La settimana 27/04 – 03/05/2014
Moldova: aboliti visti UE per passaporti biometrici/ UE-USA: il capo della diplomazia romena a conferenza Washington/ Canonizzazione Pontefici: delegazione romena in Vaticano
România Internațional, 02.05.2014, 12:34
Dal 28 aprile, i cittadini della Moldova in possesso di passaporti biometrici viaggiano senza visti nei Paesi dell’UE, tranne la Gran Bretagna, l’Irlanda e gli stati Schengen che non fanno parte dell’Unione: Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein. Dei 2,5 milioni di abitanti della Moldova, i circa 750.000 possessori di passaporti biometrici potranno viaggiare come turisti per 90 giorni al massimo. I negoziati sulla liberalizzazione dei visti tra la Moldova e l’UE sono stati avviati quasi quattro anni fa, poco dopo l’arrivo dell’attuale coalizione filoeuropea al governo di Chisinau. L’abolizione dei visti è stata segnata da vari eventi, compreso un incontro simbolico tra il premier romeno Victor Ponta e il collega moldavo Iurie Leanca al confine tra i due stati. Bucarest ha ribadito il sostegno al percorso europeo della Moldova, che auspica di entrare a far parte dell’Unione nel 2019, quando la Romania avrà, in prima, la presidenza di turno. Al di là di questo appoggio incondizionato, le autorità di Bucarest e Chisinau devono individuare anche le vie di cooperazione in materia di sicurezza, imposta dal peggioramento della situazione in Ucraina e del clima di sicurezza nella regione, come ha spiegato il premier Victor Ponta. Da parte sua, Iurie Leanca ha espresso la gratitudine alla Romania per il costante appoggio al percorso europeo della Moldova, evocando anche l’importanza di portare a termine i progetti infrastrutturali ed energetici comuni.
In visita di due giorni a Washington, il capo della diplomazia romena, Titus Corlatean, ha partecipato alla conferenza “Toward a Europe Whole and Free”. In margine alla riunione, il ministro ha incontrato autorità e congressisti, per fare il punto sulla cooperazione in materia di sicurezza e sulla situazione in Ucraina. Incontrando il segretario di stato John Kerry, Titus Corlatean ha assicurato che la Romania, membro dell’UE e della NATO, appoggia senza riserbi l’adozione di sanzioni contro la Russia, alla luce dell’escalation della situazione in Ucraina. Il capo della diplomazia romena ha spiegato che le sanzioni dell’Occidente vanno accompagnate da una solida presenza militare della NATO nell’est europeo. Incontrando a Bucarest Frank Rose, viceassistente per la politica spaziale e difesa del segretario di stato americano, il presidente Traian Basescu ha espresso la preoccupazione per il peggioramento della situazione nella zona del Mar Nero e per le eventuali conseguenze per la Romania e la NATO. Traian Basescu ha dichiarato che la Romania non esiterà di assumersi le dovute responsabilità europee ed euroatlantiche nel garantire la sicurezza propria e degli alleati, ma anche le sanzioni necessarie contro la Russia, alla luce del complesso contesto regionale, segnato dagli sviluppi in Ucraina.
Alla canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, la Romania è stata rappresentata da una delegazione di cui hanno fatto parte il ministro con delega per i romeni nel mondo, Bogdan Stanoevici, il segretario di stato per i Culti, Victor Opaschi, e il ministro della Salute, Nicolae Banicioiu. Presenti vescovi cattolici e greco-cattolici di Romania, rappresentanti di diocesi ed eparchie, accanto a numerosi fedeli. La Chiesa Ortodossa Romena è stata rappresentata dall’Arcivescovo Iosif, Metropolita per l’Europa Occidentale e Meridionale, accanto al Mons. Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia. Sia Giovanni XXIII che Giovanni Paolo II hanno visitato Bucarest: Papa Roncalli nel 1930 e 1932, quando era in missione diplomatica nella confinante Bulgaria, mentre Giovanni Paolo II durante la sua storica visita dal 7 al 9 maggio 1999, compiendo il primo viaggio di un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa. Mentre era delegato apostolico in Turchia, Angelo aiutò gli ebrei romeni deportati in Transnistria (oggi regione separatista sul territorio della Moldova), inviando aiuti nei campi di concentramento e rilasciando certificati di battesimo falsi. Inoltre, il Mons. Roncalli intervenne presso le autorità turche per consentire a una nave con ebrei romeni a bordo, partita dal porto romeno di Costanza e diretta a Gerusalemme, di attraversare le acque territoriali della Turchia. Il suo intervento salvò circa 750 ebrei romeni, di cui 250 bambini orfani. “Romania, Paese ponte tra l’Oriente e l’Occidente, crocevia tra l’Europa Centrale e l’Europa Orientale! Romania, che la tradizione chiama con il bel titolo di Giardino della Madonna!” Con questo commovente messaggio, Papa Giovanni Paolo II si rivolgeva ai romeni che lo hanno accolto con grande entusiamo e calore 15 anni fa, durante la sua storica visita a Bucarest.