La settimana 29/05 – 03/06/2017
Minivacanza per i romeni dal 1 giugno alle Pentecoste/ Dimmissioni inaspettate del leader USR/ Il ddl sulla retribuzione unitaria, alla Camera dei Deputati/ Sciopero dei controllori di traffico aereo/ Il Principe Carlo di Galles, di nuovo in Romania
România Internațional, 03.06.2017, 07:00
La Festa Internazionale del Bambino è stato il primo giorno della minivacanza di Pentecoste. I romeni hanno 5 giorni liberi, fino al 5 giugno. E’ il primo anno in cui i pubblici dipendenti sono stati liberi per la Festa del Bambino, dopo che l’anno scorso i parlamentari avevano dichiarato festivo questo giorno, affinché i genitori stiano accanto ai propri figli. A Bucarest e in altre città dle Paese sono stati organizzati eventi speciali, concorsi, spettacoli, concerti e mostre. Nella capitale i bambini hanno beneficiato di accesso gratuito allo Zoo, hanno visitato il Museo Nazionale Cotroceni oppure la sede della Televisione pubblica romena. L’Orchestra Nazionale della Radio ha offerto ai bambini, ai genitori e ai nonni un concerto-sorpresa alla Sala Radio, in cui i piccoli spettatori hanno potuto salire sul palcoscenico accanto ai musicisti. A Sibiu (centro), gli attori del Piccolo Teatro hanno presentato spettacoli per bambini, e al Museo all’aperto di Dumbrava Sibiului si è svolta la Fiera Nazionale dei Gioccattoli. Nella minivacanza di Pentecoste sul litorale romeno sono attesi oltre 50.000 turisti. Qualche migliaia festeggerà nelle stazioni montane sulla Valle del Prahova, nel sud, dove le possibilità di divertirsi sono molteplici, dalle gite a piedi su itinerai montani a quelle in automobili 4×4 o con le ATV, dalle passeggiate in natura alle grigliate. Più di 25.000 poliziotti saranno al lavoro in questi giorni per garantire l’ordine pubblico. In questo periodo saranno organizzati quasi 1.000 eventi pubblici di grande portata, e sarà concessa un’attenzione particolare alle zone affollate. Anche la Polizia di Confine ha aumentato il numero di funzionari, dato che si anticipa un aumento del numero di turisti che passeranno questi giorni oltre confine, soprattutto in Ungheria e nella Bulgaria confinante.
Nicuşor Dan, il leader dell’Unione Salvate la Romania, all’opposizione, il terzo partito nel Parlamento dal punto di vista del numero di rappresentanti, ha rassegnato le dimissioni, giovedì, dalla carica di presidente del partito che lui stesso aveva fondato nel 2016. L’USR ha annunciato che organizzerà un nuovo congresso per eleggere un leader, dopo le inaspettate dimissioni del presidente fondatore. La direzione ad interim del partito è assicurata dal capo della filiale di Cluj (nord-ovest), Elek Levente, il vicepresidente che ha ottenuto il maggior numero di voti al congresso del mese scorso. Nicuşor Dan si è dimesso dopo che l’Ufficio Nazionale dell’USR ha deciso di votare contro il cambiamento della Costituzione per la ridefinizione della famiglia come unione tra un uomo e una donna. Un progetto di revisione della Legge fondamentale in tal senso è stato già approvato dalla Camera dei Deputati e, se verrà approvato anche dal Senato, i romeni saranno chiamati ad esprimere la loro opinione tramite un referendum. La modifica della Costituzione è stata sollecitata, tramite un’iniziativa cittadina, da tre milioni di romeni. Attualmente, secondo il testo della Legge fondamentale, la famiglia è basata sul matrimonio liberamente acconsentito tra i coniugi.
Il disegno della legge sulla retribuzione unitaria è stato analizzato, in questi giorni, nella Commissione Lavoro della Camera dei Deputati di Bucarest e, la prossima settimana entrerà in dibattito nella plenaria della Camera, che ha potere decisionale. Sostenuto dai partiti della coalizione al governo, PSD e ALDE, ma anche dall’UDMR, il ddl sulla retribuzione unitaria dei pubblici dipendenti è criticato dall’opposizione di destra, nella cui opinione non sono chiari l’impatto sul bilancio e la fonte di finanziamento per le crescite salariali. Qualche centinaio di sindacalisti della pubblica amministrazione romena ha partecipato, a Bucarest, ad un nuovo meeting di protesta contro il progetto.
Il traffico aereo in Romania è stato perturbato, martedì, dallo sciopero generale dei controllori di traffico, durato quattro ore. Sempre martedì, il Tribunale di Bucarest ha deciso che lo sciopero dei controllori di traffico è stato legale. Loro hanno ammonito, però, che un fallimento dei colloqui su un nuovo contrato collettivo di lavoro, può determinare la ripresa delle proteste in qualsiasi momento. I controllori di traffico sono scontenti anche del fatto che non si fanno più nuove assunzioni. Il ministro dei Trasporti, Răzvan Cuc, ha smentito le affermazioni legate al rischio di fallimento della ROMATSA ed ha annunciato che esiste una nuova strategia di sviluppo della compagnia. Circa tre mila aerei transitano ogni giorno lo spazio aereo della Romania e, secondo la legge, durante lo sciopero i controllori di traffico sono obbligati a dirigere solo un terzo di questi voli. Anche il 12 maggio, loro hanno scioperato per due ore.
L’erede della Corona britannica, il Principe Carlo, ha fatto questa settimana una nuova visita privata in Romania. Lunedì, è stato insignito del titolo di Doctor Honoris Causa dell’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca per i suoi sforzi volti a conservare il patrimonio culturale, le tradizioni e la diversità della natura di Romania. Il principe ha visitato il villaggio di Viscri (centro del Paese), inserito sulla lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, dove si è incontrato con esperti dell’ambiente forestale e con piccoli farmer. La Fondazione Principe Carlo di Galles Romania avvierà un nuovo progetto, volto ad aiutare i farmer delle zone montane a sviluppare i propri prodotti e ad accedere a nuovi mercati, in Romania e oltre confine. L’erede della Corona britannica ha visitato anche tre chiese medioevali della provincia di Braşov: Drăuşeni, Homorod e Mercheasa, costruite intorno all’anno 1200, in stile romanico, dalla comunità sassone della Transilvania. Il principe Carlo è particolarmente interessato alla Romania, che ha visitato più volte negli ultimi 20 anni. (tr. G.P.)