La settimana 20 – 26/09/2015
La crisi dei profughi discussa a Bruxelles/ Mozione di sfiducia inoltrata contro il governo romeno presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta/ Seduta governativa congiunta Romania - Moldova/ Il presidente romeno, Klaus Iohannis, in visita negli USA
România Internațional, 25.09.2015, 15:39
La gestione della crisi dei profughi, la più grave dopo seconda guerra mondiale, è stata discussa nel corso di due riunioni straordinarie martedì e mercoledì a Bruxelles, rispettivamente il Consiglio dei ministri della Giustizia e degli Interni dell’UE, e l’incontro dei capi di stato e di governo. I ministri degli Interni hanno approvato ad ampia maggioranza il piano della Commissione Europea sulla ripartizione dei 120.000 profughi tra i 28 stati membri. La Romania, l’Ungheria, la Slovacchia e la R.Ceca hanno votato contro, mentre la Finlandia si è astenuta. La Polonia ha votato a favore, anche se all’inizio aveva annunciato di non essere d’accordo con le quote obbligatorie. Alla ripartizione, alla Romania sono spettati altri 2.475 rifugiati che si aggiungono ai 1.785 che si era già impegnata ad accogliere tramite le quote volontarie convenute al Consiglio Europeo di giugno. Inoltre, i leader europei, tra cui anche il presidente romeno, Klaus Iohannis, hanno deciso di concedere un altro miliardo di euro alle agenzie dell’ONU che appoggiano i profughi nei paesi confinanti con la Siria – Turchia, Giordania e Libano. Al termine del vertice, il presidente romeno Klaus Iohannis ha dichiarato: E’ ovvio che se vogliamo gestire in maniera efficace il fenomeno della migrazione dobbiamo andare alla causa di questo fenomeno, cioè nelle zone di crisi – ad esempio, ma non l’unica, la zona della Siria – e dobbiamo tentare di intervenire lì per por fine al conflitto e reinsediare la pace nella zona. Iohannis ha annunciato che la Romania stanzierà 300.000 euro per i rifugiati dalle aree di conflitto per i prossimi tre anni, attraverso il Programma alimentare mondiale. I leader europei hanno deciso anche il consolidamento delle frontiere esterne dell’Unione, che rappresenta una priorità comune degli stati membri. Inoltre, è stato deciso che gli hotspot in Italia e Grecia diventino operativi da fine novembre. In Romania, a coordinare le azioni relative ai profughi sarà il vicepremier incaricato alla sicurezza nazionale, Gabriel Oprea, però tutte le strutture governative con attribuzioni in questo campo si impegneranno nella gestione della situazione.
Nel Parlamento di Bucarest è stata letta mercoledì la mozione di sfiducia inoltrata dall’opposizione liberale. I firmatari affermano che il premier Victor Ponta, rinviato a giudizio dai procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione con l’accusa di falsità in documenti, complicità in evasione fiscale e riciclaggio di denaro, compromette l’intera nazione e deve andar via dalla guida del governo. La mozione è stata firmata da 180 senatori e deputati, tra cui 176 liberali, e gli altri indipendenti o deputati del Gruppo Nazionale Democratico. Per essere adottato, il documento dovrà essere votato da almeno 276 parlamentari. La mozione sarà dibattuta e votata martedì prossimo.
Il premier romeno Victor Ponta e il collega della confinante Moldova, Valeriu Strelet, si sono incontrati a Neptun, sul litorale romeno del Mar Nero, in una nuova seduta governativa congiunta. il capo del Governo di Bucarest ha annunciato che la Romania intende concedere alla Moldova un prestito rimborsabile di 150 milioni di euro per un periodo di cinque anni, ma anche finanziamento nonrimborsabile per progetti futuri. Victor Ponta ha aggiunto che l’interconnessione dei sistemi nazionali energetico e di gas naturale rappresenta un iter strategico, che va continuato, affinchè la Moldova raggiunga l’indipendenza energetica. I due premier hanno discusso anche della continuazione dei progetti in altri settori – trasporti, tutela ambientale, salute ed educazione.
In visita negli Stati Uniti fino al 29 settembre, il presidente romeno Klaus Iohannis ha incontrato a New York investitori americani che ha invitato a venire in Romania, poichè il Paese ha un autentico potenziale di diventare un attore essenziale sul mercato energetico regionale. Iohannis ha sottolineato che, anche se la dimensione di sicurezza sta alla base del partenariato strategico tra la Romania e gli USA, la dimensione economica della relazione bilaterale ha il potenziale di raggiungere lo stesso statuto. Il presidente ha ricordato che, negli ultimi cinque anni, il volume dell’interscambio tra la Romania e gli USA è raddoppiato, raggiungendo i 2 miliardi di dollari nel 2014. Auspichiamo che queste tendenza ascendente continui, affinchè gli USA diventino uno dei principali investitori in Romania, ha aggiunto il capo dello stato. Oltre al mercato del capitale o al settore energetico, il presidente ha presentato anche altri campi in cui si possono fare investimenti in Romania – infrastruttura, trasporti, industria automobilistica, telecomunicazioni e IT, servizi medici, agricoltura. L’agenda della visita del presidente romeno negli Stati Uniti include anche la partecipazione alla 70/a sessione al vertice dell’Assemblea Generale dell’ONU a New York e al vertice sulla lotta contro l’organizzazione terroristica dello Stato islamico. A Washington, Klaus Iohannis discuterà con il vicepresidente americano, Joe Biden, del rafforzamento del partenariato strategico tra i due stati.