La settimana 27/04 – 02/05/2020
Una nuova ordinanza militare in Romania, nel contesto della pandemia di coronavirus/ Misure di rilassamento delleconomia romena/ Le scuole romene riapriranno a settembre/ Siccità estrema in Romania
Leyla Cheamil, 02.05.2020, 07:00
Una nuova ordinanza militare in Romania, nel contesto della pandemia di coronavirus
In Romania, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza fino a metà maggio a causa della pandemia di coronavirus, le autorità hanno emesso, lunedì, una nuova ordinanza militare, la decima, che prevede lallentamento delle restrizioni di circolazione per le persone che hanno superato i 65 anni. Il ministro dell’Interno, Marcel Vela, ha precisato che queste persone potranno uscire di casa nelle fasce orarie 7:00 – 11:00 e 19:00 – 22:00 per fare la spesa oppure per le necessità degli animali di compagnia o domestici, per la cura dei minori o per assistenza agli anziani e ai malati. Marcel Vela ha inoltre annunciato la proroga della sospensione dei voli da e verso la Spagna per un periodo di 14 giorni, a cominciare dal 28 aprile. Prorogata anche la sospensione dei voli da e verso Austria, Belgio, Svizzera, USA, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Olanda, Turchia, Iran, Italia, Francia e Germania fino al 14 maggio compreso. Martedì, il ministro della Salute, Nelu Tătaru, ha ammonito che la Romania sta ancora andando verso il picco della pandemia di coronavirus e si aspetta che, nelle prossime due settimane, il numero dei nuovi contagi diminuisca da un giorno all’altro. Allo stesso tempo, le autorità hanno esortato i cittadini a osservare le regole imposte dallo stato di emergenza anche durante la minivacanza in occasione del 1 maggio, Festa Internazionale del Lavoro, che normalmente i romeni festeggiano all’aperto organizzando grigliate e incontri con gli amici.
Misure di rilassamento dell’economia romena
La pandemia di coronavirus che ha sconvolto le vite di tutti ha provocato un grande shock anche nell’economia romena. Tuttavia, il ministro delle Finanze, Florin Cîţu, ha dato assicurazioni che l’economia della Romania si riprenderà, perché già dal primo momento sono state prese misure atte a sostenere la capacità produttiva e che il Paese uscirà dalla crisi con una struttura dell’economia, privata e pubblica, modificata, ma più efficace e più competitiva. Tra l’altro, per le PMI è stato concepito il programma IMM Invest, volto a garantire le liquidità necessarie per lo svolgimento delle attività correnti o per investimenti, tramite l’accesso a finanziamenti garantiti dallo stato. Lanciata inizialmente il 17 aprile, però bloccata proprio nel momento della sua apertura — dopo che sono state registrate centinaia di migliaia di accessi al minuto — l’applicazione del Programma IMM Invest Romania è diventata operativa il 28 aprile. I costi del finanziamento sono sovvenzionati dallo stato al 100%, e i fondi per cui si può fare domanda sono significativi. Gli imprenditori si possono iscrivere entro la fine dell’anno e fino all’esaurimento del tetto massimo stanziato di 15 miliardi di lei (circa 3 miliardi di euro). D’altra parte, il Ministero dell’Economia ha deciso la proroga di tre mesi del periodo entro il quale i beneficiari del programma Start-Up Nation possono inoltrare le domande di pagamento / rimborso afferenti ai dossier di finanziamento accettati entro i limiti del budget, cioè entro e non oltre il 28 settembre 2020. Il Ministero ha precisato di aver adottato la decisione per controbilanciare gli effetti economici dei divieti imposti tramite la proroga dello stato di emergenza sulle piccole e medie imprese beneficiarie del programma Start-Up Nation. Arrivata già al terzo anno di funzionamento, Start-Up Nation è un’iniziativa tramite cui lo stato appoggia gli investitori all’inizio dei loro affari. Uno dei primi settori dell’economia gravemente colpiti dalla pandemia di coronavirus è il turismo. Perciò, il ministro dell’Economia, Virgil Popescu, ha dichiarato che questo settore sarà prioritario quest’estate e che i romeni si sentiranno in sicurezza nel loro Paese. Ha inoltre aggiunto che si saranno pacchetti di sostegno alle PMI operanti nel settore turistico e che il settore dell’accoglienza sarà aiutato a rispettare le nuove esigenze che verranno imposte dal Ministero della Salute.
Le scuole romene riapriranno a settembre
La pandemia di COVID-19 ha determinato le autorità romene a decidere la chiusura temporanea degli asili, delle scuole e delle università l’11 marzo scorso, per limitare la diffusione del coronavirus. All’inizio di questa settimana, il capo dello stato, Klaus Iohannis, ha annunciato che resteranno chiuse e riapriranno a settembre, quando inizia il nuovo anno scolastico, e che fino allora si andrà avanti con le forme di insegnamento a distanza. La ministra dell’Istruzione, Monica Anisie, ha annunciato che le medie degli alunni saranno calcolate in base ad almeno due qualificativi o voti, non si dovranno più sostenere tesi, mentre la materia di studio non percorsa in quest’anno scolastico sarà recuperata. Tuttavia, torneranno a scuola, il 2 giugno, gli alunni degli ultimi anni, però solo per due settimane di preparazione in vista degli esami finali. Nelle università, gli studenti continueranno lo studio assistito dalla tecnologia e gli esami potranno svolgersi anche online.
Siccità estrema in Romania
E come se la pandemia di coronavirus non bastasse, la Romania si confronta adesso anche con la siccità. Ad aprile, le precipitazioni hanno appena raggiunto 7 litri per metro quadro, rispetto ad una media pluriennale di 53 litri. Non ha piovuto molto neanche nei mesi precedenti e adesso le conseguenze negative si notano nel settore agricolo. Nella maggior parte del Paese c’è una forte siccità, definita dal ministro dell’Agricoltura, Adrian Oros, come una storica. La situazione è più grave nel sud e nell’est. Attualmente, sono irrigabili solo circa 850.000 ettari, il che vuol dire che solo il 10% della superficie agricola può essere irrigata, afferma il ministro Oros. Il ministro ha dichiarato che il programma di riabilitazione di questo settore non è stato implementato in maniera adeguata ed ha esortato le persone abilitate a far ripartire gli impianti di irrigazione. Secondo il Ministero dell’Agricoltura, tre milioni di ettari delle colture piantate in autunno sono già distrutte — le più colpite sono la colza, l’orzo, il grano e la segale. Molti farmer affermano che il pane costerà di più in autunno, però le autorità sono del parere che sia troppo presto per simili affermazioni. Per venire a sostegno dei farmer, il ministero dell’Agricoltura ha annunciato la semplificazione delle procedure per coloro che vogliono assicurare le loro colture.