La settimana 28/06 – 03/07/2021
Mozione di sfiducia bocciata/ Modifiche nella fornitura di energia elettrica e gas e nell'offerta di servizi sanitari/ Green pass e nuovi allentamenti delle restrizioni/ Le vittime del Pogrom di Iaşi, commemorate dal Parlamento
Corina Cristea, 03.07.2021, 07:00
Il Governo di Bucarest ha superato il test della prima mozione di sfiducia
Il Governo guidato dal liberale Florin Cîțu ha superato, questa settimana, il test della prima mozione di sfiducia, avviata dal principale partito all’opposizione, il PSD, scontento delle misure applicate dall’Esecutivo di Bucarest in settori-chiave e del modo in cui è stato redatto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ai dibattiti, i socialdemocratici hanno sostenuto che, tramite le misure adottate, l’attuale governo PNL-USR/PLUS-UDMR non rispetta il diritto all’istruzione e alla salute, ignora i provvedimenti costituzionali e promuove politiche economiche che fanno calare il tenore di vita. D’altra parte, il premier Florin Cîţu, direttamente interessato dalla mozione, ha dichiarato che l’economia romena è riuscita a superare la più grave crisi degli ultimi 100 anni e che la coalizione è forte e pronta a continuare a governare, sebbene il PSD abbia boicottato nel Parlamento le riforme avviate dall’Esecutivo. Stando al premier, gli interessi sono più bassi e i redditi dei romeni aumentano più rapidamente del tasso inflazionistico, il che determina l’aumento del potere d’acquisto. A favore della mozione hanno votato solo 201 parlamentari — i suoi promotori e i rappresentanti dell’AUR, ultranazionalista, mentre i parlamentari della maggioranza hanno rispettato la decisione della coalizione governativa di centro-destra di non esprimere il proprio voto.
Modifiche operate in Romania dai fornitori di energia elettrica e gas e nei servizi sanitari
In Romania, i fornitori di energia elettrica e di gas hanno eliminato, dal 1° luglio, gli sconti per i consumatori domestici che non hanno firmato un contratto sul mercato concorrenziale. Secondo i dati forniti dall’Ente Nazionale per la Regolamentazione dell’Energia, sui quasi 9 milioni di consumatori domestici, più della metà non ha firmato un nuovo contratto, il che significa che è in possesso di un contratto di servizio universale, il più caro sul mercato. Quindi, dopo l’eliminazione degli sconti, l’aumento delle bollette di queste persone sarà compreso tra l’1 e il 7%. Quanto al gas naturale, due terzi sui quattro milioni di consumatori non hanno firmato un nuovo contratto sul mercato concorrenziale e le loro bollette aumenteranno di fino al 25%. Sempre dal 1° luglio, in Romania è entrato in vigore un nuovo contratto-quadro che regola i servizi sanitari. Tra le novità c’è anche un pacchetto di prevenzione per gli over 40 anni, che include tre consultazioni per la valutazione dei rischi e di intervento per la loro diminuzione. In più, i malati cronici potranno beneficiare ogni mese di una consultazione domiciliare da parte del medico di famiglia, rispetto alle quattro all’anno previste finora, mentre i medici di famiglia potranno offrire anche nuovi servizi.
Dal 1° luglio, sono entrati in vigore in Romania, il green pass e nuovi allentamenti delle restrizioni anti-Covid
Dal 1° luglio, nell’UE è entrato in vigore il certificato digitale Covid, che rileva se il suo possessore è vaccinato anti-Covid-19, è guarito da questa malattia oppure è risultato negativo al SARS-CoV2 di recente. Il nuovo documento, identico nell’intera Unione Europea, ha lo scopo di agevolare l’accesso negli stati membri. Il documento con codice QR può essere stampato o scaricato sul telefonino e viene letto alla dogana con uno scanner speciale. La validità è diversa, da 24 ore nel caso di un test antigenico rapido fino a un anno nel caso delle persone completamente vaccinate. In Romania, per ottenere il certificato digitale Covid, il Servizio di Telecomunicazioni Speciali ha creato una piattaforma securizzata su internet: certificat-covid.gov.ro. D’altra parte, gli sviluppi positivi della pandemia in Romania hanno determinato le autorità ad allentare, dal 1° luglio, le misure imposte per limitare il diffondersi del coronavirus. Sono stati riaperti le fiere, gli agriturismi e gli alberghi che possono ospitare turisti a capienza massima. Anche le palestre possono accogliere tutti i clienti. I ristoranti e le caffetterie possono restare aperti fino alle 2:00 di notte, a capienza massima, mentre nel caso dei club e dei bar si mantiene la restrizione secondo cui possono entrarci solo i vaccinati. Agli eventi privati possono partecipare 100 invitati all’interno e 150 all’aperto, ma il numero può aumentare a 300 se tutti i partecipanti dimostrano di essere vaccinati, guariti o di essere risultati negativi a un test recente.
Le vittime del Pogrom di Iaşi, del giugno, 1941, commemorate nella plenaria riunita del Parlamento di Bucarest
Il Parlamento della Romania ha commemorato, questa settimana, in seduta solenne, per la prima volta nella sua storia, le vittime del Pogrom di Iaşi (nord-est), del giugno 1941, ordinato dalle autorità antisemitiche dell’epoca, in cui hanno perso la vita oltre 13.000 ebrei romeni. Vi hanno presenziato il Presidente romeno, membri del Governo, ex capi di stato, rappresentanti del corpo diplomatico accreditati a Bucarest, il capo della Casa Reale di Romania, il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena e leader di altri culti religiosi, rappresentanti della Federazione delle Comunità Ebraiche di Romania, dell’Esercito Romeno, dell’Accademia Romena, nonché superstiti o eredi delle vittime del Pogrom. Il sociologo Michael Cernea, ormai 90enne, sopravvissuto al Pogrom di Iaşi, ha ricordato, commosso, quei giorni che hanno segnato tutta la sua esistenza. Allora aveva solo 10 anni: “Ricordo molto bene ogni momento della giornata in cui io e la mia famiglia siamo stati portati via dalla casa con brutalità. Siamo stati incolonnati e alla fine siamo arrivati alla Questura. Eravamo tutti colti dalla paura e voglio dirvi che la paura di essere ammazzati è stato un peso molto duro, che è rimasto anche dopo il Pogrom. La paura paralizza, umilia.” Dalla tribuna del Parlamento, l’ambasciatore dello stato di Israele in Romania, David Saranga, ha dichiarato che, purtroppo, in più stati dell’Europa quei treni della morte sono ancora presenti, tramite manifestazioni di odio e di intolleranza. Le autorità romene hanno trasmesso il messaggio di riconoscimento della sofferenza e di assunzione del tragico avvenimento di 80 anni fa.