La settimana 23 – 29/08/2021
Covid-19: Romania, quarta onda della pandemia/ Aghhanistan: Romania, decisioni del Consiglio Supremo di Difesa/ Moldova: il presidente romeno, Klaus Iohannis, alle manifestazioni per 30/o anniversario indipendenza Stato confinante
Leyla Cheamil, 28.08.2021, 08:00
In Romania, i contagi dal coronavirus salgono da un giorno all’altro, soprattutto nella capitale Bucarest, che si piazza al primo posto come numero di nuovi casi di infezione. Giovedì, le autorità hanno riferito quasi mille nuovi contagi, per la prima volta da metà maggio. Oltre l’80% dei casi sono rilevati tra le persone non vaccinate. Per incoraggiare la gente ad accettare il siero anti-covid, il Governo ha approvato un decreto che consente alle persone anziane, non trasportabili o difficilmente trasportabili, di essere vaccinate a casa dal medico di base. Le autorità sono impegnate a fronteggiare la quarta ondata della pandemia, davanti alla quale i più vulnerabili sono i bambini. In vista dell’inizio dell’anno scolatico dal 13 settembre, il presidente Klaus Iohannis si è appellato nuovamente ai genitori e agli insegnanti a vaccinarsi. In una dichiarazione al termine di un incontro con i ministri della Salute e dell’Istruzione, il capo dello stato ha sottolineato quanto sia importante che la didattica si svolga il più a lungo possibile in presenza, aggiungendo che l’istruzione online non può sostituire la forma classica se non come soluzione temporanea. Il capo dello stato ha sollecitato in primo luogo ai Ministeri dell’istruzioe e della Salute, come anche alle autorità locali, di collaborare per applicare velocemente tutte le misure in grado di garantire la sicurezza degli alunni e del corpo insegnante.
L’Esercito romeno invierà 200 militari per l’evacuazione e il trasferimento dei cittadini afghani che hanno lavorato per le missioni della NATO in Afghanistan. I militari romeni parteciperanno all’operazione a partire da agosto, per un periodo di sei mesi al massimo. Lo ha deciso mercoledì il Consiglio Supremo di Difesa, che ha fissato anche le pratiche per portare in Romania giornalisti, attivisti per i diritti dell’uomo o magistrati afghani, in pericolo dopo la presa di potere dei talebani. Un comunicato della Presidenza precisa che l’operazione della NATO consisterà, in linea di principio, nel trasferimento dei cittadini afgani dalle basi temporanee di Kuwait e Qatar in quelle create sul territorio degli stati alleati, dove vengono assicurati i servizi essenziali. Per la Romania, il cambiamento di regime in Afghanistan può avere delle conseguenze in materia di sicurezza, a causa dei pericoli rappresentati dall’estremismo, dal terrorismo, dal traffico di droga e armi o dalla migrazione illegale, puntualizza il comunicato della Presidenza. A questo punto, Bucarest prenderà le misure necessarie e resterà fermamente impegnata nella difesa degli interessi nazionali e dei cittadini romeni e, in ugual misura, parteciperà in modo solidale, accanto ai suoi partner e alleati, agli sforzi internazionali per superare questa crisi. Circa 40 cittadini romeni che hanno lavorato in Afghanistan per compagnie private o per organizzazioni internazionali, e che hanno richiesto di lasciare il Paese, sono stati evacuati da Kabul a bordo di un aereo militare romeno o di voli militari di altri stati membri della NATO.
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, insieme agli omologhi dell’Ucraina, Volodimir Zelenski, e della Polonia, Andrzej Duda, hanno partecipato ieri a Chisinau alle festività dedicate al 30/o anniversario dell’indipendenza della Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona). La proclamazione dell’indipendenza dall’Unione sovietica, alla quale è stata annessa con la forza nel 1940, è avvenuta il 27 agosto 1991, nel contesto di ampi movimenti che hanno interessato tutti gli stati membri dell’ex impero sovietico. Martedì è stata celebrata la Giornata dell’indipendenza dell’Ucraina, alla quale ha partecipato anche la presidente filo-occidentale moldava, Maia Sandu. Le relazioni della Moldova con i Paesi confinanti sono stati rinvigoriti dopo la sua vittoria alle presidenziali dello scorso anno e dopo la rimozione dal potere dei socialisti filorussi in seguito alle elezioni svoltesi quest’anno a luglio. Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha fatto una visita a Chisinau a fine dicembre, subito dopo l’investitura di Maia Sandu nella massima carica. La visita è stata seguita da parecchie azioni di sostegno della Romania alla Moldova, comprese le forniture di materiali di protezione per prevenire il contagio dal coronavirus e vaccini anti-Covid.
La Romania è stata e continuerà ad essere un forte sostenitore della sovranità e dell’integrità territoriale della confinante Ucraina, e rimanendo fermamente impegnata nella politica di non riconoscimento dell’annessione illegale della Crimea da parte della Federazione Russa. Lo ha dichiarato a Kiev il premier romeno, Florin Cîţu, al vertice inaugurale della Piattaforma Internazionale Crimea, esprimendo l’appoggio di Bucarest alle aspirazioni europee ed euro-atlantiche dell’Ucraina. Al vertice di Kiev ha partecipato anche il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu. La Piattaforma Crimea è un’iniziativa volta a consolidare la politica di non riconoscimento dell’annessione illegale della Crimea e, alla fine, facilitare il suo ritorno all’Ucraina. I rappresentanti di oltre 40 stati hanno adottato una dichiarazione finale nella quale condannano quello che chiamano l’occupazione temporanea e l’annessione illegale della Crimea, che definiscono come una sfida diretta alla sicurezza internazionale. Il documento ammonisce che la militarizzazione in corso nella regione mina la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero, denuncia gli sforzi della Russia di legittimare l’occupazione temporanea e l’annessione illegale, e condanna le violazioni dei diritti dell’uomo nella penisola.
A Sibiu, nella Romania centrale, prosegue fino a domani la 28/a edizione del Festival Internazionale di Teatro, che ha ospitato centinaia di eventi – spettacoli di teatro, danza, concerti e laboratori. La più importante manifestazione del genere in Romania e tra le più prestigiose in Europa, ha invitato il pubblico a spettacoli in presenza, o in formato ibrido e virtuale. Costruiamo insieme la speranza sono state le parole d’ordine del Festival che quest’anno ha riunito più di 2.000 artisti provenienti da 38 paesi.