La settimana 27/08 – 02/09/2017
Riunione annua della diplomazia romena/ Scontentezze su proposte revisione leggi giustizia/ Aumentano accise carburanti/ Nuova sessione parlamentare a Bucarest
Daniela Budu, 01.09.2017, 14:30
Il presidente Klaus Iohannis ha presentato gli obiettivi della politica estera romena, nel corso dell’incontro con i capi di missoni e i consoli generali della Romania all’estero, in occasione della Riunione annua della diplomazia romena, svoltasi da martedì a venerdì. Il capo dello stato ha trasmesso ai diplomatici che si trovano nella migliore posizione per appoggiare la relazione transatlantica, e ha sottolineato che la Romania deve avere un approccio unitario nel rapporto con la Russia. Permangono le sfide e le minacce dall’est, ma anche i rischi nel vicinato sud, ha detto Klaus Iohannis davanti ai rappresentanti della diplomazia romena, ai quali ha sollecitato un impegno rapido, reponsabile e innovativo. Il presidente ha sottolineato che lo stesso impegno serve anche per le sfide interne dell’UE, rispettivamente la Brexit e il rilancio del progetto europeo. La Romania deve contribuire attivamente al processo di riflessione sul futuro dell’UE. Serve un’Europa forte, più vicina ai suoi cittadini e con un profilo più determinato a livello mondiale, considera Klaus Iohannis: Dobbiamo stare accanto agli stati membri che si adoperano per il consolidamento dell’Unione. Più vicini saremo a questo nucleo di stati, più conteremo nel processo decisionale europeo e avremo maggiori chances di sviluppo. L’Europa ha bisogno di una capacità quanto più grande di adattamento, per poter superare le sfide attuali. Gli strumenti di questo adattamento vanno concepiti di modo che sia evitata una crescita ancora maggiore delle differenze tra gli stati membri. Stando al ministro degli Esteri, Teodor Melescanu, i preparativi per il Centenario della Grande Unità, la presidenza di turno romena del Consiglio UE, nel 2019, la candidatura del Paese per un seggio di membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU e la candidatura all’OCSE costituiscono i principali punti di riferimento per i diplomatici romeni nel successivo periodo. La Romania dovrebbe assumersi maggiori responsabilità nella diplomazia economica europea e valorizzare in maniera più risoluta il potenziale di cui dispone, ha dichiarato Teodor Melescanu. Il capo della diplomazia ha parlato anche della necessità della diversificazione delle relazioni commerciali del Paese, tramite un riorientamento anche verso regioni geografiche emergenti, al fine di riconquistare mercati una volta tradizionali e aprire altri nuovi, con potenziale di crescita.
Reazioni dure da parte di varie istituzioni e nuove proteste di strada a Bucarest e in altre città, in seguito alle proposte di revisione delle leggi in materia di giustizia. I procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione hanno ammonito che alcune delle proposte del Ministero della Giustizia, tra cui il trasferimento dell’ispezione giudiziaria a questo dicastero, o la creazione di una struttura specializzata incaricata ad indagare i magistrati lederebbero l’indipendenza della giustizia e il buon funzionamento delle istituzioni nel settore, e rappresenterebbero una forma di pressione sull’attività degli inquirenti. Le principali scontentezze dei procuratori riguardano la possibilità che l’atto della giustizia sia politicizzato e le prerogative della DNA ristrette. Tra le proposte che hanno scatenato reazioni accese anche l’esclusione del presidente della Romania dalla procedura di nomina del procuratore generale e dei capi della Direzione Nazionale Anticorruzione e della Direzione per l’investigazione dei reati di criminalità organizzata e terrorismo. Attento alle reazioni chiaramente sfavorevoli degli specialisti e dell’opinione pubblica, il premier Mihai Tudose ha promesso che all’adozione del documento terrà in considerazione sia l’avviso del CSM, che la posizione dei protestatari di strada. Intanto, l’opposizione sta preparando una serie di azioni a livello parlamentare. L’USR ha annunciato che inoltrerà una mozione semplice contro il ministro della Giustizia, mentre i liberali contemplano persino una sfiducia, però stanno aspettando il momento al quale avrà le maggiori chances di successo.
Da quest’autunno aumentano le accise per benzina e gasolio, secondo quanto deciso dal governo di Bucarest. Per evitare le impennate-skock, l’accisa sarà aumentata in una prima tappa di 16 eurocentesimi/ litro dal 15 settembre, seguita da un’altra dallo stesso valore dal 1 ottobre. Stando al ministro delle Finanze, Ionut Misa, la misura sarà presa a due tappe per evitare uno shock al livello del consumo, in grado di generare impennate di prezzi, un calo automatico del consumo e danni al budget. I trasportatori criticano la decisione del governo e spiegano che si delinea una nuova tappa nera nel settore. Essi sostengono che qualsiasi eurocentesimo in più nel prezzo della benzina e del gasolio avrà un’influenza diretta sulla competitività delle compagnie romene operanti nei trasporti stradali.
Il 1 settembre, i senatori e i deputati sono tornati in aula dopo le vacanze estive. L’agenda del legislativo include in primo luogo i decreti governativi d’urgenza sulle pensioni di servizio, la limitazione dell’indennità per l’allevamento dei figli o le crescite salariali per i poliziotti. All’attenzione del Parlamento anche il ddl sulla vaccinazione obbligatoria, già adottato dal governo. Però la maggiori aspettative riguardano la nuova legge sulle pensioni, che dovrebbe essere inoltrata al dibattito entro il 1 ottobre, e il progetto sulla revisione delle leggi in materia di giustizia.