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La settimana 25/02 – 02/03/2019

Proteste dei magistrati in Romania/ Lex capo della DNA romena, favorita per la carica di capo della futura Procura Europea/ Raccomandazioni della CE per la Romania/ Il presidente romeno, Klaus Iohannis, in Slovacchia, al vertice del Formato Bucarest 9

La settimana 25/02 – 02/03/2019
La settimana 25/02 – 02/03/2019

, 02.03.2019, 07:00

Proteste dei magistrati in Romania


Proteste senza precedenti dei magistrati, dei procuratori e dei giudici di Romania dopo l’adozione da parte del governo di una nuova ordinanza d’urgenza che modifica le leggi sulla giustizia. L’attività di più procure è stata sospesa, questa settimana, in segno di protesta. Anche la DIICOT, la procura che indaga i reati di terrorismo e criminalità organizzata, ha deciso, per la prima volta, di sospendere la sua attività, nel periodo 26 febbraio – 8 marzo, quando saranno risolte solo le emergenze. Pure i giudici del Tribunale di Bucarest hanno sospeso l’attività fino al 7 marzo, in segno di protesta, e tutti i fascicoli in attesa del giudizio dei complessi giudicanti, tranne i casi urgenti, sono stati rinviati. I magistrati chiedono che sia abrogata l’Ordinanza 7 e misure per la sospensione dell’attività della Sezione di indagine sui reati commessi nella giustizia fino alla pubblicazione della decisione della Corte di Giustizia dell’UE sulle contestazioni relative a questa sezione speciale. Nel frattempo, il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ha reso pubblico di aver elaborato una nuova ordinanza d’urgenza in cui saranno abrogati più provvedimenti dell’Ordinanza 7 che ha destato un’ondata di proteste. Le modifiche riguardano l’abrogazione dell’articolo che prevede che i giudici, oltre ai procuratori, possano diventare procuratori con alte cariche.



L’ex capo della DNA in Romania, favorita per la carica di capo della futura Procura Europea


L’ex capo della Direzione Nazionale Anticorruzione di Romania, Laura Codruţa Kovesi, ha ottenuto il maggior numero di voti dopo i colloqui presso la Commissione per le libertà civili (LIBE) del legislativo comunitario, in vista della sua nomina nella carica di procuratore capo della futura Procura Europea. Aveva ottenuto in precedenza lo stesso risultato anche nella Commissione per il controllo dei bilanci (CONT). Ai successivi posti si sono piazzati il francese Jean-François Bohnert e il tedesco Andres Ritter. Laura Codruţa Kovesi afferma che il voto nel PE non è solo una vittoria personale: Questo voto non è solo per me, questo voto è per tutto il sistema giudiziario romeno. Questo voto è per tutti i cittadini di Romania che negli ultimi anni hanno sostenuto la lotta alla corruzione e lo stato di diritto. È un voto per tutti i procuratori e i giudici d’Europa che lavorano sotto pressione. Non ho avuto il sostegno del governo di Bucarest, non l’ho neanche chiesto, non lo aspettavo e non lo aspetto”. A Bucarest, l’opposizione parlamentare di destra ha salutato i notevoli successi dell’ex capo della DNA ed ha criticato la coalizione al potere PSD-ALDE, affermando che “ha tradito la Romania” ed “ha promosso una campagna di denigrazione” della candidata romena. Il voto contrario degli eurodeputati PSD e ALDE e le reazioni del potere di sinistra di Bucarest sono concludenti. Il senatore PSD Claudiu Manda ha dichiarato che gli eurodeputati socialdemocratici hanno votato contro la nomina di Laura Codruţa Kovesi alla direzione della Procura Europea, sostenendo che avesse commesso abusi alla DNA. Il futuro procuratore-capo della Procura Europea sarà nominato in seguito ai negoziati tra il Legislativo comunitario e il Consiglio degli stati membri.



Raccomandazioni della Commissione Europea per la Romania


L’economia romena si confronta con notevoli rischi, ammonisce la Commissione Europea nel rapporto semestrale relativo a ogni Paese membro. Nel documento reso pubblico mercoledì, l’Esecutivo comunitario precisa, tra l’altro, che l’Ordinanza d’urgenza 114 del Governo, ma anche una legge adottata nel Parlamento che limita retroattivamente gli interessi per i crediti ipotecari rischia di minacciare il funzionamento normale del settore finanziario. Nel rapporto della Commissione Europea si rileva inoltre che le misure contenute nell’Ordinanza d’urgenza 114 indeboliscono fortemente il II Pilastro delle pensioni con gestione privata. Le misure, dicono gli specialisti dell’UE, hanno effetti negativi sulle future pensioni dei romeni, sul mercato di capitale e danneggeranno gli investimenti futuri, aumenteranno l’incertezza, rendendo l’economia romena meno attraente sia per gli investitori romeni, che per quelli stranieri. I rischi per l’economia romena derivano anche dall’aumento del deficit di conto corrente, come pure dall’aumento dei costi con la manodopera, in seguito alla crescita dello stipendio minimo e dei salari dei pubblici dipendenti. La Commissione Europea attira l’attenzione anche sugli scarsi risultati ottenuti nei settori istruzione e ricerca. Nella sua analisi, l’Esecutivo comunitario sottolinea la necessità di promuovere gli investimenti, di seguire politiche fiscali e di bilancio responsabili e di applicare riforme bene elaborate.



Il presidente romeno, Klaus Iohannis, in Slovacchia, al vertice del Formato Bucarest 9


Il presidente Klaus Iohannis ha sostenuto, a Kosice, in Slovacchia, la necessità di una presenza più consistente della NATO nel Mar Nero, al vertice del Format Bucarest 9, di cui fanno parte stati membri dell’Unione Europea e della NATO del fianco est dell’Alleanza. I leader dei 9 hanno convenuto, nella Dichiarazione finale, che l’UE e la NATO sono più forti insieme. I colloqui ai quali ha partecipato anche il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, hanno avuto in primo piano gli sviluppi della sicurezza nel vicinato orientale e nella regione del Mar Nero. Klaus Iohannis si è detto preoccupato a causa degli sviluppi nella regione del Mar Nero, nel contesto in cui la Russia continua a minacciare la stabilità della regione. Egli ha sottolineato che gli sviluppi in questa regione rilevano la necessità che gli stati alleati si impegnino di più per una difesa più forte: terrestre, aerea e marittima. Il presidente Iohannis ha detto che bisogna concedere più sostegno anche ai partner NATO dell’Est, come l’Ucraina o la Georgia, per aumentare la loro capacità di difesa di fronte a ogni tipo di minaccia, militare, cibernetica o semplicemente propagandistica. Lanciato su iniziativa dei capi di stato di Romania e Polonia, il Formato B9 ha avuto un primo vertice in novembre 2015, a Bucarest, e un secondo a Varsavia, in giugno 2018.

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