La settimana 19 – 25/11/2017
Il Governo di Bucarest supera test sfiducia/ La giustizia in Romania/ La Romania acquista missili Patriot/ Nuovo appuntamento con la Fiera Gaudeamus Radio Romania
Corina Cristea, 24.11.2017, 13:37
Investito a fine giugno, il governo PSD-ALDE presieduto dal socialdemocratico Mihai Tudose si è confrontato questa settimana con una prima sfiducia inoltrata dall’opposizione di destra. 159 parlamentari hanno votato giovedì a favore, insufficienti, però, dal momento che l’adozione richiedeva 233 voti. Firmata da deputati e senatori PNL, USR, PMP e non affiliati, la mozione sollecitava le dimissioni del governo che ritiene responsabile di aver sconvolto l’ambiente economico e il sistema giuridico, ma anche di aver abbassato il tenore di vita della popolazione. In particolare la modifica del Codice fiscale, col trasferimento di tutti i contributi sociali dal carico dei datori di lavoro a quello dei dipendenti, e la riduzione della flat tax dal 16 al 10% dal 1 gennaio 2018 avranno, ritengono gli iniziatori della sfiducia, effetti devastanti sull’economia. In replica, il premier sostiene che, grazie alla riforma fiscale, l’anno prossimo entreranno più soldi alle casse dello stato e al fondo pensioni, mentre le compagnie beneficieranno di procedure semplificate. D’altra parte, il premier ha assicurato che il ddl sulla Finanziaria per il 2018 sarà ultimato a breve, e le amministrazioni locali avranno i redditi assicurati, affinchè non ci siano dei motivi per aumentare le tasse.
La DNA ha posto sotto sequestro i beni e i conti del leader socialdemocratico Liviu Dragnea, per recuperare i danni di oltre 27 milioni di euro di un fascicolo in cui è accusato di associazione a delinquere e abuso d’ufficio. Il fascicolo, il terzo avviato nei suoi confronti, interessa la riabilitazione di strade provinciali da fondi europei, mentre l’attuale presidente della Camera dei deputati guidava il Consiglio Provinciale di Teleorman. Contestando il sequestro e considerandosi vittima di una campagna politica, Liviu Dragnea dichiarava nei giorni scorsi: Sono diventato un bersaglio ogni volta che il PSD ha voluto fare qualcosa d’importante per la Romania. Adesso utilizzano me per bloccare le leggi sulla giustizia. Il progetto per la modifica delle leggi sulla giustizia è contestato da società civile, opposizione e magistrati, nonchè dal presidente Klaus Iohannis. I contestatari dicono che non esistono dei motivi solidi per giustificare la fretta con cui si tenta la modifica delle leggi e denunciano la mancanza di trasparenza nella loro elaborazione. Il procuratore capo della DNA, Laura Codruta Kovesi, ha dichiarato: Nessun magistrato di Romania nega che ci siano dei problemi che andrebbero risolti. Quello che penso abbiano contestato tutti i magistrati è il modo in cui si vuole fare questa modifica, con una totale mancanza di trasparenza e di consultazione. Esiste un tentativo di aumentare l’autorità del ministro della Giustizia per quanto riguarda l’attività dei procuratori, fatto che intaccherà gravemente l’indipendenza dei procuratori e non solo, ma indirettamente anche quella dei giudici.
La Romania acquisterà sette sistemi di tipo Patriot per un valore totale di 3,9 miliardi di dollari, IVA esclusa. Il ministro della Difesa, Mihai Fifor, ha sottolineato che l’acquisto garantirà il rafforzamento della sicurezza nazionale e regionale e contribuirà al consolidamento del Partenariato strategico bilaterale. Il partenariato strategico Romania-USA, avviato l’11 luglio 1997, ha rappresentato ed è ancora un punto di riferimento importante nella politica estera della Romania, nonchè uno strumento efficace di sostegno agli sforzi interni nel campo della difesa. Inoltre, questo acquisto intensificherà la cooperazione militare tra la Romania e gli USA, il trasferimento di tecnologie e informazioni sensibili, e aumenterà la fiducia tra i due alleati, ha detto il ministro. Il sistema Patriot è considerato il più avanzato del mondo, essendo dotato di missili di ultima generazione e di un radar performante che può rintracciare e reagire alle minacce entro pochi secondi.
La Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus ha aperto i battenti a Bucarest il 22 novembre. Organizzata da Radio Romania, la fiera è diventata da anni un punto di riferimento sia per chi lavora nel settore che per il pubblico. Fino a domenica, l’attuale edizione riunisce centinaia di espositori che hanno programmato più di 800 eventi, tra presentazioni di decine di migliaia di titoli, lanci di libri e audiobook, sessioni di autografi, incontri con scrittori, storici, editori, traduttori, critici letterari, politologi, fotografi e giornalisti famosi. Ospite d’onore dell’edizione 2017 non è un Paese, ma l’Unione Europea, attraverso la Rappresentanza della Commissione a Bucarest. In questo modo, l’evento celebra il decimo anniversario dell’ingresso della Romania nell’UE, il 30/o del programma Erasmus e il 60/o della firma dei Trattati di Roma, che hanno gettato le basi della costruzione europea. Presidente onorario della fiera è il noto drammaturgo e giornalista romeno che vive in Francia, Matei Vişniec. Il palmares degli oltre due decenni di Gaudeamus conta più di 1,7 milioni di visitatori e più di 6.200 espositori.