La settimana 26/08 – 01/09/2018
La riunione annua della diplomazia romena/ La peste suina si diffonde in Romania/ La Giornata della Lingua Romena – 31 agosto/ Moldova – 27 anni di indipendenza/ Il Cervo dOro a 50 anni/ La Romania, senza squadre di calcio nelle competizioni europee
Daniela Budu, 31.08.2018, 19:00
A Bucarest si è svolta, i giorni scorsi, la riunione annua della diplomazia romena in un contesto speciale tenuto conto che quest’anno è l’anno del Centenario della Grande Unità. Tra i principali temi in dibattito: la presidenza romena del Consiglio UE, nella prima metà dell’anno prossimo. Rivolgendosi ai partecipanti alla riunione, il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato che auspica che la Romania possa esercitare una presidenza efficace del Consiglio UE, azione in seguito alla quale il nostro Paese avrà da guadagnare nei rapporti con le istituzioni europee, con gli stati membri dell’UE e con i partner esterni. Presente alla riunione, il ministro con delega agli affari europei, Victor Negrescu, ha chiesto il sostegno dei rappresentanti del corpo diplomatico affinché l’esercitazione di questo mandato sia un successo per la Romania. Victor Negrescu: “Ci prepariamo insistentemente per questo processo e non ci sono rischi che la Romania non assuma questo mandato di presidenza. Ricoprirà questa presidenza e sono convinto che può essere un mandato di successo, tramite il coinvolgimento e l’impegno di tutti e, ovviamente, contiamo in tal senso sul vostro appoggio, ma non possiamo considerare questo momento privo di sfide. Ci sono opportunità di cui abbiamo parlato e di cui se ne parlerà, però ci sono anche moltissime sfide, per la Romania come Paese, ma soprattutto per l’Unione Europea, come la Brexit, il futuro bilancio europeo, le elezioni per il Parlamento Europeo o il dibattito sul futuro dell’Unione Europea.” La riunione annua della diplomazia romena rappresenta una piattaforma di dibattito sulle priorità della Romania alla luce delle evoluzioni internazionali. Quest’anno ospite speciale è stato il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas.
Con circa 800 focolai di peste suina africana confermati in un quarto dei distretti del sud-est e del nord-ovest, la Romania prende misure per fermare la diffusione della più grave malattia degli animali dopo la Seconda Guerra Mondiale. La più dura misura riguarda l’eutanasia di tutti i maiali delle zone in cui è stata confermata la presenza del virus, processo che attualmente è in pieno svolgimento. Sono stati introdotti controlli stradali per individuare i tentativi di trasportare fuori dal perimetro animali malati o loro prodotti e si è deciso di permettere la caccia ai cinghiali e agli sciacalli del Delta del Danubio, portatori del virus. Malgrado queste misure, la malattia si diffonde rapidamente, perché non esistono cure o vaccini — dicono le autorità. Il presidente Klaus Iohannis, il quale ha chiesto che siano pagati risarcimenti alle persone colpite il prima possibile, è del parere che, a causa del modo difettoso in cui è stata gestita questa situazione di crisi, i produttori romeni sono stati spinti sull’orlo del fallimento. Il ministro dell’Agricoltura, Petre Daea, ha assicurato che i proprietari degli animali abbattuti saranno rimborsati.
La Giornata della Lingua Romena è celebrata dalle autorità e dalle istituzioni pubbliche, dalle rappresentanze diplomatiche e dagli istituti culturali romeni all’estero, tramite l’organizzazione di programmi ed eventi culturali ed educativi a carattere evocatore o scientifico dedicati alla lingua. Le rappresentanze dell’Istituto Culturale Romeno all’estero hanno organizzato una serie di eventi dedicati alla lingua romena, presso le sedi degli istituti, oppure in collaborazione con importanti partner culturali locali. La maggior parte dei progetti si svolgono intorno alla data del 31 agosto, dichiarata, nel 2013, la Giornata della Lingua Romena — celebrata pure nella confinante Moldova (repubblica ex-sovietica, a maggioranza romenofona).
La Moldova ha celebrato la Giornata dell’Indipendenza, sullo sfondo di alcune proteste dell’opposizione e dell’evacuazione forzata, a Chişinău, di un gruppo di manifestanti. Il 27 agosto 1991, sulla carta dell’Europa compariva un nuovo stato, la Moldova, creato su una parte dei territori romeni orientali che la Russia sovietica si era annessa con la forza nel 1940. La Romania, convalescente dopo il comunismo, è stato il primo Paese a riconoscere la nuova repubblica. Ora, dopo 27 anni, la Romania, Paese membro dell’UE e della NATO, è il più accanito sostenitore dell’integrazione europea del piccolo stato confinante, a maggioranza romenofona, in accordo con le aspirazioni dichiarate delle autorità di Chişinău.
La Romania organizza nuovamente, a Braşov (centro), dopo un’interruzione di nove anni, il Festival Internazionale Il Cervo d’Oro”, dal 29 agosto al 2 settembre 2018. Il Festival ha debuttato nel 1968 ed ha avuto 17 edizioni che hanno visto partecipare star internazionali quali Diana Ross, Julio Iglesias, Dalida, Tom Jones, Vaya con Dios, Coolio, Christina Aguilera, Ricky Martin, Toto Cutugno, Ray Charles, Pink, UB 40, Scorpions e tanti altri nomi importanti dell’industria musicale. La struttura dell’evento è speciale nell’anno del Centenario della Romania e del semicentenario del “Cervo d’Oro”, dicono gli organizzatori: include un galà anniversario, due giorni di concorso, un galà del festival, lo spettacolo “Romania Centenario” ed altri eventi. Quest’anno sono in gara 18 concorrenti di 15 Paesi, di cui tre sono romeni.
La Romania non sarà rappresentata nelle competizioni continentali di calcio dopo che la squadra campione CFR Cluj (nord-ovest) e la vicecampione FCSB (l’ex Steaua Bucarest), hanno fallito nel qualificarsi nei gruppi di Europa League. La CFR ha perso entrambe le partite contro la squadra campione del Lussemburgo, Dudelange, per 0-2 in trasferta e per 2-3, giovedì sera, in casa. I bucarestini della FCSB hanno vinto la partita di ritorno in casa contro gli austriaci della Rapid Vienna, per 2-1, ma non è bastato per la qualificazione, perché avevano perso la partita di andata per 3-1.