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La settimana 26 – 31/10/2020

La seconda ondata della pandemia/ Cinque anni dallincendio nel club Colectiv/ Corruzione al vertice/ Visita del premier romeno a Parigi

La settimana 26 – 31/10/2020
La settimana 26 – 31/10/2020

, 31.10.2020, 07:00

La seconda ondata della pandemia


L’Europa è colpita dalla seconda ondata della pandemia e i leader dell’UE promettono di coordinarsi nel tentativo di contenerla. Alla fine di una videoconferenza alla quale hanno partecipato, il capo della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato che l’esecutivo comunitario finanzierà il trasferimento transfrontaliero dei malati di Covid-19 per diminuire la pressione sugli ospedali. Il presidente Klaus Iohannis ha chiesto soldi in più per la diversificazione delle fonti di acquisto dei futuri vaccini e si pronunciato per un approccio unitario di tutti i Paesi dell’Unione Europea, che permetta, tra l’altro, il riconoscimento reciproco degli esiti dei tamponi. Più stati europei hanno introdotto di nuovo la quarantena totale o parziale. Le autorità di Bucarest ammettono che la situazione si sta aggravando, ma per il momento non considerano necessario il ritorno alle restrizioni rigorose imposte la primavera scorsa. Ogni giorno, sono accertate migliaia di nuovi contagi e circa 100 malati perdono la battaglia contro il virus. Centinaia di località, con la capitale al primo posto, sono passate allo scenario rosso che presuppone l’obbligo di indossare la mascherina all’interno e all’esterno, lezioni esclusivamente online, la chiusura di ristoranti, bar, club e sale da spettacolo. I reparti di terapia intensiva si trovano sotto un’enorme pressione, motivo per cui le autorità hanno deciso di estendere quelli esistenti e di creare altri nuove. Inoltre, il governo ha introdotto nuove regole per quanto riguarda i malati con forme leggere e gli asintomatici e assumerà senza concorso 200 giovani medici specializzati in terapia intensiva, pronto soccorso, pneumologia, malattie infettive, epidemiologia e radiologia.



Cinque anni dall’incendio nel club Colectiv


Ricorrono cinque anni dal tragico incendio scoppiato nel club Colectiv di Bucarest, in cui hanno perso la vita 65 giovani che erano venuti a un concerto rock. Altri 150 giovani continuano ad avere bisogno di cure mediche. La tragedia di Colectiv è il risultato di un susseguirsi di atti delinquenziali, e il successivo atteggiamento di alcuni degli incolpati dimostra cinismo, malafede e mancanza di rispetto per le enormi sofferenze delle vittime — così la motivazione del tribunale di primo grado che ha emesso sentenze per un numero totale di 115 anni di carcere in questo fascicolo. I condannati sono i padroni del club e della compagnia che ha organizzato lo spettacolo pirotecnico, all’origine dell’incendio, i vigili del fuoco che avevano verificato il club e, non in ultimo, l’allora sindaco del rione in cui si trovava il club, per abuso d’ufficio. Nessun impedimento morale o — fatto ancora più grave – legislativo ha fermato la candidatura di successo di quest’ultimo alla carica di sindaco del rione vicino a quello che gestiva nel 2015. Poco dopo l’incendio, egli aveva rassegnato le dimissioni, promettendo che non sarebbe mai più tornato alla politica. L’incompetenza e la corruzione amministrativa hanno creato la combinazione letale nel caso Colectiv. La gente l’ha capito ed è scesa in piazza a decine di migliaia, provocando le dimissioni del governo socialdemocratico dell’epoca. Tuttavia, restano valide e dolorose le parole del capo della Chiesa cattolica di Romania, il Mons. Robu, il primo leader religioso che si è recato al luogo dell’incendio. Dovremmo vergognarci tutti, i Governi, le istituzioni dello stato, e le chiese, per non aver cambiato nulla nel nostro Paese in 25 anni”. E aggiungeva: Credo che non abbiamo lavorato abbastanza in questi 25 anni, noi, le chiese, nel nostro modo di pensare, di agire, perché accettiamo molto facilmente la corruzione, la bugia, la furberia e tutto questo ci sembra un nonnulla, però vedete che queste circostanze possono essere criminali”.



Corruzione al vertice


L’ex presidente liberale della Camera dei Deputati di Bucarest, Bogdan Olteanu, è stato condannato giovedì, in via definitiva, a cinque anni di carcere con esecuzione, per traffico d’influenza in un fascicolo in cui è accusato di aver ricevuto un milione di euro da un imprenditore. Olteanu è stato anche vicegovernatore della Banca Centrale. E’ il terzo capo dei deputati romeni a scontare una pena al carcere per atti di corruzione, dopo i socialdemocratici Adrian Năstase e Liviu Dragnea. D’altra parte, i deputati hanno approvato, con una maggioranza sorprendente tenuto conto dei precedenti momenti simili, la sollecitazione della DNA di approvazione dell’avvio dell’inchiesta penale nei confronti del loro collega Nicolae Bănicioiu (del partito di sinistra Pro Romania), accusato di traffico d’influenza e presa di tangenti in forma continuata.



Visita del premier romeno a Parigi


Il premier romeno, Ludovic Orban, e quello francese, Jean Castex, hanno firmato, lunedì, a Parigi, una nuova road map aggiornata relativa al Partenariato strategico tra i loro Paesi. In base ad essa, la cooperazione diventerà più organizzata, più ambiziosa e più adatta a rispondere alle sfide che decorrono dalla crisi provocata dal Covid-19, auspicano i capi dei due governi. La road map stabilisce le principali coordinate della collaborazione bilaterale nei prossimi quattro anni in settori quali l’energia nucleare, la difesa, le telecomunicazioni, l’agricoltura o la salute. Tra l’altro, la Francia s’implicherà nello sviluppo della capacità della Romania di produrre energia nucleare, dopo che, a inizio mese, la Romania e gli USA hanno firmato un accordo per la costruzione di due nuovi reattori. Il capo del governo di Bucarest ha svolto colloqui, nella capitale francese, anche con i presidenti dell’Assemblea Nazionale e del Senato ed ha partecipato al Consiglio dellOrganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. I membri del consiglio OCSE hanno affermato che ha Romania ha raggiunto il livello di preparazione necessario per l’avvio dei negoziati di adesione all’organizzazione. La qualità di membro dell’OCSE è una tappa strategica per la Romania, ha sottolineato il capo del governo romeno.

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