La settimana 21 – 26/10/2024
Al via la campagna elettorale / La Romania e le elezioni nella Repubblica di Moldova / Visita ufficiale nel Montenegro / Brutte notizie dal FMI / Sostegno dalla Commissione Europea
Roxana Vasile, 26.10.2024, 07:00
Al via la campagna elettorale
La campagna elettorale per le presidenziali in Romania è iniziata a mezzanotte tra giovedì e venerdì e si concluderà la mattina del 23 novembre. 14 candidati sono iscritti nella corsa per la più alta carica nello Stato – 10 sostenuti da formazioni politiche e 4 indipendenti. La votazione nel Paese, al primo turno, si svolgerà domenica 24 novembre, nella fascia oraria 7:00-21:00, ora romena. Se al momento della chiusura delle urne ci saranno ancora elettori in fila o dentro i seggi, il presidente del seggio elettorale può disporre la proroga del processo di voto fino alle ore 23:59, ora alla quale il sistema si chiuderà automaticamente. Gli elettori possono votare solo nella località in cui hanno il domicilio o la residenza, mentre a Bucarest solo nel settore in cui sono iscritti sulle liste elettorali permanenti. L’indirizzo del seggio elettorale al quale uno appartiene può essere trovato sul sito dell’Autorità Elettorale Permanente. Gli elettori che si trovano in un’altra località possono esprimere la propria opzione presso qualsiasi seggio e verranno iscritti su liste supplementari. I cittadini romeni con domicilio o residenza all’estero possono votare o per corrispondenza, se hanno scelto questa opzione, o presso qualsiasi seggio elettorale allestito nel Paese o all’estero. Il secondo turno delle presidenziali è previsto per l’8 dicembre. Intervallate tra i due turni delle presidenziali, le elezioni politiche avranno luogo il 1° dicembre, quando si celebra la Festa Nazionale della Romania.
La Romania e le elezioni nella Repubblica di Moldova
Il destino della Repubblica di Moldova deve essere deciso solo dai suoi cittadini – ha dichiarato, lunedì, il presidente romeno, Klaus Iohannis, salutando il voto espresso un giorno prima al referendum sull’integrazione europea e alle presidenziali nello stato confinante. Il 50,46% dei partecipanti al referendum – convalidato dalla Commissione Elettorale Centrale di Chișinău – ha risposto di ‘Sì’ alla domanda ‘Sostieni la modifica della Costituzione in vista dell’adesione della Repubblica di Moldova all’Unione Europea?’. Inoltre, la presidente in carica, l’europeista Maia Sandu, che si candida per un nuovo mandato, ha ottenuto oltre il 42% dei voti, mentre il candidato del Partito Socialista, Alexandr Stoianoglo, quasi il 26%. I due si sfideranno nel secondo turno il 3 novembre. Il Ministero degli Esteri di Bucarest ha salutato l’organizzazione ad alti standard democratici delle presidenziali e del referendum nella Repubblica di Moldova, ma ha espresso la sua preoccupazione per le ingerenze della Russia ad un livello senza precedenti, anche in termini di complessità e tossicità, registrate già nel periodo precedente le elezioni.
Visita ufficiale nel Montenegro
Avvicinandosi alla fine del suo mandato di presidente della Romania, Klaus Iohannis si è recato, mercoledì, in una visita ufficiale nel Montenegro, dove ha discusso con il suo omologo Jakov Milatović del percorso europeo di questo Paese, che la Romania sostiene con fermezza. La Romania sostiene il processo di allargamento dell’Unione Europea con i partner dei Balcani Occidentali e con gli stati candidati del vicinato orientale – ha dichiarato il presidente, nella cui opinione questa politica rappresenta il miglior investimento nel consolidamento democratico dell’Europa. Klaus Iohannis e Jakov Milatović hanno inoltre esaminato le modalità per aumentare gli investimenti e gli scambi commerciali e hanno discusso della cooperazione nella NATO, sia per quanto riguarda la regione del Mar Nero, il sostegno all’Ucraina, che il consolidamento del fianco orientale. D’altra parte, sono state previste cerimonie militari venerdì, in occasione della Festa dell’Esercito Romeno, nelle basi militari dei teatri operativi in cui sono dislocati militari romeni, negli stati in cui la Romania ha addetti alla difesa accreditati, nonché nei cimiteri e ai monumenti dei soldati romeni in Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Rep. Ceca, Repubblica di Moldova, Slovacchia e Ungheria.
Brutte notizie dal FMI
Questa settimana, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica della Romania quest’anno dal 2,8%, quanto previsto ad aprile, all’1,9%. Invece, per il 2025, il FMI stima un avanzo del 3,3%. L’inflazione media annua dovrebbe arrivare al 5,3% alla fine di quest’anno e al 3,6% l’anno prossimo. La disoccupazione si dovrebbe mantenere al 5,6% e diminuire nel 2025, al 5,4. Sempre questa settimana, la Camera dei Deputati di Bucarest ha adottato, in qualità di istituzione con potere decisionale, il ddl sullo stipendio minimo. La legge rappresenta il recepimento di una direttiva europea che ha come scopo il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti. Il documento prevede che lo stipendio minimo lordo garantito in pagamento sia stabilito annualmente, tramite aggiornamento periodico, previa consultazione dei sindacati e dei padronati rappresentativi a livello nazionale e che prenda in considerazione il costo della vita e gli indicatori economici e sociali.
Sostegno dalla Commissione Europea
La Commissione Europea ha approvato giovedì uno schema di aiuto statale agli agricoltori romeni colpiti dalla siccità. Saranno stanziati 400 milioni di euro per coprire i danni relativi al periodo settembre 2023 – agosto 2024. I soldi sono destinati ai produttori agricoli che hanno avuto perdite per una o per più colture tra i 39 tipi selezionati. Per qualificarsi per questo tipo di aiuto, i produttori agricoli devono dimostrare di aver perso più del 30% dei raccolti. Il valore massimo dell’aiuto ammonta a 200 euro all’ettaro per una perdita del 100%. Solo quest’anno, il Governo stima che circa 2 milioni di ettari siano stati colpiti dalla siccità.