La settimana 18 – 24/02/2018
Il ministro della Giustizia sollecita la revoca del procuratore capo della DNA/ Il premier romeno a Bruxelles/ Bocciata mozione contro il ministro del Lavoro
Corina Cristea, 23.02.2018, 12:06
La decisione del ministro della Giustizia, Tudorel Toader, di sollecitare la revoca dall’incarico del procuratore capo della DNA, Laura Codruta Kovesi, ha scatenato nuove proteste in Romania. Migliaia di cittadini sono scesi in piazza subito dopo l’annuncio del ministro, che ha presentato la sintesi di un rapporto di attività del management della Direzione Nazionale Anticorruzione, criticando il suo capo. Il ministro ha fatto riferimento ad atti e fatti intollerabili in uno stato di diritto, rimproverando, tra l’altro, a Laura Codruta Kovesi, la grave violazione delle attribuzioni, la pressione sul governo e sul buon funzionamento delle istituzioni, la tergiversazione della soluzione di certi fascicoli, la mancanza di reazione nelle verifiche su alcuni procuratori, ma anche certe dichiarazioni pubbliche. Allo stesso tempo, stando al ministro, il capo della DNA ha violato la separazione dei poteri dello stato. La DNA non si immedesima con il suo procuratore capo, le cui azioni dell’ultimo anno hanno dimostrato di poter mettere in pericolo persino l’istituzione che dirige, tramite eccesso di autorità, comportamento discrezionale, sfida dell’autorità parlamentare, del ruolo e delle competenze del governo, contestazione delle decisioni della Corte Costituzionale e della sua autorità, ha detto Tudorel Toader. Una volta avviata la procedura, la revoca spetta solo al capo dello stato, in seguito alla valutazione del Consiglio Superiore della Magistratura. Il presidente Klaus Iohannis ha riconfermato, però, il punto di vista positivo sull’attività della DNA e della sua dirigenza, come rilevato da un comunicato della Presidenza, in una prima reazione alla proposta relativa alla revoca. Il capo dello stato ritiene priva di chiarezza la presentazione del rapporto sull’attività dirigenziale della DNA, motivo per cui il documento sarà esaminato dettagliatamente dai dipartimenti della Presidenza. Il comunicato precisa inoltre che il capo dello stato farà uso di tutte le prerogative costituzionali per assicurare il funzionamento di una giustizia indipendente e per consolidare lo stato di diritto. A sua volta, il procuratore generale Augustin Lazar ha valutato che non c’è alcun motivo legale per revocare il procuratore capo della DNA, Laura Coduta Kovesi. Immediate anche le reazioni sulla scena politica. Il PSD, al governo, valuta che la sollecitazione relativa alla revoca ha fondamento, in quanto basata su un rapporto bene argomentato. Invece, il principale partito all’opposizione, il PNL, considera che si tratta di una decisione ingiustificata, presa sotto la pressione di persone sottoposte a inchieste penali.
Recandosi questa settimana nella sua prima visita a Bruxelles dall’investitura, il premier romeno Viorica Dancila ha discusso con le massime cariche europee del futuro semestre di presidenza romena del Consiglio UE, che partirà il 1 gennaio 2019, delle prospettive finanziarie, nonchè dell’ingresso del Paese nell’Area Schengen. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha valutato che attualmente non ci sono dei motivi che tengano la Romania fuori Schengen e si è detto convinto che il governo di Bucarest compirà tutti gli sforzi per il funzionamento del sistema giudiziario. Juncker ha aggiunto che il Meccanismo di Cooperazione e Verifica su Bulgaria e Romania dovrebbe essere abolito entro la scadenza del mandato della Commissione in carica. A Bruxelles, il premier romeno ha discusso anche con il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il quale le ha chiesto di continuare la lotta alla corruzione e mantenere lo stato di diritto. Credo che una buona cooperazione sia benefica per l’Europa e per la Romania. Verrò a parlare nel Parlamento Europeo del futuro dell’Europa, in cui la Romania deve essere parte attiva e impegnata, tenendo in considerazione la presidenza e le sfide, ha dichiarato Viorica Dancila. I ritardi nell’assorbimento dei fondi europei hanno costituito un altro argomento discusso dal premier con la commissaria UE per la politica regionale, Corina Creţu, la quale ha chiesto ancora una volta alle autorità di Bucarest di accelerare e semplificare le procedure per l’impiego dei fondi europei.
Mercoledì, la Camera dei Deputati di Bucarest ha bocciato la mozione semplice inoltrata dall’opposizione liberale contro il ministro socialdemocratico del Lavoro, Lia Olguta Vasilescu. I 60 deputati liberali firmatari della mozione hanno accusato la maggioranza di aver sconvolto il sistema fiscale e sociale, creando forti iniquità tra il settore privato e quello pubblico, assieme al trasferimento dei contributi dal carico del datore di lavoro a quello dei dipendenti, dal 1 gennaio 2018. Gli iniziatori sostengono che la misura ha diminuito i redditi di circa due milioni di romeni. Nel corso del dibattito in Camera, il ministro Vasilescu ha dichiarato che gli stipendi non possono diminuire se i datori di lavoro non cercano solo di ricavare profitto e trasferiscono nel reddito lordo le tutte le spese relative al dipendente.