La settimana 29/11 – 05/12/2021
1 dicembre, Festa Nazionale dei romeni/ Recovery: 1,8 mld euro erogati dalla CE alla Romania/ Coronavirus, il punto sulla situazione in Romania/ OSCE: il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, alla ministeriale di Stoccolma
Leyla Cheamil, 04.12.2021, 09:00
I romeni hanno celebrato la Festa Nazionale il 1 dicembre, data in cui, nel 1918, l’Assemblea Generale di Alba Iulia proclamava l’unione con il Regno di Romania delle province storiche abitate dai romeni – Transilvania, Banato, Crișana e Maramureș. Nel suo messaggio ai connazionali, il presidente Klaus Iohannis ha ricordato che la Festa è stata segnata dalla dolorosa realtà generata dalla pandemia. In ugual misura, ha lanciato un messaggio di incoraggiamento alla gente in sofferenza e di rispetto e gratitudine per gli operatori sanitari. La lezione della solidarietà è più viva e più attuale che mai. La storia ci ha dimostrato per tante volte che, se restiamo uniti, possiamo adattarci a qualsiasi realtà e tendenza, e che dipende dalla nostra volontà, come nazione, superare bene tutte le sfide, ha dichiarato Klaus Iohannis. Cerimonie e celebrazioni hanno segnato la Festa Nazionale nelle città del Paese. Nella capitale Bucarest, la parata dei 1.500 militari con i mezzi tecnici di ultima generazione è stata seguita da migliaia di cittadini. E’ stata la seconda parata in tempi di pandemia, ma la prima alla quale è stata consentita la presenza della popolazione.
Giovedì, la Commissione Europea ha erogato alla Romania 1,8 miliardi di euro a titolo di prefinanziamento, pari al 13% del totale stanziato al Paese nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Entro fine anno arriverà anche la differenza del prefinanziamento complessivo di quasi 8,8 miliardi di euro afferente al 2021. Il prefinanziamento è destinato ad avviare le riforme e gli investimenti fissati dalla Romania nel PNRR, strutturato su sei pilastri e diviso per 15 componenti, di modo che possa coprire le neccessità del Paese e seguire contemporaneamente le priorità della Commissione Europea. In materia di transizione all’economia verde, la Romania si propone investimenti per un valore di 3,9 miliardi di euro per modernizzare le ferrovie, inclusi equipaggiamenti elettrici o a zero emissioni di carbonio. Inoltre, 2,7 miliardi di euro andranno alla ristrutturazione di palazzi pubblici e condomini, sia dal punto di vista energetico che per consolidare la resistenza nell’evenienza di terremoti. Complessivamente, la Romania beneficia di un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di circa 29 miliardi di euro, di cui quasi la metà a fondo perduto e il resto prestiti.
Nei giorni scorsi, il numero dei nuovi contagi da coronavirus in Romania è quasi dimezzato rispetto alla scorsa settimana. Le autorità hanno riferito giovedì oltre 1.100 nuovi casi di infezione accertati in 24 ore. Ma allo stesso tempo resta scarso l’interesse per la vaccinazione. Solo circa 10.000 persone al giorno hanno scelto di ricevere la prima dose o la monodose in questi giorni rispetto alla media di oltre 16.000 la scorsa settimana. Attualmente, quasi 7,4 milioni di romeni hanno completato il ciclo vaccinale. Giovedì, l’Istituto Nazionale di Pubblica Sanità ha annunciato che, la scorsa settimana, quasi il 90% dei decessi associati al coronavirus si sono verificati tra persone non immunizzate. I dati indicano che oltre il 44% dei casi di Covid-19 è stato accertato a Bucarest e nelle province di Cluj, Timiş, Arad e Bihor, con il 70% dei contagi sempre tra persone non vaccinate. L’INPS ha informato che le persone decedute erano perlopiù ultra 60enni, affette da almeno una patologia associata. Intanto, 46 cittadini romeni e 24 stranieri sono arrivati martedì dal Sudafrica a Bucarest, con un volo speciale organizzato dal Governo di Bucarest, in seguito allo stop ai collegamenti aerei imposto da questo Paese per contenere il diffondersi della variante Omicron. Giovedì, oltre 120 romeni bloccati in Marocco per lo stesso motivo sono stati rimpatriati con un volo della compagnia di bandiera Tarom, che ha portato a Bucarest anche 62 cittadini europei.
Presente alla ministeriale dell’OSCE a Stoccolma, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, si è pronunciato per una maggiore capacità dell’organizzazione di gestire la situazione di sicurezza nella regione del Mar Nero, nonchè per la soluzione dei conflitti prolungati nella zona. Nell’intervento nazionale, il ministro Bogdan Aurescu ha sottolineato l’impegno della Romania per difendere e proteggere i valori e i principi dell’OSCE sanciti dall’Atto Finale di Helsinki nel 1975 e dalla Carta di Parigi per una nuova Europa del 1990, documenti basilari per la sicurezza europea. Bogdan Aurescu ha fatto riferimento alla questione della sicurezza energetica, alla strumentalizzazione dei migranti, ai rinforzi militari ai confini dell’Ucraina e alle numerose violazioni della tregua nell’est di questo Paese. Nel suo intervento in plenaria, il capo della diplomazia romena ha reagito anche in questa sede alle dichiarazioni pronunciate nel discorso nazionale dal ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, il quale ha sostenuto che il sistema antimissile collocato in Romania può essere utilizzato per colpi offensivi. Il ministro Bogdan Aurescu ha ribadito che questo atteggiamento russo è completamente incorretto, ricordando che la Romania, gli USA e la NATO hanno espresso ripetutamente la loro posizione: il sistema antimissile di Romania è puramente difensivo e destinato esclusivamente alla legittia difesa, ai sensi della Carta ONU, e non è diretto contro la Federazione Russa.