La settimana 27/09 – 02/10/2021
Romania, record di contagi da SARS CoV-2 dallinizio della pandemia/ Due mozioni di sfiducia contro il Governo presieduto dal nuovo leader liberale Florin Cîţu/ Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza della Romania approvato dalla Commissione Europea
România Internațional, 02.10.2021, 07:00
Romania, record di contagi da SARS CoV-2 dall’inizio della pandemia
Gli ospedali romeni fanno fronte con molta difficoltà al numero in continuo aumento dei casi di Covid-19, che sono anche sempre più gravi. La quarta ondata della pandemia ha debuttato più di un mese fa, però nelle ultime due settimane il numero dei contagi giornalieri è cresciuto in modo preoccupante, superando record dopo record. Stando ai medici, negli ospedali vengono prima occupati i reparti di terapia intensiva. Per far fronte all’ondata di malati, gli ospedali vengono riorganizzati e mettono a disposizione dei pazienti le stanze di degenza destinate a persone affette da altre malattie. A Bucarest più ospedali hanno dimesso o trasferito i malati non-covid in altre strutture sanitarie. Centinaia di città e località hanno superato l’incidenza di tre casi di Covid per mille abitanti, cumulati per 14 giorni, mentre in qualche decina, comprese la capitale e le città limitrofe, l’incidenza ha superato il 6 per mille. Alla luce della crescita allarmante del numero di casi di Covid-19, in Romania è stata avviata la somministrazione della terza dose di vaccino. Le persone inoculate con la seconda dose almeno sei mesi fa possono fare anche la terza. In una prima fase, sono attesi nei centri vaccinali gli over 65 anni, i malati cronici a prescindere dall’età, il personale medico, quello del settore assistenza sociale e altre categorie vulnerabili previste nella strategia nazionale di vaccinazione. La Romania è entrata nella zona rossa dei Paesi a rischio epidemiologico elevato a causa del numero sempre maggiore di casi di Covid-19. A Bucarest, il Comitato Nazionale per le Situazioni di Emergenza ha aggiornato la lista giovedì. Sono passate in zona rossa anche Moldova, Bulgaria, Armenia, Bielorussia e Groenlandia. Le persone vaccinate anti COVID-19 non devono stare in quarantena anche se arrivano da zone della lista gialla o rossa. Il Comitato ha deciso che saranno esentati dalla quarantena anche i conducenti di autoveicoli di trasporto merci e persone se esibiscono il risultato negativo di un test RT-PCR. La nuova lista entra in vigore a partire dal 3 ottobre.
Due mozioni di sfiducia contro il Governo presieduto dal nuovo leader liberale Florin Cîţu
Il premier Florin Cîţu, eletto di recente presidente del PNL, il principale partito della coalizione governativa di Bucarest, ha iniziato il suo mandato in questa carica, in un momento in cui la Romania si sta nuovamente confrontando con una carenza di posti nelle terapie intensive per i malati con forme gravi di Covid e con una crescita drammatica dei prezzi all’energia. In più, contro il Governo presieduto da Florin Cîţu sono state inoltrate due mozioni di sfiducia allo stesso tempo. Quella inoltrata dal principale partito all’opposizione in Romania, PSD, contro il Governo PNL — UDMR, è stata letta, giovedì, nella plenaria del Parlamento, mentre il voto è previsto martedì. Nel documento si afferma che l’unica soluzione affinché la Romania esca da una continua crisi politica, economica e sociale è che il Governo Cîţu sia rimosso. L’accesso ai fondi europei è disastroso, il capitale romeno è condannato al fallimento, le comunità locali sono sottosviluppate — sono alcune delle critiche del PSD nei confronti del governo. Per lo scioglimento del governo sono necessari 234 voti favorevoli. L’USR-PLUS, fino a poco tempo fa partner di governo del PNL, e l’AUR (ultranazionalista, all’opposizione) affermano che voteranno la mozione del PSD. Al Parlamento c’è però anche un’altra mozione di sfiducia contro l’attuale Governo, inoltrata da USR-Plus e AUR, in cui si rimprovera a Florin Cîţu di essere ʺincapace di guidare un Governo di coalizioneʺ e di sembrare deciso ʺa sacrificare l’interesse generale e il benessere dei cittadini del Paese”. L’esecutivo ha contestato la mozione di sfiducia dell’USR-Plus e dell’AUR alla Corte Costituzionale, la quale ha ammesso, martedì, l’esistenza di un conflitto giuridico tra il Governo e il Legislativo, però ha deciso che il documento deve continuare il suo iter. Già letta nella plenaria, la mozione andrebbe esaminata e votata, ma è ancora attesa la motivazione della CCR.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza della Romania approvato dalla Commissione Europea
La Commissione Europea ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza della Romania, parte di un ampio meccanismo europeo volto a contribuire alla ripresa economica e sociale degli stati membri dell’UE colpiti dalla pandemia. I fondi stanziati alla Romania – 29,2 miliardi di euro — rappresenteranno, in parti quasi uguali, sovvenzioni e prestiti e saranno destinati a più settori, mentre i progetti finanziati andrebbero portati a compimento entro il 2026. A fare l’annuncio sul via libera al Recovery Plan, lunedì, a Bucarest, è stata la presidente della CE, Ursula von der Leyen. Il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha affermato che l’approvazione del Piano rappresenta un momento simbolico di grande importanza per il futuro della Romania ed è il risultato di un dialogo intenso e di un processo laborioso sviluppato sotto la pressione del tempo. Ha aggiunto però che l’implementazione per tempo delle riforme è fondamentale ed ha chiesto ai responsabili di farne una priorità. I fondi stanziati tramite il PNRR saranno adoperati per investimenti, riforme nel sistema pensionistico, nel settore sanitario, istruzione, energia verde e digitalizzazione. Per la Romania, le riforme includono anche la giustizia. Altri settori inseriti nel Recovery Plan sono le finanze pubbliche e i trasporti. Ad esempio, quasi 4 miliardi di euro saranno investiti nella modernizzazione delle ferrovie, altri 2,7 miliardi nell’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati e 2 miliardi nella costruzione e modernizzazione degli ospedali.
Nuove regole di ingresso in Gran Bretagna per i cittadini dell’UE non residenti, i romeni compresi
Dal 1° ottobre, i cittadini dell’UE non residenti, compresi quelli di Romania, potranno entrare in Gran Bretagna solo in base al passaporto valido, muniti di un visto per lavoro o per motivi di studio, oppure di una prova che sono turisti. In seguito alla Brexit, le carte d’identità non sono più accettate come documenti validi per il viaggio. Secondo le informazioni comunicate dall’amministrazione di Londra, ai cittadini non residenti nel Regno Unito che non osserveranno le nuove regole sarà vietato l’accesso sul territorio britannico. I romeni inseriti nel Programma di Residenza dei Cittadini dell’UE e che sono in possesso dello status di residente potranno viaggiare nel Regno Unito in base alla carta d’identità nazionale valida, fino al 31 dicembre 2025, a patto che sia registrata quale documento di viaggio nell’account personale UK Visas and Immigration, creato in occasione della loro domanda di residenza. Secondo i dati del ministero dell’Interno britannico, oltre 850.000 romeni hanno ricevuto lo status di residenti in Gran Bretagna.