crescita sia i ricoveri negli ospedali che i decessi, dopo un’estate quasi senza restrizioni, ma anche senza troppi casi di coronavirus. La Romania è entrata nella quarta ondata e sembra pagare ora il prezzo dei riserbi della popolazione nei confronti della vaccinazione. Sotto questo profilo, il Paese si piazza al penultimo posto nell’UE, superata solo dalla confinante Bulgaria. Nei giorni scorsi, il Governo ha deciso l’assegnazione di 100 lei come buoni pasto alle persone che scelgono di immunizzarsi d’ora in avanti, ma anche una lotteria vaccinale con premi in denaro. Il sistema sanitario già sta risentendo pressione, e gli specialisti ammoniscono che le cose non possono andare per il meglio a breve termine.
Il 13 settembre riaprono le scuole anche in Romania, sempre in contesto pandemico, e le condizioni sanitarie da osservare restano uguali. Nelle località in cui l’incidenza degli ultimi 14 giorni è inferiore o uguale al 6 per mille abitanti, le lezioni si terranno in presenza. Una volta superato questo tasso, restano aperti gli asili, mentre tutti gli alunni vanno online, eccezion fatta per l’insegnamento speciale.
L’Edizione 2021 del Festival Internazionale George Enescu celebra il 140/o anniversario della nascita del grande compositore romeno, portando a Bucarest e in altre città della Romania 3.500 artisti romeni e stranieri e 32 orchestre di 14 Paesi. Anche quest’anno la direzione artistica del festival è stata assunta dal direttore d’orchestra Vladimir Jurowski, il quale ha ricordato che Bucarest ha riunito i più importanti musicisti del momento nel mondo. La 25/a edizione del Festival Internazionale George Enescu ci avvicina di un passo alla società con la quale eravamo abituati e di cui siamo stati privati, una società delle sale spettacoli e concerti piene, una società del ripristino della fiducia di stare insieme per celebrare l’eccellenza, ha dichiarato il ministro della Cultura, Bogdan Gheorghiu. Accanto alla Televisione pubblica, Radio Romania è coproduttore del Festival Enescu.