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La settimana 29.03 – 04.04.2015

Bilancio dei primi 100 giorni di mandato del presidente Klaus Iohannis/Neo ministri delle Finanze e dei Fondi europei prestano giuramento/Conferenza del Comando Europeo delle Forze Armate USA a Bucarest/Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Bucarest

La settimana 29.03 – 04.04.2015
La settimana 29.03 – 04.04.2015

, 03.04.2015, 19:56

Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha passato in rassegna martedì i principali successi registrati nei suoi primi 100 giorni a capo dello stato. Il presidente ha affermato di aver cercato di essere un presidente mediatore e di aver portato, dopo molti anni, al tavolo dei negoziati i partiti politici e la società civile. Iohannis ha inoltre affermato che la Romania ha cominciato a riconquistare, nelle grandi capitali del mondo, il proprio rispetto e credibilità. Il presidente si è detto però scontento del fatto che il Parlamento blocca l’attività della Giustizia, nel contesto in cui alcuni parlamentari sono riusciti a sfuggire all’inchiesta penale o all’arresto, in seguito al voto dei loro colleghi che hanno bocciato le sollecitazioni dei procuratori. Attualmente, più nomi famosi della politica e non solo si trovano dietro le sbarre, alcuni in custodia cautelare, altri in arresto. Tra coloro che sono stati condannati di recente si annoverano l’imprenditore Ioan Niculae, il più ricco romeno secondo Forbes, per aver finanziato illegalmente la campagna elettorale del socialdemocratico Mircea Geoană alle presidenziali del 2009 e il capo del Consiglio Provinciale di Brăila, Bunea Stanciu, nello stesso dossier. In custodia cautelare sono invece, l’ex ministro delle Finanze, il socialdemocratico Darius Vâlcov, accusato di traffico d’influenza e corruzione, il suo collega di partito, Radu Mazăre, sindaco di Costanza, sotto inchiesta per tangenti, oppure l’ex ministro dello Sviluppo, Elena Udrea, per abuso d’ufficio e tangenti.



Il socialdemocratico Eugen Teodorovici (44 anni), già ministro dei fondi europei, è il neo ministro delle finanze in seguito alle dimissioni di Darius Vâlcov. La carica di capo del Ministero dei Fondi Europei è stata invece assunta da Marius Nica (35 anni), già segretario generale nel Ministero del Lavoro. Attualmente, la Romania registra il più basso tasso di assorbimento dei fondi europei (del 56%) essendo l’unico Paese con un tasso inferiore al 60%, il 20% in meno rispetto alla media registrata a livello dell’UE.




A Bucarest si è svolta la conferenza del Comando Europeo delle Forze Armate degli Stati Uniti con i capi della difesa dell’Europa Centrale. Alla riunione sono stati analizzati temi tra cui le sfide dell’ambiente di sicurezza, la cooperazione tra gli eserciti alleati a livello regionale e all’interno della NATO, la lotta alle minacce a livello regionale e globale, ma anche il piano di azione sull’aumento della capacità operativa dell’Alleanza. D’altra parte, il Governo di Bucarest ha approvato un disegno di legge sullo stazionamento, lo svolgimento di operazioni o il transito delle forze armate straniere sul territorio della Romania. Il premier Victor Ponta ha precisato che si tratta del personale e dell’armamento per i comandi NATO che la Romania ospiterà, nel contesto delle nuove sfide di sicurezza sul fianco est.




Il dispiegamento delle truppe NATO in Romania si è ritrovato anche sull’agenda dei colloqui a Bucarest tra il presidente romeno Klaus Iohannis e il suo collega di Ankara, Recep Tayyip Erdogan. La Romania e la Turchia hanno obiettivi comuni e interessi reciproci, ha dichiarato il capo dello stato romeno, aggiungendo che la partecipazione della Turchia al centro di comando NATO in Romania riveste una particolare importanza. D’altra parte, Klaus Iohannis ha ricordato che la Turchia è il maggiore partner commerciale della Romania tra i Paesi non membri dell’UE ed ha ribadito il sostegno di Bucarest all’adesione di Ankara allo spazio comunitario. Dal canto suo, Erdogan ha parlato dell’approfondimento dei rapporti bilaterali e dell’eccellente collaborazione tra la Romania e la Turchia all’interno della NATO.




Dal 1 aprile, il mercato europeo del latte è stato liberalizzato, contemporaneamente all’eliminazione delle quote nei Paesi dell’UE. Tale misura dovrebbe determinare un calo dei prezzi ai latticini in tutto lo spazio comunitario. I farmer romeni temono il fallimento e che il mercato sarà dominato dalle multinazionali operanti nell’industria del latte. Il ministro dell’agricoltura, Daniel Constantin, sostiene tuttavia che non ci siano motivi di preoccupazione. Secondo lui, il taglio dell’IVA per i prodotti alimentari, il latte incluso, dal 24 al 9%, misura che il governo intende adottare a cominciare dal prossimo giugno, avrà un effetto benefico e porterà persino ad un aumento del consumo di latte. D’altra parte, più di mille allevatori di mucche e pecore di varie province romene hanno protestato giovedì, davanti alla sede del Governo, scontenti a causa della liberalizzazione del mercato del latte, ma anche del fatto che le sovvenzioni sono pagate in ritardo. I farmer si sono lamentati inoltre di essere soffocati dalle tasse e dalle imposte.



I progetti del nuovo Codice Fiscale e di quello di Procedura Fiscale sono al dibattito del Parlamento di Bucarest, dopo essere stati approvati dal governo la scorsa settimana. Il premier Victor Ponta auspica che i codici siano adottati entro la fine della sessione parlamentare, il 30 giugno, in modo da poter entrare in vigore dal 1 gennaio 2016. I più importanti provvedimenti riguardano l’IVA del 20% per tutti i beni e i servizi, e del 9% per carne, pesce, latte e latticini, uova, verdure e frutta. Altre misure previste nel nuovo codice fiscale a cominciare dal 2018 riguardano il taglio dei contributi alla previdenza sociale del 3% per i lavoratori e del 2% per i datori di lavoro. Anche l’aliquota unica dovrebbe calare a cominciare dal 2019 dal 16% al 14%. Il Consiglio Fiscale non ha approvato le modifiche e il FMI è del parere che la Romania non abbia lo spazio necessario per ridurre le tasse se non migliora la loro raccolta e la gestione degli incassi.


(traduzione di Gabriela Petre)




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