La settimana 27 gennaio – 2 febbraio 2013
Giustizia: rapporto CE, progressi Romania, ma servono ancora sforzi/Finanziaria: via libera delle commissioni parlamentari a bozza 2013/Crisi: proroga per laccordo preventivo Romania – FMI/Fisco: cambiano tasse e imposte con il nuovo codice
România Internațional, 01.02.2013, 14:36
La Romania ha compiuto dei progressi in materia di giustizia, ma non sufficienti. È la conclusione del rapporto pubblicato dalla Commissione europea nell’ambito del Meccanismo di cooperazione e verifica che tiene ancora sotto monitoraggio la giustizia nel nostro Paese. Il rapporto reso pubblico il 30 gennaio rileva che Bucarest ha tenuto in considerazione una parte delle raccomandazioni della Commissione Europea sullo stato di diritto. L’Esecutivo comunitario ritiene che le decisioni della Corte Costituzionale siano rispettate, ma che permangano delle carenze nel proteggere alcuni vertici del sistema giudiziario dalle pressioni, molte provenienti dai media. L’Agenzia nazionale per l’integrità e la Direzione nazionale anticorruzione hanno ottenuto nuovamente voti positivi dalla Commissione europea, che sottolinea il raddoppiamento dei casi di rinvio a giudizio nei fascicoli di grande corruzione. Le autorità di Bruxelles raccomandano una quanto più rapida selezione dei capi del Pubblico Ministero e della Direzione nazionale anticorruzione, tramite un processo trasparente, che porti in questi incarichi persone impeccabili in materia di integrità e professionalità. Il rapporto chiede le dimissioni dei ministri e dei parlamentari dichiarati incompatibili, e la rimozione dell’immunità a quelli sotto inchiesta penale. D’altra parte, la Commissione Europea ribadisce che la Romania riunisce i requisiti in vista dell’adesione all’Area Schengen, nel contesto in cui alcuni stati condizionano il voto favorevole all’entrata nello spazio di libera circolazione dai progressi della Romania nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione.
La bozza della Finanziaria 2013 andrà, il 5 febbraio, al dibattito della plenaria del Parlamento, dopo il via libera delle commissioni parlamentari. La bozza è stata elaborata su una crescita economica dell’1,6%, un tasso dell’inflazione medio annuo pari al 4,3%, un tasso di cambio medio di 4,5 lei per un euro e un deficit di bilancio del 2,1% del Pil.
Al termine della missione congiunta di due settimane con gli esperti della Commissione europea e della Banca mondiale, gli esponenti del Fondo Monetario Internazionale hanno dichiarato che raccomanderanno al board di Washington la proroga dell’attuale accordo di tipo preventivo con la Romania per tre mesi, dopo la scadenza a fine marzo, per concedere al Governo il tempo per attuare le riforme strutturali per cui si è impegnato. Le autorità romene hanno chiesto la proroga in seguito ai ritardi nell’attuazione delle riforme strutturali e al mancato raggiungimento di certi target. Il Governo romeno si è assunto una serie di prerequisiti che deve riunire prima dell’esame da parte del board del Fmi della valutazione appena conclusa, ossia entro fine giugno. Si tratta della riduzione degli arretrati, ma anche di misure volte a rendere efficaci le compagnie statali, come la privatizzazione della Divisione Merci delle Ferrovie dello Stato e la quotazione in borsa del 15% delle azioni della compagnia Transgaz.
Dal 1 febbraio, è entrato in vigore in Romania un nuovo Codice fiscale, che modifica tutte le tasse e imposte importanti, come le imposte sul reddito e sul profitto, le accise e l’Iva, e porta una revisione della tassazione dei redditi dalle attività agricole. Stando alle nuove regolamentazioni, le piccole imprese saranno tenute a pagare un’imposta del 3% sui redditi, mentre il limite alle entrate che consentono a una ditta di essere inclusa nel sistema delle piccole imprese, scende dai 100.000 ai 65.000 euro. Sempre dal primo febbraio è aumentato il salario minimo garantito da 700 lei (pari a circa 159 euro) a 750 lei (circa 170 euro), che, da luglio, diventeranno 800 lei (pari a 182 euro).
Uno dei più importanti stabilimenti chimici nell’Europa Orientale, Oltchim di Ramnicu Valcea (sud), è entrato in insolvenza, l’unica soluzione a breve termine individuata dal Governo nel contesto in cui il colosso ha registrato negli ultimi anni debiti di 600 milioni di euro. La prima opzione dell’azienda era stata la privatizzazione, però, lo scorso autunno, il tentativo di vendere il pacchetto azionistico di maggioranza si è concluso con un clamoroso fallimento. Dopo l’entrata in insolvenza, gli amministratori giudiziari hanno a disposizione 60 giorni per presentare una soluzione.
In Romania, i pazienti dovrebbero pagare, dal 1 marzo, per ogni giorno di ricovero in ospedale, circa 10 lei (pari a circa 2 euro). La misura è prevista nel Contratto-quadro sulla concessione dell’assistenza sanitaria, al dibattito pubblico sul sito del Ministero della Sanità. Stando al ministro della Sanità, Eugen Nicolăescu, il copagamento era necessario in quanto i più alti costi si registrano negli ospedali e sono stati constatati ricoveri ingiustificati, date le tariffe troppo basse.
Il capo dello stato romeno Traian Basescu, che ha partecipato al vertice UE – Comunità degli stati latinoamericani e caraibici a Santiago del Cile, ha effettuato, questa settimana, una visita ufficiale in Perù, occasione in cui ha annunciato che Bucarest e Lima concluderanno un partenariato strategico. Il documento dovrebbe essere firmato nel 2013 o nel 2014, durante la visita a Bucarest del presidente peruviano Ollanta Moises Humala Tasso. Il partenariato strategico, che riguarderà i rapporti commerciali e consentirà un trasferimento di tecnologia per la produzione industriale verso il Perù, sarebbe il primo concluso dalla Romania con un Paese dell’America Latina.