La settimana 26/01-01/02/2014
Maltempo: emergenza neve/Corruzione: condannati ex ministri/Codice Penale: il pres. chiede ordinanza durgenza per modifica/Economia: prosegue missione congiunta FMI-CE-BM a Bucarest/Incidente aereo: le indagini continuano
România Internațional, 31.01.2014, 14:00
La Romania è stata per tutta la settimana alle prese con le bufere di neve, seguite dal gelo, le autorità istituendo lo stato di allerta in alcune province dell’est e sud-est del Paese. Le forze civili e militari sono state potenziate in queste province per provvedere alla soluzione dei problemi provocati dalle intemperie. Stando all’Ispettorato per Situazioni di Emergenza, centinaia di località sono state o sono ancora alle prese con le massicce nevicate e il forte vento. Chiuse temporaneamente le autostrade e diverse strade nazionali e le scuole nella capitale Bucarest e in certe province del sud-est. Sono scattate anche restrizioni di velocità sui binari, centinaia di treni essendo cancellati e altri registrando ritardi.
L’ex ministro dei Trasporti romeno, il liberale Relu Fenechiu, è stato condannato in via definitiva, questa settimana, dall’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, a 5 anni di reclusione con esecuzione per corruzione. Fenechiu è accusato di aver venduto ad una compagnia energetica statale trasformatori e interuttori di senconda mano, prodotti negli anni ’70, come prodotti nuovi. I danni totali ammonterebbero ad oltre 7.500.000 lei, pari a circa 1,7 milioni di euro. Sempre a 5 anni con esecuzione è stata condannata anche l’ex ministro democratico-liberale della Gioventù e dello Sport, del periodo 2008-2009, Monica Iacob Ridzi. La Ridzi è stata trovata colpevole di abuso d’ufficio nell’organizzazione delle manifestazioni per la Festa dei Giovani del 2 maggio 2009. L’ex ministro avrebbe deciso di attribuire illegalmente a certe ditte private contratti di prestazioni servizi. Poi, dopo l’avvio delle indagini, la Ridzi sarebbe intervenuta per far cancellare dai computer del Ministero dati informatici e files rilevanti per l’accertamento della verità sulle manifestazioni per la Festa dei Giovani. La sentenza nei suoi confronti non è definitiva e può essere attaccata.
Il presidente romeno, Traian Basescu, ha chiesto al premier Victor Ponta l’adozione, nel Governo, di un’ordinanza d’urgenza per la modifica del nuovo Codice di Procedura Penale, che deve entrare in vigore dal 1 febbraio, in concomitanza con il Codice Penale. Certi provvedimenti, afferma il capo dello stato, come l’uso delle tecniche per le intercettazioni dei potenziali delinquenti solo dopo previa notifica, sono atti a creare disfunzionalità nel sistema giudiziario. In risposta, il premier ha chiesto al capo dello stato di assumersi pubblicamente la responsabilità per aver promulgato i rispettivi Codici ed ha annunciato che il ministro della Giustizia farà proposte di modifica al Governo, che saranno discusse la prossima settimana. La modifica del Codice Penale e del Codice di Procedura Penale è stata inoltre chiesta dalla Direzione Nazionale Anticorruzione e dal Consiglio Superiore della Magistratura. I due codici sono stati adottati nel 2009 tramite la fiducia del Governo presieduto dal democratico-liberale Emil Boc nel Parlamento.
La delegazione congiunta del Fmi, della Commissione Europea e della Banca Mondiale, in vista di valutazione, a Bucarest, dell’accordo di tipo preventivo concluso con la Romania lo scorso autunno, hanno discusso, questa settimana, con il premier Victor Ponta e con altri alti esponenti romeni e rappresentanti dei sindacati. Sull’agenda della visita, che si concluderà il 5 febbraio, le priorità delle riforme economiche e il quadro legislativo con impatto sull’economia. Il premier ha annunciato che il Governo non può rinunciare all’introduzione dell’accisa supplementare di 7 eurocentesimi sui carburanti e che il capo dello stato, che si è detto contrario, ne è stato informato. L’introduzione dell’accisa potrebbe essere rinviata di altri tre mesi, fino a luglio, ma solo per il gasolio, ha precisato Victor Ponta.
Continuano le indagini sulla sciagura aerea avvenuta il 20 gennaio nei Carpazi Occidentali. L’aereo, con a bordo un’equipe di medici, è stato costretto all’atterraggio in una zona montuosa isolata, ad oltre 1.400 metri. I 7 passeggeri del velivolo precipitato sono sopravissuti all’incidente, ma due sono morti prima di essere trovati dalle equipe di pronto soccorso, dopo ben 6 ore. In seguito alle critiche mosse nei suoi confronti per le tarde operazioni di salvataggio, il ministro dell’Interno, Radu Stroe, si è dimesso. Al ministro liberale è stata rimproverata non solo la pessima organizzazione delle operazioni di salvataggio, ma anche le dichiarazioni prive di diplomazia per cui ulteriormente ha chiesto scusa.
Il Ministero degli Esteri romeno ha dichiarato di seguire attentamente gli svliuppi in Ucraina e di monitorare la situazione dei membri della comunità romena, concentrata nell’ovest del Paese. Finora, non sono state segnalate situazioni di rischio per i romeni in Ucraina. Lo ha precisato la diplomazia di Bucarest, la quale si pronuncia per il dialogo come modalità di soluzione della crisi e sottolinea che resta impegnata attivamente nei dibatitti sul tema della crisi in Ucraina nelle istituzioni europee ed euroatlantiche. L’Ucraina si sta confrontando con una crisi politica senza precedenti dopo il rifiuto dell’amministrazione di Ianukovici di firmare, lo scorso novembre, gli Accordi di Associazione e Libero Scambio con l’Ue, preferendo l’avvicinamento alla Russia. Il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, ha chiesto la cessazione delle violenze e degli atti di intimidazione, pronunciandosi per un dialogo reale tra la Maggioranza e l’Opposizione.