La settimana 22 – 28/02/2015
Esteri: il presidente Iohannis in Moldova e Germania/ Trasporto: presentato Master Plan Romania per i prossimi 15 anni/ UE: moniti da Bruxelles alla Romania nel campo economico e fiscale
România Internațional, 28.02.2015, 11:00
Piena agenda esterna del presidente romeno Klaus Iohannis, che ha fatto questa settimana visite ufficiali nella confinante Moldova e in Germania, le prime dall’insediamento in carica. Klaus Iohannis ha discusso con i colleghi moldavo, Nicolai Timofti, e tedesco, Joachim Gauck, rispettivamente con il nuovo premier di Chişinău, Chiril Gaburici, e con la cancelliera Angela Merkel. A Chişinău, il persidente ha ribadito che la Romania appoggierà la Moldova nel suo percorso europeo e democratico. Da parte sua, Nicolae Timofti ha promesso che l’applicazione delle riforme nella giustizia, la lotta alla corruzione e lo sviluppo economico si confermano priorità dell’amministrazione di Chisianu. A Berlino, l’agenda dei colloqui di Iohannis con le autorità tedesche ha interessato principalmente la collaborazione economica bilaterale e l’ingresso di Romania nell’Area Schengen. Il capo dello stato romeno ha ricordato l’importante potenziale di sviluppo del partenariato economico tra i due Paesi, tramite la crescita degli investimenti e dell’interscambio. In riferimento all’ingresso della Romania a Schengen, processo in cui Bucarest si basa sull’appoggio della Germania, la cancelliera Angela Merkel non si è pronunciata su una possibile adesione quest’anno. La situazione in Ucraina è stata affrontata dal presidente romeno sia a Chisinau che a Berlino. Klaus Iohannis, Nicolae Timofti e Angela Merkel hanno ribadito la preoccupazione per l’evoluzione della crisi in Ucraina, che potrebbe ledere la stabilità e la sicurezza nella regione.
Via libera dal Governo alla variante finale del Master Plan di Trasporto della Romania, che stabilisce le priorità in materia di infrastruttura fino al 2030. Il documento stabilisce che complessivamente sono necessari finanziamenti di oltre 45 miliardi di euro per progetti stradali, ferroviari, navali, aerei. Il Master Plan prevede, tra l’altro, la costruzione nei prossimi 15 anni di 1.300 km di autostrade, 1.800 km di strade a scorrimento veloce, accanto a più di 3.000 km di strade Transregio ed EuroTrans. Per il settore ferroviario, sono previsti lavori di riabilitazione di oltre 3.000 km di ferrovie, l’elettrificazione di altri 425 km e lo sviluppo di tratti di ferrovia ad alta velocità. Nel campo navale, si contempla la costruzione di 752 km di vie navigabili e la modernizzazione di 12 porti. Inoltre, saranno modernizzati anche 14 aeroporti. Il Master Plan della Romania sarà presentato a Bruxelles, spiegava il ministro dei Trasporti, Ioan Rus, dal 9 al 13 marzo, e una decisione della Commissione Europea sarà inviata alle autorità di Bucarest tra aprile e maggio.
La politica fiscale della Romania è priva di continuità, prevedibilità e pianificazione strategica, mentre il livello di raccolta dell’Iva resta un motivo di preoccupazione. Lo rileva il Rapporto-Paese sulla Romania per il 2015, pubblicato giovedì dalla Commissione Europea. Un giorno prima, la CE aveva deciso di aprire la procedura di squilibrio macroeconomico per Romania e Portogallo, due dei 16 Paesi UE identificati a novembre 2014 con squilibri economici. Il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici, ha spiegato che uno dei motivi dell’inclusione della Romania su questa lista è stata la decisione delle autorità di Bucarest di rinunciare nel 2015 al programma di assistenza finanziaria esterna. Stando a un comunicato della CE, la Romania sta registrando degli squilibri macroeconomici che richiedono monitoraggio e misure. Nel corso dei tre programmi consecutivi con l’UE e il FMI, gli squilibri esterni ed interni sono stati ridotti notevolmente. Eppure, i rischi derivanti dalla situazione nettamente negativa degli investimenti internazionali e una bassa capacità di esportare a medio termine richiedono attenzione. Anzi, la stabilità del settore finanziario è stata mantenuta finora, però restano vulnerabilità esterne e interne nel settore bancario.
Il 2014 è stato un anno delle prime e dei record per la Direzione Nazionale Anticorruzione di Romania. Lo ha dichiarato il suo procuratore-capo, Laura Codruţa Kövesi, presentando il bilancio dell’istituzione, il quale indica che lo scorso anno i procuratori anticorruzione hanno ultimato 4.100 fascicoli, hanno avuto il maggior numero di dignitari indagati in un anno, il maggior numero di sequestri – oltre 310 milioni di euro – tre volte superiore rispetto al 2013, il maggior numero di requisitorie, lavorate con soli 86 procuratori, lo stesso numeto dalla fondazione della DNA nel 2002. Anche la fiducia pubblica nella DNA ha raggiunto il massimo livello nel 2014, e il numero delle segnalazioni dei cittadini è cresciuto di circa l’80%, ha aggiunto Kövesi. Il procuratore-capo ha assicurato che anche nel 2015 le investigazioni della DNA continueranno, a prescindere dalla carica amministrativa o politica ricoperta dalle rispettive persone. Il procuratore-capo della DNA ha aggiunto che le priorità riguarderanno anche le cause che hanno come oggetto la frode nei campi degli acquisti pubblici, dei fondi europei, la corruzione nell’ambiente d’affari, nel sistema della giustizia, dell’educazione, della sanità, con enfasi sul recupero dei pregiudizi.