La settimana 19 – 25/04/2015
Vertice UE sulla migrazione clandestina/ La Romania e la cooperazione in sede Europol/ Centro CIA in Romania?/ Patto per la sanità/ Imposta sulla mancia/ Senza visti in Canada
Roxana Vasile, 25.04.2015, 11:00
Riunitisi in un vertice straordinario a Bruxelles, i leader europei hanno deciso di triplicare i mezzi stanziati al salvataggio dei migranti clandestini nel Mediterraneo, ma anche di rivolgersi al sostegno dell’ONU per azioni militari contro i trafficanti della Libia. La Romania, rappresentata al vertice dal presidente Klaus Iohannis, è solidale con gli stati rivieraschi al Mediterraneo che hanno il più difficile peso da portare. Stando al capo dello stato, va aumentato il bilancio dell’agenzia Frontex dell’UE per l’azioni nella zona, Bucarest essendo disposta, se le viene sollecitato, di inviare più esperti. Parallelamente, a medio e lungo termine, è molto importante che ci si lavori alla causa del fenomeno della migrazione, cioè la povertà nei Paesi dell’Africa.
Uno su cinque esperti che lavorano nel campo della difesa cibernetica presso l’Europol proviene dalla Romania. Lo ha precisato a Bucarest il direttore dell’istituzione, Rob Wainwright. La Polizia romena è apprezzata come uno dei più attivi membri dell’organizzazione europea di contrasto alla criminalità, piazzandosi al sesto posto su 12 come numero di scambi di dati nel sistema Europol, ha precisato, da parte sua, il ministro dell’Interno, Gabriel Oprea, pronunciandosi in questo contesto per l’ingresso della Romania nell’Area Schengen. La Romania ha la responsabilità di fermare i flussi di migranti illegali al confine orientale dell’UE e possiamo constatare che le misure perse assicurano la sicurezza dello spazio libertà, sicurezza e giustizia. Abbiamo il più moderno sistema integrato di sicurezza alle frontiere e rechiamo uno dei più consistenti contributi alle azioni Frontex. Perciò, ritengo che l’ingresso della Romania nell’Area Schengen recherebbe benefici certi alla sicurezza dell’Unione, ma anche degli stati membri”, ha detto Gabriel Oprea.
L’ex presidente di sinistra della Romania, Ion Iliescu, ha dichiarato, in prima, alla pubblicazione tedesca Der Spiegel” che, dopo i devastanti attentati avvenuti l’11 settembre 2001 negli Stati Uniti, la Romania ha messo una sede alla disposizione della CIA. Iliescu ha spiegato che è stato un gesto di buonavolontà nei confronti degli americani prima dell’ingresso nella NATO nel 2004. Inoltre, l’ex presidente ha precisato che le autorità romene non sono interferite nelle attività del servizio americano e che non sapevano cosa succedeva lì. Stando ai giornalisti tedeschi, Ion Iliescu sarebbe, dopo l’ex presidente polacco Aleksander Kwasniewski, il secondo capo di stato a riconoscere l’esistenza dei centri segreti della CIA in Europa. Nonostante le numerose inchiese condotte, questi centri carcerari sul territorio di alcuni Paesi est-europei, la Romania compresa, restano un mistero circa 10 anni dopo lo svelamento della loro esistenza. Se avessi saputo cosa si potesse fare lì, la risposta non sarebbe stata positiva, ha sottolineato Ion Iliescu, accennando alle affermazioni secondo cui membri importanti della rete terroristica Al-Qaida fossero stati interrograti tramite atti di tortura.
Il premier romeno Victor Ponta ha proposto un patto per la sanità concordato tra tutti i partiti politici del Paese. Il capo del governo considera che la garanzia del finanziamento costante del sistema, il miglioramento delle condizioni di lavoro e le crescite salariali potrebbero fermare la partenza dei medici all’estero. “Se dicessi che da domani triplichiamo gli stipendi, sarebbe una cosa poco seria e non reale, però serve una prospettiva di tempo, cioè di aumentare i redditi entro due, tre, quattro anni, accanto alla possibilità di avere redditi dall’attività privata. Altrimenti, in mancanza di una prospettiva, la competizione europea sicuramente ci lascierà senza i migliori medici”, ha dichiarato il premier Victor Ponta. In precedenza, il ministro della Salute, Nicolae Bănicioiu, aveva affermato che, se entro tre anni non aumentano considerevolmente gli stipendi, il settore sanitario si confronterà con un disastro. Altri fattori che spingono i medici romeni a emigrare nell’Occidente sono le assunzioni bloccate, lo scarso numero di ospedali e la crescita di quello dei malati.
Il Governo di Bucarest ha approvato un’ordinanza d’urgenza che prevede imposte per tutti i redditi, comprese le mance che, secondo la normativa, dovranno essere incluse su uno scontrino separato. In primo luogo, il dipendente, quando arriva al lavoro in mattinata, ha l’obbligo di registrare i soldi che ha con sè in un registro separato del datore di lavoro”, ha precisato il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici. L’imposta sulla mancia sarà del 16% e spetta al datore di lavoro decidere se la manterrà per sè o se la darà ai dipendenti.
Buone notizie per i romeno d’Oltreoceano! Il Governo del Canada ha deciso di includere la Romania tra i Paesi per i quali sarà applicato dal 2016 il sistema di Autorizzazione Elettronica del Viaggio (eTA). I cittadini che hanno avuto negli ultimi dieci anni un visto canadese o che hanno un visto temporaneo per gli USA, potranno entrare senza visto sul territorio canadese in seguito alla registrazione elettronica nel sistema eTA. Stando al Ministero degli Esteri di Bucarest, la decisione – tappa importante nell’abolizione totale dei visti canadesi — riconferma il dialogo costante e coerente delle autorità romene e canadesi nella soluzione di questo dossier. Rappresenta anche un segnale della volontà politica di essere raggiunto, quanto prima, l’obiettivo condiviso da Romania, Canada e UE per l’abolizione del regime dei visti canadesi per tutti i cittadini romeni, affinchè loro possano godere ugualmente con tutti gli altri cittadini europei del viaggio senza visti in Canada.