La settimana 26/04 – 01/05/2021
La vaccinazione – “lunica via per porre fine alla pandemia/ Colloqui sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza/ Protezione per i lavoratori romeni allestero/ Consiglio Supremo di Difesa – colloqui sul Mar Nero e sullAfghanistan
Daniela Budu, 01.05.2021, 07:00
La vaccinazione — “l’unica via per porre fine alla pandemia”
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha esortato nuovamente la popolazione, martedì, a vaccinarsi, affermando che è l’unica via per porre fine alla pandemia. La vaccinazione di un numero significativo di romeni vuol dire la rimozione delle restrizioni e il ritorno alla normalità — ha dichiarato il capo dello stato. Dal canto suo, il premier Florin Cîţu ha ribadito che il Governo si propone cinque milioni i romeni vaccinati entro il 1° giugno e da quel momento in poi si potrà parlare diversamente del ritorno alla normalità: “Per noi non c’è un’altra via. L’unica soluzione, se vogliamo andare di nuovo ai concerti, partecipare a eventi in famiglia, andare in vacanza all’estero o in Romania, se vogliamo andare al ristorante, fare tutte le cose che facevamo prima, andare al cinema, a teatro, è vaccinarci. Questa campagna d’immunizzazione è per la vita, per noi, per tornare alla normalità”. Il Comitato interministeriale per il ripristino della normalità a cominciare dal 1° giugno 2021 ha avuto una seduta in cui ha sottolineato la necessità dell’adattamento delle misure di allentamento graduale delle restrizioni alle peculiarità di ciascun settore di attività. Il gruppo ha inoltre discusso della riapertura progressiva dell’industria dell’accoglienza, man mano che la campagna vaccinale va avanti. Nel frattempo, nel Paese sono stati aperti più centri di vaccinazione in modalità drive-through e seguiranno altri in cui la gente si potrà vaccinare senza prenotazione. Inoltre, nel periodo 7-9 maggio sarà organizzata nella capitale una maratona della vaccinazione anti-COVID, che in altre città si è dimostrata un successo. Al momento sono attivi circa mille centri vaccinali con una capacità di oltre 120.000 persone inoculate al giorno. Intanto, l’incidenza dei nuovi contagi da COVID è diminuita in quasi tutto il Paese e questa settimana sono state rimosse alcune restrizioni. In calo è anche il numero delle persone ricoverate nelle Terapie Intensive e quello delle vittime. Oltre il 90% dei romeni che si sono ammalati dall’inizio della pandemia sono guariti.
Colloqui sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
La coalizione al governo a Bucarest ha concordato un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con progetti il cui valore ammonta a 29 miliardi di euro. Il piano sarà presentato a Bruxelles a cominciare dal 10 maggio, quando avranno luogo i negoziati finali con i rappresentanti della Commissione Europea. Il premier Florin Cîţu ha annunciato che non si rinuncerà ad alcun progetto, ma verrà diminuito il finanziamento di certi investimenti, dopo che la Romania ha ricevuto osservazioni dalla CE soprattutto per quanto riguarda i progetti relativi alle irrigazioni, all’ampliamento delle reti di gas e di autostrade. Il capo dell’esecutivo ha precisato che non ci sono problemi nei negoziati con la Commissione, però i rappresentanti europei hanno chiesto più dettagli sul piano romeno. Dal canto suo, il ministro degli investimenti e dei progetti europei, Cristian Ghinea, ha dichiarato che “i colloqui continuano su tutti i piani” e che “la Commissione ha questo tipo di dialogo con tutti gli stati membri”: “Cerchiamo di rispondere alle osservazioni della Commissione e anche le allocazioni sono state risistemate secondo le richieste. Quanto ai progetti prioritari per noi, andiamo avanti anche se al momento la Commissione ha un’opinione diversa”, ha affermato Cristian Ghinea. Secondo il ministro, più Paesi dovrebbero inoltrare i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza dopo il 30 aprile, la scadenza stabilita dalla Commissione. Da parte della Commissione Europea, la vicepresidente Margrethe Vestager ha annunciato di aver avuto un incontro costruttivo” col ministro romeno sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, assicurando che sono stati fatti progressi”.
Protezione per i lavoratori romeni all’estero
Dietro proposta del Ministero del Lavoro, il Governo di Bucarest ha adottato un’ordinanza d’urgenza che proteggerà di più i romeni che lavorano all’estero. L’atto normativo prevede nuovi obblighi per gli operatori di collocamento di manodopera all’estero e per i fornitori di servizi del genere, per una maggiore protezione dei cittadini romeni. Si tratta della prestazione gratuità di attività di mediazione per i romeni in vista dell’assunzione all’estero e della firma dei contratti redatti anche in lingua romena. In più, il contratto va messo a disposizione del lavoratore romeno prima della sua partenza dal Paese. La ministra del Lavoro, Raluca Turcan, ha ricordato che anche i trasportatori devono osservare alcune norme: “Le agenzie di trasporto devono raggruppare i romeni che vanno a lavorare all’estero a seconda del posto di lavoro che scelgono. Se trasportano dipendenti per un certo Paese, dovranno lasciarli al punto di destinazione indicato dal datore di lavoro”. L’atto normativo approvato dall’esecutivo di Bucarest inasprisce le sanzioni applicate in caso di inosservanza della legge.
Consiglio Supremo di Difesa — colloqui sul Mar Nero e sull’Afghanistan
La Romania ritirerà le sue truppe dall’Afghanistan in maniera coordinata con gli altri membri della NATO, a cominciare dal 1° maggio 2021. Tutti e 615 i militari e le 80 tonnellate di materiali ed elementi logistici saranno ritirati con aerei militari nazionali o della coalizione. Lo ha reso pubblico l’Amministrazione Presidenziale alla fine della seduta di martedì del Consiglio Supremo di Difesa. Il ritiro sarà fatto a tappe e si svolgerà nei prossimi mesi. Nella missione antiterroristica in Afghanistan, inaugurata poco dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 negli USA, 27 militari romeni hanno perso la vita. Durante la seduta del Consiglio Supremo di Difesa è stato deciso che, a livello della NATO, la Romania continuerà a promuovere azioni volte a portare al consolidamento della posizione alleata nel Paese e nella regione, in modo responsabile e in conformità al diritto internazionale. In più, preoccupata a causa del recente dispiegamento di truppe russe al confine orientale dell’Ucraina, la Romania è interessata alla soluzione dei conflitti prolungati nella zona del Mar Nero e il Ministero degli Esteri di Bucarest ha avviato in tal senso alcune iniziative a livello dell’UE — si precisa nel comunicato dell’Amministrazione Presidenziale.