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La settimana 27/01 – 01/02/2020

Commemorazione dellOlocausto/ Legge sulleliminazione delle pensioni speciali/ Il PSD ha inoltrato la prima mozione di sfiducia contro il Governo liberale di Bucarest/ La posizione della Romania in merito al piano di pace americano per il Medio Oriente/

La settimana 27/01 – 01/02/2020
La settimana 27/01 – 01/02/2020

, 01.02.2020, 07:00

Commemorazione dell’Olocausto


In Polonia, si è svolta, lunedì, la cerimonia ufficiale per il 75/mo anniversario della liberazione dal campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau. Il premier romeno, Ludovic Orban, ha partecipato alla cerimonia, organizzata in occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Il primo ministro ha affermato che “la Romania, per sé stessa, ma anche come membro dellUnione Europea, promuove la tolleranza tra la gente, la non discriminazione e la pace, riconfermandosi attivamente impegnata nel preservare la memoria della Shoah”. Il presidente romeno, Klaus Iohannis, che ha partecipato la scorsa settimana, in Israele, al Forum Mondiale sullOlocausto, ha conferito, lunedì, a Bucarest, onorificenze a superstiti e a istituzioni che svolgono un ruolo determinante nella preservazione della memoria dell’Olocausto.



Legge sull’eliminazione delle pensioni speciali


Il Parlamento romeno si è riunito, da lunedì fino a mercoledì, in sessione straordinaria, avendo nell’agenda l’eliminazione delle pensioni speciali e la fiducia del Governo sull’elezione dei sindaci in due turni. La Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato, martedì, l’eliminazione delle pensioni di servizio dei parlamentari, giudici e procuratori, ma anche del personale ausiliare specializzato dei tribunali e delle procure, dei pubblici dipendenti con status speciale, dei membri del corpo diplomatico e consolare e della Corte Costituzionale, nonché del personale aeronautico. Tutte queste categorie professionali beneficiavano di pensioni che non erano calcolate in base ai contributi pagati durante l’attività lavorativa e superavano anche 15 volte il valore di una pensione media normale. Alcuni giudici dell’Alta Corte di Cassazione e il Consiglio Superiore della Magistratura hanno deciso di rivolgersi alla Corte Costituzionale. I magistrati affermano che la legge sull’eliminazione delle pensioni speciali sia contraria alla legge fondamentale e trasgredisca “brutalmente i principi dell’indipendenza e dell’inamovibilità dei giudici. La Corte Costituzionale della Romania esaminerà, il 18 marzo, le segnalazioni dell’Alta Corte e dell’Avvocato del Popolo in merito a questa legge.



Il PSD ha inoltrato la prima mozione di sfiducia contro il Governo liberale di Bucarest


Il Partito Socialdemocratico, all’opposizione, ha inoltrato, giovedì, la prima mozione di sfiducia contro il Governo liberale di Bucarest. La decisione è stata presa dopo che l’Esecutivo guidato da Ludovic Orban ha posto la fiducia sul ddl relativo all’elezione dei sindaci in due turni, circa sei mesi prima dello scrutinio. Nel testo della mozione intitolata “Il Governo Orban/PNL — la privatizzazione della democrazia romena”, si afferma che l’attuale Esecutivo debba essere allontanato sia perché cambiare il sistema elettorale alla vigilia delle elezioni trasgredisce gli standard europei, sia perché l’adozione di queste modifiche è stata fatta in modo unilaterale, senza consultazioni e dibattiti. I liberali affermano, invece, che il ritorno all’elezione dei sindaci in due turni dia loro un più di legittimità e rappresentatività. I socialdemocratici hanno inoltre affermato di aver raccolto il numero di voti necessari per far passare la mozione. In risposta, il premier Ludovic Orban dichiara di essere preparato per qualsiasi risultato del voto e che i suoi obiettivi sono di garantire un governo stabile e di vincere le prossime elezioni (amministrative e politiche).



La posizione della Romania in merito al piano di pace americano per il Medio Oriente


Qualsiasi iniziativa che mira a risolvere il conflitto israeliano-palestinese a beneficio di entrambe le parti è da salutare. Lo ha dichiarato, mercoledì, a Bucarest, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, il quale ha parlato del piano di pace per il Medio Oriente presentato martedì dal presidente degli USA, Donald Trump. Stando al ministro Aurescu, non può esistere alcuna iniziativa fattibile e durevole per la soluzione del conflitto israeliano-palestinese senza il contributo degli USA. Bogdan Aurescu track: “Questo piano proposto dagli USA rappresenta un’occasione per il rilancio degli sforzi estremamente necessari per ottenere una soluzione negoziata e fattibile al conflitto israeliano-palestinese. La Romania continuerà a sostenere una soluzione durevole a questo conflitto, basata su un accordo corretto, comprensivo e durevole, che abbia alla base la soluzione dei due stati, Israele e Palestina, che coesistano in pace e sicurezza.” Il ministro degli Esteri romeno ha aggiunto che Bucarest parteciperà attivamente al processo di consultazione avviato nell’UE, per stabilire un impegno diplomatico in vista dell’assunzione di una posizione comune e unitaria, in base al principio del diritto internazionale e del quadro giuridico conferito a livello dell’ONU.



Romania e Gran Bretagna, dopo la Brexit


La Gran Bretagna diventa il primo stato della storia a lasciare l’UE dalla sua fondazione. Nell’ambito di un incontro con i rappresentanti della comunità d’affari britannica in Romania, il premier Ludovic Orban ha affermato di sostenere i negoziati su un futuro rapporto approfondito tra l’UE e la Gran Bretagna. Dal canto suo, il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha affermato, in un’intervista ad una televisione privata, che il Regno Unito resta un partner estremamente importante, un partner strategico di rilievo per la Romania. Aurescu ha inoltre sottolineato che Bucarest è preoccupata per la situazione dei cittadini romeni che arriveranno nel Regno Unito dopo che sarà passato il periodo di transizione, motivo per cui, auspica che l’UE si assuma, in modo unitario, i negoziati con Londra sui diritti dei cittadini europei che si trovano in una situazione del genere. I romeni che vivono in Gran Bretagna possono sollecitare, entro il giugno 2021, la concessione dello status di residente, che permetterà loro di restare nel Regno Unito dopo la Brexit. La procedura è aperta a coloro che vivono in Gran Bretagna da almeno cinque anni.

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