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La settimana 27/05 – 01/06/2019

Papa Francesco in Romania/ Lopposizione ha vinto le elezioni europee/ I romeni dicono no alla corruzione, sì al referendum/ Fine epoca nel PSD/ Fine stagione calcistica

La settimana 27/05 – 01/06/2019
La settimana 27/05 – 01/06/2019

, 01.06.2019, 07:00

Papa Francesco in Romania

Sono lieto di trovarmi nella vostra bella terra, a vent’anni dalla visita di San Giovanni Paolo II e mentre la Romania — per la prima volta da quando è entrata a far parte dell’Unione Europea — presiede in questo semestre il Consiglio dell’UE. Lo ha dichiarato venerdì, Papa Francesco, arrivato a Bucarest su invito del presidente Klaus Iohannis e della gerarchia cattolica di Romania. Il Sommo Pontefice ha salutato i progressi fatti dalla Romania nei tre decenni post-comunisti, però ha notato che tra i costi della transizione c’è stata anche l’emigrazione di milioni di persone e lo spopolamento dei villaggi. Egli ha reso omaggio ai sacrifici fatti dai figli e dalle figlie della Romania che arrichiscono, materialmente e spriritualmente, i Paesi in cui hanno emigrato. Dal canto suo, il presidente Iohannis ha affermato che è una grande gioia per lui dare il benvenuto al Sommo Pontefice a nome di tutti i romeni. Egli ha ringraziato la Chiesa Cattolica per l’ospitalità offerta alla diaspora romena dell’Occidente. Il capo dello stato ha evocato anche la presenza a Bucarest dell’ex Papa Giovanni Paolo II, nel 1999, quando la România è diventata il primo Paese a maggioranza ortodossa visitato da un Sommo Pontefice. L’agenda del Papa prevede anche colloqui con la premier Viorica Dăncilă, con il Patriarca Daniel e con gli altri membri del Sinodo della Chiesa Ortodossa. Sotto il motto Camminiamo insieme!”, il viaggio apostolico del Papa in Romania include il santuario francescano di Şumuleu Ciuc (centro, zona con popolazione a maggioranza ungherese), Iaşi (la maggiore città dell’est della Romania, dove vive una cospicua comunità romano-cattolica) e Blaj (centro, capitale spirituale dei greco-cattolici romeni, dove beatificherà, domenica, sette vescovi morti come martiri per la fede, durante il regime comunista.



L’opposizione ha vinto le elezioni europee

Il voto di domenica manda nel Parlamento Europeo sei formazioni politiche. Il PNL, la principale forza dell’opposizione di destra, ha ottenuto il maggior numero di voti, circa il 27%, seguito dal PSD, il principale partito della coalizione governativa, con il 23% e dall’Alleanza 2020 USR — PLUS (all’opposizione), con il 22. Manderanno rappresentanti nel Legislativo europeo anche Pro Romania, votata da circa il 6% degli elettori, l’UDMR e il PMP, entrambi con circa il 5%. Il PNL avrà 10 seggi di eurodeputati, il PSD e l’Alleanza — 8 ciascuno, mentre gli altri partiti — 2. Tra i nuovi eurodeputati romeni si annoverano nomi conosciuti della politica di Bucarest e Bruxelles, come l’ex presidente Traian Băsescu (PMP), gli ex premier Dacian Cioloş (PLUS) e Victor Ponta, oppure l’ex commissario europeo Corina Creţu (entrambi del partito Pro Romania). Sotto la soglia elettorale del 5% si sono piazzati gli altri sette partiti che hanno partecipato alle elezioni europee, inclusa l’ALDE, partner dei socialdemocratici nella coalizione governativa. All’estero, i romeni hanno fatto la fila per ore per poter votare ed hanno dato la colpa, per la cattiva organizzazione, al ministero degli Esteri, che è stato criticato con virulenza anche a Bucarest, dalla stampa, dall’opposizione e dal presidente Klaus Iohannis. La presenza alle elezioni europee è stata del 49%, la maggiore dall’adesione della Romania all’UE, 12 anni fa.



I romeni dicono no alla corruzione, sì al referendum

In contemporanea con le elezioni europee, i romeni sono stati chiamati al referendum sulla giustizia indetto dal capo dello stato. Più dell’80% di chi ha espresso il proprio parere alla consultazione popolare ha risposto di essere d’accordo con il divieto dell’amnistia e della concessione della grazia per reati di corruzione e con il divieto dell’adozione da parte del Governo di ordinanze d’urgenza su reati, penne e organizzazione giudiziaria. La partecipazione al referendum in Romania ha superato il 41%, quindi la soglia minima necessaria per la sua validazione è stata superata. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato, lunedì, che i romeni hanno dato un voto pro-europeo, in un Paese in cui “i ladri e i delinquenti stanno in prigione”.



Fine epoca nel PSD

Sconfitta alle urne, la sinistra è stata “decapitata” in tribunale. L’ex uomo forte della coalizione governativa, Liviu Dragnea, è stato incarcerato, lunedì sera, dopo che era stato condannato dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia a carcere con esecuzione per atti di corruzione. Leader del PSD (al governo) e presidente della Camera dei Deputati, Dragnea è stato condannato dall’Alta Corte a 3 anni e 6 mesi di reclusione per istigazione all’abuso d’ufficio. Nel periodo in cui era presidente del Consiglio Provinciale Teleorman (sud), ha disposto il mantenimento illegale in carica di due dipendenti della Direzione di Assistenza Sociale, nel contesto in cui non si sono mai presentate al lavoro e non hanno svolto le attività menzionate nel loro contratto di lavoro, bensì hanno prestato servizio presso la sede dell’organizzazione locale del PSD. In precedenza, Dragnea era stato condannato a due anni di carcere con sospensione per broglio elettorale al referendum del 2012 sulla rimozione dell’ex presidente Traian Băsescu. Il presidente esecutivo del PSD, la premier Viorica Dăncilă, sarà presidente ad interim del partito fino al congresso straordinario. Anche se è considerata molto vicina a Dragnea, lei ha recuperato al vertice alcuni dei contestatari dell’ex capo del partito ed ha sostituito l’impopolare segretario generale Codrin Ştefănescu. Alla Camera dei Deputati, che continua ad essere dominata dalla maggioranza PSD-ALDE, è stato eletto un nuovo presidente — il socialdemocratico Marcel Ciolacu.



Fine stagione calcistica

Fondato e presieduto dall’ex calciatore internazionale Gheorghe Hagi, Viitorul Costanza (sud-est) ha vinto, per la prima volta, la Coppa della Romania al calcio, dopo la vittoria, in campo neutro, contro la squadra Astra Giurgiu (sud) per 2-1, nei tempi supplementari. Nel campionato, CFR Cluj (nord-ovest) ha vinto, questo mese, un nuovo titolo, il quinto nella storia e il secondo consecutivo. I calciatori di Cluj sono stati seguiti sul podio dalla FCSB (ex Steaua Bucarest) e da Viitorul.

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