La settimana 22-28/01/2017
Un nuovo rapporto nell'ambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nei confronti della Romania/Grazia e referendum/Il presidente Iohannis a Strasburgo/L'Intelligence e il controllo parlamentare
Roxana Vasile, 27.01.2017, 18:44
La Romania resta sotto monitoraggio nellambito del Meccanismo di Cooperazione e Verifica nel campo della giustizia. Il rapporto di mercoledi della Commissione Europea sulla riforma del sistema giudiziario e la lotta alla corruzione conferma le tendenze positive degli ultimi anni ed evidenzia il carattere irreversibile delle misure prese. Stando al documento, nei 10 anni da quando è membro dellUe, nonostante i periodi in cui il ritmo è rallentato, la Romania è riuscita a registrare progressi importanti nella giustizia. La Commissione Europea ha, però, alcune raccomandazioni che Bucarest dovrà seguire se desidera la rimozione del MCV, in vigore dal 2007. Si tratta dellimplementazione di un sistema solido ed indipendente di nomina dei procuratori di alto grado, di provvedimenti chiari anche per quanto riguarda il rispetto reciproco tra istituzioni e della precisazione chiara che i parlamentari devono rispettare lindipendenza del sistema giuridico. Unaltra raccomandazione è la continuazione dellapplicazione della strategia anticorruzione. Il presidente Klaus Iohannis ha salutato il fatto che il rapporto dellEsecutivo di Bruxelles riconosca i progressi della Romania. Ha ammonito però sulle preoccupazioni formulate nei confronti dei due progetti di ordinanza durgenza sulla concessione della grazia e la modifica del Codice Penale, allattenzione dellattuale Governo PSD-ALDE.
Lintento del Governo romeno di adottare due ordinanze durgenza sulla concessione della grazia collettiva e la modifica del Codice Penale ha determinato il presidente Klaus Iohannis avviare, allinizio della settimana, la procedura per lorganizzazione di un referendum al quale i cittadini esprimano la loro volontà sulla continuazione della lotta alla corruzione e la garanzia dellintegrità dellincarico pubblico. Il PSD, il principale partito della coalizione governativa, afferma che liniziativa del presidente Iohannis è di tipo politico, il capo dello stato sperando di recuperare il capitale di sostegno intaccato dalla perdita delle elezioni politiche dallOpposizione. Questa, rappresentata dal Partito Nazional-liberale e dallUnione Salvate Romania, ha annunciato di sostenere liniziativa del presidente di organizzazione di un referendum. La scorsa domenica, Klaus Iohannis aveva partecipato ad unampia protesta organizzata a Bucarest contro i cambiamenti che lEsecutivo vuole promuovere. Manifestazioni si sono svolte anche in altre città del Paese. Si suppone che, tramite le modifiche intese, lEsecutivo mirerebbe alla concessione della grazia ad una serie di corrotti condannati o la modifica delle condizioni in cui labuso dufficio è considerato reato. Il Governo afferma, invece, che le modifiche proposte sono necessarie per risolvere il problema del sovraffollamento dei penitenziari e per armonizzare la legislazione con alcune decisioni della Corte Costituzionale. Siccome la grazia non può essere un tema di iniziativa legislativa cittadina, resta da vedere come sarà formulata la domanda del referendum.
In visita ufficiale di due giorni a Strasburgo, il presidente Klaus Iohannis ha discusso, tra laltro, dei progetti sulla concessione della grazia e dellaministia anche con il presidente della Corte Europea per i Diritti Umani, Guido Raimondi. Dopo lincontro, il capo dello stato ha dato assicurazioni che non si pone il problema di pressioni o di una multa di 80 milioni di euro da parte della Corte per quanto riguarda la situazione nei penitenziari romeni. Una decisione-pilota della Corte Europea per i Diritti Umani sarà resa pubblica nella prima metà dellanno e mostrerà cosa non funziona, dove ci sono problemi, e la Romania riceverà un termine per trovare delle soluzioni. La grazia – ha affermato Iohannis – è solo una piccola possibile soluzione. Daltra parte, però, stando ad un rapporto della Corte Europea per i Diritti Umani, reso pubblico questa settimana, la Romania si piazza terza, dopo la Russia e la Turchia, col maggior numero di condanne alla Corte, e la maggioranza riguardano le condizioni nei penitenziari. Il presidente della Corte, Guido Raimondi, ha precisato che questi problemi si ripetono e necessitano di misure complesse da parte della Romania.
LIntelligence romena adotterà un codice di etica professionale per i suoi dipendenti, che sarà pubblicato fra qualche giorno sulla Gazzetta Ufficiale. Lo ha reso noto il direttore dellistituzione, Eduard Hellvig, il quale ha spiegato, al termine degli ascolti-maratona nella Commissione parlamentare di controllo dellattività dellIntelligence, che il documento chiarirà senza equivoco eventuali situazioni di incompatibilità in cui si potrebbe tovare un ufficiale dellIntelligence nei rapporti con varie persone, come i politici, i funzionari pubblici o gli imprenditori. Il direttore dellIntelligence ha aggiunto che, negli ultimi giorni, sono stati lanciati attacchi senza precedenti contro la sua istituzione, ma ha dato assicurazioni che lIntelligence non si è implicata, nè si implicherà in nessun gioco di potere. Queste decisioni e precisazioni arrivano nel contesto di un clamoroso scandalo in cui è coinvolto il generale Florian Coldea, per 12 anni primo vicedirettore dellIntelligence. Lex deputato Sebastian Ghiţă, latitante in un fascicolo penale, ha mosso gravi accuse nei confronti di Coldea. Sebbene una commissione dinchiesta dellintelligence lo abbia esonerato, il generale ha fatto un passo indietro, rinunciando allincarico, e il direttore Eduard Hellvig ha chiesto al presidente romeno che lo mettesse a riposo.
Ada Solomon è diventata, questa settimana, il primo produttore romeno nella corsa agli Oscar, alla categoria miglior film straniero, con la pellicola Toni Erdmann della regista tedesca Maren Ade. Il lungometraggio, girato interamente in Romania, è lunica pellicola lanciata nel 2016 inclusa dalla BBC Culture nella classifica dei migliori 100 film del 21esimo secolo. Toni Erdmann è stato proiettato in prima mondiale questanno, a Cannes, dove ha vinto il Premio FIPRESCI al miglior film nel concorso ufficiale. (traduzione di Adina Vasile)