La settimana 28/02 – 05/03/2016
Lex re di Romania, Michele I, si è ritirato dalla vita pubblica/ Il bilancio del Ministero della Difesa romeno/ Il commissario europeo per la giustizia apprezza le riforme della Romania nel settore Giustizia/ I primi profughi sono arrivati in Romania
Corina Cristea, 04.03.2016, 20:00
L’ex re di Romania, Michele I, si è ritirato dalla vita pubblica per motivi di salute e sarà rappresentato dalla Principessa Margherita — custode della Corona, che porterà a compimento tutte le sue azioni pubbliche. Re Michele ha subito un intervento chirurgico di recente e sta ricevendo delle cure complesse e impegnative, essendo diagnosticato con due forme di cancro — si precisa in un comunicato dell’Ufficio stampa di Sua Maestà. La notizia sullo stato di salute di re Michele è stata ricevuta con preoccupazione sia dal presidente Klaus Iohannis, che dal premier Dacian Cioloş. Nei messaggi sulla rete sociale Facebook, il capo dello stato afferma che si augura che la Famiglia Reale resti lo stesso punto di riferimento speciale di speranza e solidarietà, mentre il premier ritiene che Sua Maestà abbia regalato al popolo, lungo i decenni, amore, speranza e sostegno.
Il Ministero della Difesa Nazionale ha presentato il bilancio della sua attività nel 2015 – un anno in cui è continuato il cambiamento dell’ambiente di sicurezza nella regione del Mar Nero ed è aumentata l’instabilità nel vicinato meridionale della NATO. Tra i principali obiettivi del Ministero della Difesa Nazionale si sono annoverati quelli di ristabilire la capacità operativa dell’esercito e l’impegno attivo nelle strutture euro-atlantiche. L’esercito romeno ha partecipato a oltre quattrocento esercitazioni, di cui più di cento a carattere multinazionale. Per il 2016, la principale posta in gioco è legata allo sviluppo della Strategia Nazionale di Difesa, dei partenariati strategici della Romania e degli impegni all’interno della NATO e di altre organizzazioni. Nel 2016, l’Esercito ha ricevuto un budget maggiore del 50% rispetto a quello del 2015.
Il commissario europeo per la giustizia, Věra Jourová, ha effettuato questa settimana una visita a Bucarest ed ha dichiarato che la Romania e i romeni hanno fatto sforzi importanti nella lotta alla corruzione e per proteggere l’indipendenza della giustizia e che i progressi registrati sono incoraggianti. I temi europei e i progetti sostenuti da Bucarest si sono ritrovati anche nell’agenda dei colloqui del commissario europeo con il premier Dacian Cioloş e con il ministro della giustizia, Raluca Prună. Věra Jourová ha precisato che nel 2017 si deciderà se continuare o meno il monitoraggio delle riforme in Romania e se mantenere il Meccanismo di Cooperazione e Verifica o istituire un altro strumento.
Sempre questa settimana, un altro commissario europeo, quello alle Politiche Regionali, Corina Creţu, ha lanciato per la prima volta a Bucarest il progetto pilota “Regioni meno sviluppate”. Il progetto si svolgerà per un periodo di due anni, nelle zone di nord-ovest e nord-est del Paese e punterà su un migliore impiego dei fondi europei. Corina Creţu ha dichiarato che Bruxelles cercherà di collaborare con le autorità nazionali, ma anche direttamente con quelle locali, per individuare i problemi strutturali che impediscono o rallentano l’assorbimento dei fondi europei. D’altra parte, il commissario europeo ha attirato l’attenzione al Governo di Bucarest che non ha ancora inviato a Bruxelles la documentazione necessaria per il finanziamento della costruzione di tre grandi ospedali regionali a Cluj-Napoca, Iaşi e Craiova, sebbene sia passato quasi un anno dal lancio dei progetti.
Una delegazione del Fondo Monetario Internazionale si trova a Bucarest per la valutazione annua sull’economia romena. La missione ha previsti incontri con rappresentanti delle autorità centrali, dei partiti politici, di sindacati, associazioni imprenditoriali, rappresentanti dell’ambiente accademico e del sistema bancario. Come Paese membro del Fondo Monetario Internazionale, la Romania è costretta ad effettuare periodicamente simili analisi dell’economia. Dopo l’esaminazione della situazione nazionale, vengono formulate raccomandazioni generali sulle politiche monetarie, finanziarie ed economiche da seguire per garantire la stabilità e un’evoluzione positiva dell’economia. Attualmente, la Romania non ha in via di svolgimento alcun accordo con il FMI.
15 profughi sono arrivati giovedì in Romania, dalla Grecia. Loro alloggeranno a Galaţi, al Centro per i Richiedenti Asilo. Nel prossimo periodo, loro seguiranno le procedure di asilo e riceveranno, al Centro, assistenza medica, materiale e psicologica. Questa è la prima operazione di riallocazione dei profughi in Romania, secondo le quote stabilite nell’UE. La Romania dovrebbe ricevere in tutto oltre 6000 profughi.
La sicurezza ai confini dell’UE dipende da soluzioni negoziate e conformi al diritto internazionale — lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Lazăr Comănescu. In visita a Teheran all’inizio di questa settimana, il capo della diplomazia romena ha concordato con le autorità iraniane di cercare soluzioni alle crisi in Siria, Yemen e Libia tramite consultazioni a livello dei due ministeri degli esteri. Bucarest e Teheran hanno convenuto, d’altra parte, di creare gruppi di lavoro settoriali per preparare la Commissione mista economica, programmata a Bucarest quest’anno. I settori di collaborazione stabiliti sono i trasporti, l’energia, l’industria petrolchimica, il greggio e il gas. (traduzione di Gabriela Petre)