La settimana 19-25/07/2015
Opinioni favorevoli e contrari al nuovo Codice fiscale/ Una nuova formula delle leggi elettorali in Romania/ il PSD, principale partito della coalizione al governo di Bucarest, ha un nuovo leader interinale
România Internațional, 24.07.2015, 12:33
Il premier romeno Victor Ponta auspica la soluzione del problema del nuovo Codice fiscale entro il 1 settembre. Venerdì scorso il capo dello stato Klaus Iohannis lo aveva rinviato al riesame del Parlamento, motivando che la sua applicazione può produrre gravi squilibri economici. Il primo ministro ha difeso il documento elaborato dall’esecutivo, dicendo che il nuovo Codice che prevede, tra l’altro, riduzioni di tasse, soprattutto dell’IVA, e di imposte, discusso con l’ambiente d’affari e adottato dal Parlamento, manterrà la Romania sulla strada della crescita economica. Ponta ha annunciato che il nuovo Codice fiscale sarà ridiscusso in dibattito. Probabilmente dopo il 15 agosto avremo una sessione straordinaria, per primo al Senato e poi alla Camera dei deputati. Ovviamente, noi voteremo a favore del Codice fiscale. Credo che al 1 settembre il Codice sarà promulgato, affinchè tutti quanti si fanno dei piani di investimenti e posti di lavoro per il 2016 sappiano di poter contare su qualcosa di chiaro, ha detto Victor Ponta. Il fatto che il presidente ha respinto il codice fiscale ha provocato vertenze tra la maggioranza e l’opposizione liberale, che ha difeso il gesto di Iohannis. Successivamente, il PSD, numero uno al governo, ha attaccato il PNL, numero uno all’opposizione, accusandolo di atteggiamento politicizzante, dopo che i liberali hanno votato nel Parlamento a favore del nuovo Codice. I liberali hanno precisato, però, di aver concesso di principio un voto favorevole, ma che hanno espresso sempre i dubbi sulla sostenibilità delle riduzioni di tasse.
Il presidente Klaus Iohannis ha promulgato la Legge sull’elezione del Senato e della Camera dei Deputati e per l’organizzazione e il funzionamento dell’Autorità Elettorale Permanente (AEP). Queste modificano le regole di elezione dei parlamentari e conferiscono inoltre all’AEP maggiori attribuzioni. La legge sulle politiche stabilisce che dalle prossime elezioni si ritorna al voto sulle liste, praticato fino al 2008. La legge prevede inoltre che il numero degli eletti diminuisca di oltre 100. Quindi, sarà di 466 al massimo, rispetto ai 588 attualmente. La legge mantiene anche la soglia elettorale al 5% per i partiti, ma istituisce una che varia tra l’8 e il 10% per le alleanze elettorali. Dopo l’organizzazione difettosa delle elezioni presidenziali nell’autunno dello scorso anno, quando molti romeni della diaspora non hanno potuto votare a causa delle file interminabili nei seggi, la nuova legge elettorale introduce una facilitazione speciale per loro. Saranno organizzati seggi elettorali anche nelle località dove hanno il domicilio o la residenza almeno 100 elettori romeni. La condizione è di iscriversi nel Registro elettorale, con l’indirizzo dall’estero, tramite una sollecitazione scritta rivolta all’AEP.
Liviu Dragnea dirigerà ad interim il PSD, numero uno della coalizione di sinistra al governo in Romania, fino al Congresso del partito che si terrà a novembre. La decisione è stata presa dalla dirigenza dei socialdemocratici dopo che il premier Victor Ponta si è dimesso dalla carica ricoperta nel partito da oltre cinque anni, a causa dei problemi con la giustizia, egli affermando di voler dimostrare la propria innocenza. Il nuovo leader interinale ha assicurato che il partito è unito e, insieme ai partner di governo a – l’UNPR diretto da Gabriel Oprea e la neocreata ALDE – continuerà ad appoggiare l’esecutivo. L’opposizione liberale considera che l’elezione di Liviu Dragnea indica in realtà che il premier Victor Ponta abbia perso il sostegno politico nel partito, e ha chiesto anche le sue dimissioni dalla carica di premier. Liviu Dragnea è stato presidente esecutivo del PSD e ministro dello Sviluppo, incarichi che ha lasciato in seguito a una condanna in primo grado a un anno di reclusione con la sospensione della pena in un fascicolo connesso al referendum del 2012 sulla revoca dell’allora presidente, Traian Basescu.
Nomination del presidente Barack Obama alla carica di ambasciatore degli USA in Romania, Hans Klemm è stato ascoltato dalla Commissione relazioni di politica estera del Senato americano. Klemm si è impegnato a consolidare le relazioni con Bucarest e a sostenere le istituzioni che lottano contro la corruzione. La Romania, che ha definito come un eccellente alleato e partner strategico degli USA, ha un ruolo-chiave da svolgere nell’assicurare la prosperità del sud-est europeo, ha detto inoltre il diplomatico americano, incoraggiando Bucarest a fare investimenti nell’infrastruttura energetica. Il precedente ambasciatore americano a Bucarest è stato Mark Gittenstein, il cui mandato era scaduto a dicembre 2012, dopo di che la missione diplomatica è stata guidata da incaricati d’affari.